Chapter one

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Il silenzio regnava in quell'appartamento nella periferia di Londra.
Il proprietario era comodamente seduto sulla sua poltrona a divorare con gli occhi per la millesima volta uno dei suoi romanzi preferiti.
I suoi occhi leggevano parola per parola, assaporandone il significato e proiettando nella sua testa le immagini narrate su carta in bianco e nero.
Era sorprendente come, nonostante avesse letto quel libro almeno una decina di volte, ogni singola lettura riuscisse a ricreare in lui le stesse emozioni, come se fosse sempre la prima volta in cui lo legge.

Din don

Il suono del campanello lo fece riemergere dallo stato di torpore in cui era caduto mentre leggeva e, con un leggero sbuffo, appoggiò il libro sul tavolino accanto alla poltrona e si alzò, ipotizzando molto concretamente su chi potesse averlo disturbato.

Le sue conclusioni non si dimostrarono errate quando aprì la porta e si ritrovò davanti l'ispettore di polizia.

«Ma che bella sorpresa signor Styles, a cosa devo la sua piacevolissima visita di cortesia?» si spostò, permettendo all'uomo di entrare.

«Tomlinson, non sono in vena della sua ironia, quindi andrò dritto al punto, per quanto mi dispiaccia ammetterlo, abbiamo bisogno di lei per un caso» il tono di voce trasmetteva tutta la voglia dell'uomo di trovarsi lì, ma purtroppo era stato obbligato, e non aveva potuto contestare, sebbene avesse preferito lavorare con chiunque altro, tranne che con lui.

«Un caso, mh? Non lo avrei mai immaginato» le sue parole erano intrise di ironia, anche lui avrebbe preferito lavorare con qualcun'altro, ma amava troppo risolvere misteri e casi intriganti per poter realmente decidere di non fare quel lavoro, quindi sopportava e cercava di essere il più ironico possibile, giusto per infastidire l'amato ispettore Styles.

«La smetta di essere ironico per una buona volta e sii serio, questo è un caso grosso» disse passandogli un fascicolo abbastanza pesante.

«Suicidi eh?» sfogliò distrattamente alcune pagine «Perché volete il mio aiuto?»

«Perché crediamo che siano in qualche modo collegati tra loro e abbiamo bisogno delle tue "infallibili doti da detective" per risolvere il caso» spiegò l'ispettore.

«Ci penserò su, ora se non le dispiace avrei qualcosa da terminare» indicò il libro e l'ispettore alzò gli occhi al cielo.

«Come desidera, Tomlinson» furono le ultime parole che gli rivolse l'ispettore, prima che uscisse dall'appartamento, nel quale non voleva neanche entrare, sinceramente.

«Suicidi collegati, eh?» mormorò distrattamente, iniziando a leggere con cura il fascicolo.

"Finalmente qualcosa di realmente interessante" pensò, quando finì di leggere tutto accuratamente.

Senza che se ne fosse accorto si era fatta l'una del mattino, quindi si alzò dalla poltrona e stirò i muscoli intorpiditi, prese una sigaretta dal pacchetto e si recò al balcone per fumarla; anche se poteva sembrare un controsenso, gli piaceva l'odore che la nicotina faceva quando bruciava, ma allo stesso tempo gli dava fastidio se era dentro casa.

Controsenso

Era la parola con cui molti lo descrivevano, ma a lui sinceramente non importava di come le persone lo etichettavano, giudicavano -per i suoi modi di fare alquanto singolari-, a lui importava soltanto delle uniche tre persone al mondo alle quali teneva in maniera smisurata.
Che si fottessero gli altri.

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Morte

Cosa rappresenta realmente questa parola?
La fine di una vita? Certo
Dolore per i parenti e gli amici? Forse
Una vita nell'aldilà? Nessuno lo sa

Try To Guess ↬ Larry #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora