Two pieces ||CAMREN||

Capitolo13

Lauren guarda il cicchetto. È in conflitto con sè stessa: bere o non bere?
Il suo telefono è pieno di notifiche delle ragazze che le chiedono dov'è, se è in hotel, se sta bene e la informano che stanno tornando in camera.
Camila non le ha scritto. E perché dovrebbe in fin dei conti? L'ha tratta male quando invece poteva ricambiare quel bacio che tanto desiderava.
È una lotta. Ci sono due Lauren, due pezzi, che fanno la guerra tra di loro. Una è dura, la mortifica e le ordina di smetterla di fare queste scenate pietose e l'altra è frustrata, per questo beve a volte quando sta male o fuma tanto.
Non deve sentire nulla, vuole andarsene in un'altra dimensione.
«È sbagliato» sussurra
Beve.
Prova a scendere dallo sgabello, sembra una impresa, ma riesce a raggiungere l'uscita tenendosi per i muri del corridoio e arriva lentamente all'ascensore.
Giunta al suo piano, dal fondo del corridoio, riesce a udire le voci delle colleghe. Sono rientrate da poco.
«Lauren non c'è»
La voce di Dinah è molto preoccupata. Sente la porta chiudere. Saranno tutte nella stanza che condivide con Dinah e Camila.
Lauren si tiene dal muro, cerca di non inciampare per i tacchi che vorrebbe togliere ma non sembra essere nelle condizioni di farlo. Deve solo girare l'angolo e arrivare davanti alla stanza.
Le sue colleghe sono dentro, le loro voci sono chiare e forti. Il telefono di Lauren squilla mentre lei inserisce la chiave elettronica.
Apre la porta e inciampa, cadendo sulle ginocchia.
«Lauren!» urla Ally
La prende di peso con l'aiuto di Normani.
Sono tutte in piedi, ancora preoccupate e viste le condizioni di Lauren ora lo sono ancora di più.
Dinah chiude la chiamata.
«Perché non rispondi!» la rimprovera «Dov'eri!»
«Sto bene!» biascica
Bruscamente si allontana dalle due colleghe che la tengono dalla vita e intima di lasciarla stare.
«Andate fuori, devo parlare con Camila!» alza il tono
«Sei sicu...»
«Fuera!» esclama in spagnolo
Interrompe Ally e indica la porta.

