Era il 17 Maggio, fuori pioveva. Jeff girava per le strade deserte, faceva freddo; molto freddo. L'unica cosa che riusciva a scaldarlo era il sapore del suo Jack Daniels che teneva nella sua mano e il caldo tepore delle sue vittime prima di morire. Era in cerca di una nuova vittima quella sera, vestito con la sua solita felpa che gli copriva il volto pallido con i suoi profondi occhi azzurri come il ghiaccio che però nascondevano un tremendo assassino. Era ancora giovane a quei tempi, aveva a malapena 23 anni e conduceva una doppia vita, aveva appena iniziato l'università mentre la sera si trasformava in un carnefice. Quella serà girò per mezz'ora poi ruppe la sua bottiglia per terra, ancora con dentro il liquore. Iniziò a cercare con i suoi occhi azzurri una casa in cui mietere le sue vittime. Trovò una piccola casa con le luci spente, era più o meno mezzanotte. Si avvicinò in silenzio mentre dalla sua felpa tirò fuori un coltello ancora macchiato di sangue ormai secco. La porta era chiusa ma riuscì a scassinarla facilmente e fece un agghiacciante rumore. All'entrata vide tre paia di scarpe: Uno da donna, uno da uomo, e uno da ragazzo. Tra sè e sè disse :"Perfetto cazzo...lascierò il ragazzo per ultimo, voglio godermi i loro volti e il loro dolore". Salì lentamente le scale e si diresse nella camera dei genitori dove accoltellò in silenzio la madre al petto tappandogli la bocca in modo che il suo compagno non si svegliasse, subitò dopo fece la stessa cosa con il padre. Finito il brutale atto si diresse nella camera del ragazzo che ignaro di tutto stava dormendo. Jeff si piazzò davanti a lui e inizio a fare rumore con il coltello per svegliare il ragazzo che poco dopo si svegliò e incrociò lo sguardo con Jeff. Il ragazzo rimase pietrificato e appena tentò di chiedere aiuto Jeff gli tappò la bocca e disse le sua famosa frase: "Torna a dormire..." mentre la diceva pugnalò il ragazzo al petto che agonizzante morì. Quelle furono le ultime parole udite dalle vittime da cui Jeff traeva godimento...ma ancora non sapeva che qualcuno si sarebbe intromesso tra lui e la sua follia...