Capitolo15

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1 luglio, New York - Los Angeles

Durante il volo New York - Los Angeles, le due colleghe non fanno altro che tirarsi occhiate furtive. Camila delusa dal comportamento di Lauren, sperava che fosse cambiato qualcosa e Lauren arrabbiata con sè stessa per non riuscire ad accettarsi.
Le ragazze ovviamente prima di partire le hanno tempestate di domande, cosa è successo, perché non hanno risposto alle chiamate. Soprattutto Dinah dopo aver visto la sua migliore amica e la sua cotta di sempre ad un palmo dal naso e con i suoi vestiti addosso. Sembrava si stessero per baciare ed è sicura che sia successo qualcosa tra di loro, oltre il bacio in discoteca che hanno visto quando Lauren è scappata.
Come scusa hanno raccontato che Lauren ha passato la notte a vomitare e poi si sono addormentate. La verità ovviamente è un'altra. Orgasmi multipli, baci su tutto il corpo, succhiotti sul seno. Questa mattina Lauren ha nascosto con un po' di fatica un succhiotto vicino al collo.
Camila l'ha marcata e questa cosa la fa impazzire, vuol dire che è sua, proprio come desiderava.
Dal viaggio in macchina per arrivare all'aeroporto fino al decollo, la mente di Lauren era presa dai ricordi della notte scorsa. La sua distrazione non è passata inosservata, infatti davanti al gate Normani ha preso Lauren dalla vita per sussurrarle all'orecchio "Camren", ossia il nome suo e di Camila insieme. Dopo l'intervista a New York i fan hanno creato questa ship e da allora le colleghe sono letteralmente impazzite.

Un'ora prima dell'atterraggio, Camila si alza per andare in bagno, mentre Ally e Mani dormono e Dinah sembra essere in dormiveglia. Guarda Lauren e le indica di seguirla. Devono assolutamente parlare.
I fan all'aeroporto hanno urlato il nome della ship, le ragazze fanno troppe domande e questo non va bene. Camila non è in soggezione per questa cosa, è abituata ad essere presa in giro per la sua cotta nei confronti di Lauren da anni, ma ora c'è di mezzo anche lei.
Ovviamente Lauren non si tira indietro, ma per non destare sospetti, dal momento che Dinah Jane è sveglia ma con gli occhi chiusi, aspetta qualche secondo per seguirla.
Guarda le sue colleghe e sicura che nessuna la stia osservando si alza con passo felpato.
«Non siete brave a mentire» commenta Dinah
Lauren sgrana gli occhi, beccata...
Dinah sorride divertita.
«Cosa vuoi dire?» la voce le esce strozzata
«Lo sai giá Laur» canticchia
La collega continua a sorride con quel pizzico di malizia e presa in giro.
«Indossava i tuoi vestiti, questa mattina avevi un bel succhiotto sul collo e poi Camila era troppo strana, voi due eravate strane e troppo vicine» ridacchia «Divertitevi Camren» ammicca mentre scandisce bene l'ultima parola
«Ma ti fai i film! Lasciateci in pace» la riprende «Non so che cosa ti frulla in testa, ma io sto solo andando a bere»
Infastidita prosegue verso il bagno e cerca di far uscire dalla testa la faccia della collega e il suo sorrisetto. Non sopporta questi commenti e soprattutto le battutine. È stata sempre molto riservata.

Arriva davanti al bagno e, sicura di trovare la cubana, preme il pulsante per aprire la porta a scorrimento.
La cubana è lí. La stava aspettando ed era certa che sarebbe venuta.
«Dinah mi ha detto che non sappiamo fingere e di divertirci "camren"» alza gli occhi al cielo e mima le virgolette «Per questo non avremmo dovuto fare nulla»
Camila stanca di sentire queste lamentele da quando si sono svegliate, zittisce Lauren con un bacio. Lauren inizialmente fredda poi cede e sorride sulle labbra della cubana. Approfondisce il bacio afferrandole il viso con entrambe le mani.
«Tu mi vuoi Lauren, non puoi fare finta che non sia cosí o che non sia successo qualcosa tra di noi» soffia sulle sue labbra «Ieri abbiamo fatto sesso, questa mattina mi hai baciata, ora stai ricam...» viene interrotta prima che possa finire
«Sono anni che ti voglio» confessa «E lo sai cosa voglio da te... me lo hai chiesto questa mattina e ora ti posso rispondere»
Un altro bacio. Ansima sulla bocca di Camila.
«E allora basta, io sono tutta tua» afferma con grande sicurezza «E vorrei conoscerti»
La cubana appoggia la fronte contro quella della collega. Sfiorano i nasi strofinandoli.
«Camz, non posso reggere tutte queste supposizioni, questi pettegolezzi e le camren»
Lauren, al contrario, per quanto sicura dei suoi sentimenti sembra essere nervosa e sofferente.
Ancora ferme in quella posizione, Camila accarezza con il pollice le labbra della ragazza che desidera.
«Queste supposizioni sono fondate, noi ci vogliamo davvero, c'è qualcosa e possiamo sforzarci di nasconderlo al mondo ma non possiamo impedirlo a noi stesse di viverlo»
Lauren bacia Camila. Non puó trattenersi. Averla cosí vicina è troppo pericoloso e non l'aiuta a controllarsi.
«Io ho paura di non farcela per la troppa pressione»
Dopo aver pronunciato queste parole sulle labbra della cubana, Lauren la bacia nuovamente. Tanti baci lenti e innocenti. Le mani delle due colleghe navigano tra i capelli dell'altra e non mancano carezze e sguardi dolci.
«Iniziamo una relazione segreta, nessuno lo saprà e saremo attente anche con le altre» sussurra la cubana
Continuano a baciarsi con foga spettinandosi i capelli e cercandosi freneticamente.
Camila blocca la porta cosí che nessuno possa fare irruzione.
«Io ti voglio da sempre Lauren, sono pazza di te»
Geme non appena la grande le morde il labbro, rompendole un po' i capillari.
Si sbottonano reciprocamente i pantaloni e le mani finiscono tra le gambe dell'altra. I movimenti delle dita sono coordinati alla stessa velocità.
«Dimmi che mi vuoi Lauren»
«Certo che ti voglio» sussurra al suo orecchio
«Allora non ti nascondere con me» insiste
«Zitta e scopami» le ordina
La sua voce è piú roca e sensuale del solito.
Lauren le mette la lingua in bocca.

Sono su un aereo, dirette a Los Angeles, ed è troppo eccitante sapere che c'è gente fuori che fa le sue cose, ha i suoi pensieri, dorme, guarda un film e, invece, dentro al bagno ci sono loro due che trattengono i gemiti.
Per la precisione hanno un appuntamento con Simon. La riunione sarebbe dovuta essere pomeriggio, ma il grande capo è furioso con Lauren perché un ragazzo, cioè il ragazzo che voleva approfittarsi di Camila, la vuole denunciare per avergli fatto male. Lauren non si è scomposta sentendo le parole di Simon. Lei sa perché l'ha fatto e lo rifarebbe ancora per togliere la sua Camila dalle mani di quel tizio. Ma sarebbe potuta essere anche un'altra collega o qualsiasi donna.
A Lauren non interessa, ogni pensiero scompare con la cubana che spinge le dita dentro il suo sesso, mentre lei fa lo stesso scopandosela nel bagno.
«Lolo» sussurra
Lolo? Nessuno l'ha mai chiamata cosí.
«Piú veloce ti prego»
Il viso di Lolo si illumina davanti a questa richiesta. Inserisce un terzo dito dentro Camila.
«Ti piace farti scopare da me?» domanda con la solita voce roca
Camila non risponde. Geme il suo nome all'orecchio.
«Mi fai impazzire» ansima Lauren
Anche Camila aumenta la velocità, ma dentro inserisce il quarto dito facendo quasi sfuggire un piccolo urlo alla sua collega.
Sono entrambe cosí vicine all'orgasmo. I respiri sono sempre piú pesanti.
«Oh si» geme Lauren «Ca... Caaamila»
Poggia le labbra sulle sue per zittirsi durante l'orgasmo e meno di qualche minuto dopo anche Camila raggiunge l'apice del piacere e morde il labbro di Lauren.
Respirano affannosamente. Devono ritrovare la forza. È stato travolgente, ancora più forte di quelli avuti nella stanza.
«Vuoi ancora fa finta di nulla?» domanda affannata
Lauren non risponde. È appoggiata a Camila, le gira la testa.
«Tutto okay?» chiede
Lauren è ancora immobile, aggrappata al corpo della collega.
«È stato troppo forte Camz»
Il suo battito è molto accelerato e si sente sfinita. Camila non sa se sentirsi in colpa o essere fiera di averle fatto raggiungere un orgasmo cosí intenso.
«Ci devo pensare» continua affannata «Dammi del tempo»
Si rimette in posizione eretta e fa un respiro profondo. Deve riprendersi, non può farsi vedere cosí dalle altre. È rossa in viso. Nessuno l'ha mai ridotta in questo modo.
Mette le mani sotto l'acqua e dallo specchio guarda la cubana cingerle la vita e lasciarle un bacio sulla spalla. Le sorride e Lauren non può fare altro che ricambiare.
«Prenditi il tempo che vuoi, ma io so che ci apparteniamo»

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