Aspetta nervosamente che escano tutte, chiude a chiave e poi si gira verso Camila, rimasta nella stessa posizione di prima: braccia conserte, corpo rigido, fronte corrugata, appoggiata ad una parete.
«Camila»
La sua voce è impastata.
«Sono ubriaca»
Ride e si passa le mani sul viso e poi sospira rumorosamente.
«Lo vedo» risponde passiva «Perché ti sei ridotta così?»
Lauren, barcollando, si avvicina a Camila. Entrambe fanno un passo verso l'altra per ritrovarsi.
«Avevo bisogno di sfogarmi» confessa «L'alcool è il mio male ma mi fa stare bene»
«Non posso vederti cosí»
È fradicia. Lucida sì, capisce cosa sta accadendo, ma è messa male. Camila non puó nascondere la preoccupazione.
«Ed io non posso vederti che non mangi» la squadra da capo a piedi «Ora non mi fare la paternale sull'alcool, che mi faccio male bevendo, quando tu non mangi e guarda che me ne sono accorta, non ti ho detto nulla ma...» le mostra sua disapprovazione
Camila non sa cosa rispondere e inizia a giocare nervosamente con gli anelli.
«Ti voglio chiedere scusa» cambia discorso
La testa inizia a girare di più e con grande fatica si butta sul letto. Forse ha peggiorato la situazione, probabilmente tra qualche ora il suo stomaco le fará ricordare la nottata facendo avanti indietro dal bagno.
Anche Camila si butta sul letto, al fianco di Lauren, fissando il soffitto.
«Ti ho trattata male, ancora una volta»
Come dimenticare il primo giorno di prove quando Lauren ha discusso con tutte le ragazze, il giorno dopo la festa a casa di Tyrone. Quel giorno ha trattato male Camila, ma forse questa sera ha fatto peggio.
«Tu mi piaci Camila»
Si gira sul fianco per guardare la collega. Contemporaneamente si volta anche Camila, sorpresa per quella affermazione. Il suo viso si illumina. Quindi non si era immaginato tutto, è vero che Lauren la desidera.
«Camila mi piaci davvero» ripete
Le prende mani, gioca con le sue dita.
«Perché mi hai trattata in quel modo allora?» sussurra
Camila ha un nodo alla gola, la voce fatica ad uscire.
«Perchè non voglio accettarlo e tra noi non potrà esserci nulla» sottolinea
«Non puoi negarlo a te stessa»
Gli occhi di Lauren sono lucidi. Non deve farsi prendere dall'emotività e continua a ripeterlo nella mente come fosse un mantra, in continuazione.
«La gente giudica Camila e fuori è un...»
«Smettila» la interrompe «Smettila di pensare a cosa pensano le persone e pensa invece a come ti sei sentita durante il bacio»
Camila inumidisce le labbra e gli occhi di Lauren ricadono lì, quella visione le lascia sfuggire un lamento e ansima. La piú grande si porta una mano tra il petto e lo stomaco per quella strana sensazione calda, quel vuoto, il buco che si è formato al centro. E se fossero queste le famose farfalle nello stomaco, pensa nella sua testa.
Camila si avvicina un po' di più mollando la presa dalla mano di Lauren.
È meno ubriaca, ma è a stomaco vuoto e ha bevuto un altro drink prima di andare via e per lasciare il locale si è dovuta aggrappare a Dinah. Sicuramente più lucida di Lauren, ma l'alcool è ancora lì, le sta facendo esplodere la testa, la sta facendo sentire leggera. Si sente come quella notte con Lauren a casa di Tyrone, in cui stava per prendere l'iniziativa con i complimenti e chiedendole di rimanere con lei.
Avrebbe voluto baciarla quel giorno, ma chiaramente Lauren no. Non poteva obbligarla, ma questa notte è diverso. Deve essere diverso.
«Siamo entrambe ubriache, chiuse a chiave in una stanza d'albergo e nessuno a parte le ragazze potrebbe sapere...» sussurra e si interrompe
Passa le dita sul braccio di Lauren facendole venire la pelle d'oca. Il corpo risponde al suo tocco. Lauren si morde il labbro. Camila continua e le sfiora il collo, la mandibola, l'orecchio.
Chiude gli occhi durante quel tocco, continua a mordersi il labbro e compie un movimento con il bacino. Contemporaneamente stringe un pochino le gambe.
Molto interessante, pensa la cubana.
«Camila» sussurra Lauren «Ti prego, non...»
Si interrompe sola facendo uscire un piccolo gemito di piacere.
La sua sembra quasi una supplica. Lauren continua a negarsi questo piacere, a respingere il suo desiderio.
Camila continua ad accarezzarla, a tracciare delle linee sul suo braccio. Continuano così per qualche minuto.
Lauren si avvicina di più, al punto da coordinare il suo respiro con quello della ragazza di fronte a lei. Continua a tenere gli occhi chiusi.
Camila risale nuovamente verso il collo, le dita si muovono lentamente tra l'orecchio e la mandibola.
Il viso di Lauren ora è disteso e le labbra si rilassano regalando un piccolo sorriso.
«Sei bellissima» sussurra Camila
Lauren apre gli occhi, il suo sguardo penetra negli occhi castani e poi la sua attenzione viene catturata dalle labbra che prima in discoteca ha morso e succhiato.
Le guarda per qualche istante prima di rompere definitivamente le distanze.
Questa volta il bacio è più delicato, non c'è la fame di prima, ma solo calma e tanta passione. Durante il bacio Lauren si lascia sfuggire qualche lacrima, rendendo questo momento piuttosto salato. Camila si vuole fermare, quanto meno ci prova, ma Lauren non la lascia andare. Si avvinghia a lei. Interrompe il bacio e l'abbraccia.
«Non ti voglio forzare, a me va bene anche stare cosí» la rassicura
Qualche secondo dopo, Lauren afferra Camila, la tira, facendola salire e stendere sul suo corpo. In quel momento il bacio diventa nuovamente frenetico, le mani di Lauren navigano su quelle gambe nude che ogni giorno la fanno impazzire.
Camila geme sulla bocca della collega.
Lauren aumenta l'intensità del bacio e continua a stringere i glutei tirando qualche schiaffo. I gemiti della cubana riempiono la stanza.
Camila si mette a cavalcioni, Lauren la guarda dal basso verso l'altro mentre toglie il crop top. Non indossa il reggiseno, il petto della cubana e nudo davanti a lei.
Gli occhi di Lauren, prima lucidi, ora brillano dal desiderio.
«Sei sicura?» chiede la piú piccola
Ma ormai Lauren si è giá alzata sui gomiti per avvinghiarsi alla vita della collega. Guarda con desidero il petto nudo della ragazza, passa le dita provocandole dei brividi e poi una scia di baci. Prende in bocca un capezzolo e inizia a leccare.
«Ti voglio Laur» ansima
Le mani di Camila sollevano il viso della grande con entrambe le mani, allontanandola dal suo seno, e la bacia con foga buttandola all'indietro.
«Sei sicura?»
Questa volta chiede Lauren, tra un bacio e un altro.
«Ti prego» ansima
«Mi piaci troppo Camz»
Sorride sulle sue labbra. A Lauren sfugge questo soprannome inventato al momento, la diretta interessata ricambia il sorriso trovandola dolcissima e le risponde con un sussurro.
«Sono anni che ti voglio» soffia sulle sue labbra

Tra un bacio e un altro si spogliano a vicenda.
La gonna di Camila scende lentamente a terra, il reggiseno di Lauren vola da qualche parte della stanza così come i pantaloni che le fasciavano le gambe.
In pochi secondi sono entrambe nude. Si guardano in silenzio. Tornano a baciarsi con lentezza e calma. Non c'è fretta e forse sarà l'unica notte insieme.
Sembra tutto perfetto ma qualcuno le interrompe bussando alla porta.
«Ragazze, sono Ally, tutto bene?»
Spalancano gli occhi. Camila le fa segno di tacere.
«Laur sta poco bene, sta vomitando» mente
«Vuoi aiuto? Vi abbiamo chiamate»
Ovviamente hanno ignorato i telefoni, hanno sentito le notifiche e la suoneria, ma non avrebbero potuto mai interrompere quei baci e quei tocchi tanto desiderati.
«Non l'ho sentito» continua a mentire
«Dinah vorrebbe rientrare per dormire» la informa «Ha lasciato la chiave dentro»
Lauren fa no con la testa e le sussurra in spagnolo di inventare qualche altra scusa.
Nel frattempo le bacia il collo e Camila cerca disperatamente di non fare rumore.
«Laur-Lauren» geme «Lauren» si schiarisce la voce «Non sta bene emotivamente, quando si riprende dici a Dinah che la chiamo io»
Continua a mentire in qualche modo, Ally poco convinta va via e loro ritornano a guardarsi con tanto desiderio.
«Potevi trovare una scusa migliore, nena»
Sentire quel soprannome in spagnolo le fa venire i brividi.
«Dimmelo ancora»
Lauren ridacchia.
«Nena»
Camila ansima sulla sua bocca e poi le morde il labbro.