Capitolo 1

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*circa un anno e mezzo dopo gli eventi di H.O.P 1*

Era un caldo giorno di fine giugno, avevamo appena festeggiato il 21esimo compleanno di Lauren, mia moglie, insieme a tutti i suoi colleghi, me e la mia migliore amica, Dinah.

E la cosa che mi eccitava più di tutte era il fatto che stavamo per fare anche un anno di matrimonio.

"Mia moglie", cazzo, chi l'avrebbe mai detto che mi sarei sposata con la donna più bella e più sexy di questo universo?

Era il nostro primo anniversario, che si sarebbe festeggiato di lì a poco, e non sapevo ancora che cosa aveva organizzato Lauren per festeggiarlo.

Il 1º di luglio.

Non me lo dimenticherò mai: lei, all'altare sorridente e tranquilla, e io, che mi dimenticai di camminare e di respirare nel momento esatto in cui cominciai ad attraversare la navata centrale. Assurdo.

Ma lei, nonostante ciò, fu la persona che mi diede il coraggio di fare quello che stavo facendo, anche se la cosa mi terrorizzava.

Pensavo che stessi per fare un enorme sbaglio sposandola, che non ero pronta, che ero troppo giovane e che non era la persona giusta per me... Ma mi bastò guardarla un attimo negli occhi per capire che le mie intuizioni erano completamente errate.

Dopo quasi un anno la domanda era: "Devo organizzare io qualcosa visto che lei lavora o ha già prenotato tutto lei?".

Ma più che altro: "Che regalo le faccio?".

Il primo anno di matrimonio fu straordinario, e per questo dovevo trovare un regalo giusto e perfetto per Lauren.

La mia vita era cambiata grazie a lei, completamente.

Vivevo in un appartamento che non poteva essere definito tale, lavoravo come prostituta per strada e rischiavo la vita per andare a letto con clienti viscidi e perversi, per dare poi la maggior parte dei miei guadagni a un protettore che era un vero stronzo.

Che mi voleva uccidere, ma non sapeva che era lui ad essere destinato a fare una brutta fine.

Da quando Austin Mahone era deceduto, la mia vita era diventata vera vita: tranquilla, senza stress, senza alcun rischio, senza problemi.

Tutto ciò fu possibile grazie alla mia donna.

Era stata lei a spingermi ad andare oltre quella vita, a spingermi ad uscire da quel brutto giro di prostituzione.

E soprattutto era stata lei ha spendere soldi per me e per la mia istruzione da allora.

In quel periodo stavo proprio per concludere il primo anno di studio da privata, perché subito dopo la luna di miele con Lauren, mi segnò come privata dalla professoressa che l'aveva seguita negli anni del liceo.

Dovevo rimettermi in pari con tutti gli anni che avevo perso, e recuperare tutto in un solo anno era stata davvero dura.

Sia per me, che per Dinah.

Lei non mi ha mai lasciata sola, e come avevamo sempre sognato, eravamo pronte ad andare all'università insieme.

Ma in quel momento, l'unica cosa a cui stavo pensando non era la scuola, che dovevo ancora scegliere, era il regalo per la mia sposa!

Iniziai a cercare su google cosa si regalava per il primo anno di matrimonio, ma nessuna delle opsioni che mi diede erano abbastanza valide.

Lauren aveva dei gusti molto raffinati.

Era difficile accontentarla davvero.

Ad esempio, su 157 regali di nozze, solo uno si salvò dal suo giudizio negativo... Ed era il mio, che le diedi in macchina appena dopo la cerimonia.

E sinceramente, non era nemmeno un vero e proprio regalo, era un oggetto che mi ricordava noi due, che mi ricordava il nostro passato turbolento e rischioso: semplicemente era il mio braccialetto dell'ospedale.

Sopra c'era il mio nome, il mio cognome, e la data in cui fui ricoverata.

E quella data era la stessa data della mia liberazione da quel giro infernale, che mi aveva tolto tutta la mia umanità e la mia dignità.

Era la data in cui ero ripartita da zero,
in cui potevo cominciare a vivere un'esistenza normale, lavorando, studiando e amando come un ragazzo o una ragazza della mia età.

Avevo ripreso in mano la mia vita.

Era mia di diritto, ma io, sciocca, l'avevo ceduta alle losche grinfie di un pappone per denaro.

Alcune notti, mentre lei dormiva, mi ranicchiavo da una parte e mi soffermavo a pensare:
"Se non avessi fatto la prostituta, come sarebbe stata la mia vita?"

Forse mia madre mi avrebbe perso da teenager, mi avrebbero preso quelli dei servizi sociali, sarei finita in una brava e onesta famiglia, avrei avuto dei fratelli o delle sorelle, dei genitori che mi amavano e che mi avrebbero fatto andare a scuola...

Sarebbe stato tutto perfetto. Un'infanzia semplice e senza più problemi, come ogni ragazzino dovrebbe avere.

Ma non avrei mai conosciuto Lauren.

Quindi mi ponevo la seguente domanda: "Ne è valsa la pena?".

Per rispondere a quella domanda mi bastava girarmi verso di lei e vederla dormire.

Era così perfetta. Il suo volto delicato era tutto ciò che volevo vedere appena sveglia e prima di addormentarmi.

Non sarei sopravvissuta nemmeno un altro giorno senza di lei.

Avevamo passato l'anno più bello della nostra vita, e lo stavamo per incoronare con un grande festeggiamento, ed è forse per quello che non mi aspettavo ciò che successe dopo.

Davvero... Non me l'aspettavo proprio.

H.O.P  2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora