H.O.P 2

Capitolo 3

Mi toccava dirglielo.

Se no sarebbe entrata in paranoia.

Lauren era molto iperprotettiva, non lasciava nemmeno che un ragazzo si avvicinasse a me.

Quando uscivamo la sera a ballare con le nostre amiche, nei locali c'era sempre qualcuno che ci provava con me, e lei facendo la gelosa rischiò varie volte di fare a botte.

Provai comunque a salvarmi.

<< Guarda che se te lo dico potrei rovinare una bella sorpresa >>

Lei alzò il sopracciglio, guardandomi attentamente.

Il suo sguardo aveva così tanto potere su di me che mi sentii per un attimo nuda davanti a lei.

Deglutii, mostrando un attimo di debolezza.

<< Camz, dimmi pure questa sorpresa, perché se è per il nostro primo anniversario, sta tranquilla che ho già fatto tutto io da qualche mese ormai >>

Rimasi a bocca aperta.

Per un certo verso ero sollevata.

Da una parte non mi dovevo più preoccupare di organizzare qualcosa, dall'altra però ero lievemente triste perché mi aveva detto lei che c'era una sorpresa.

Rimasi forse un po' troppo in silenzio, a testa bassa.

<< Camila, me lo dici? O davvero mi stai facendo le corna? >> continuò Lauren.

Non trattenni la rabbia che mi stava salendo.

<< Stavo cercando al computer un ristorante che fosse abbastanza per le tue aspettative per festeggiare il nostro giorno speciale... Ma te adesso hai svelato la tua sorpresa, e mi delude il fatto che tu possa davvero pensare che ti stia tradendo >>

Lei sospirò, esausta.

<< Per quanto sia stata corta la mia giornata, è stata davvero snervante. Scusa se ti ho aggredita così, non era mia intenzione >>

Si avvicinò a me e mi abbracciò.

<< Dai, fammi un bel sorrisone >> mi provocò.

Non volevo darle subito quella soddisfazione, ma quando mi diceva così non riuscivo a non sorridere.

Era troppo tenera, e sapeva sempre come farmi passare l'incazzatura momentanea che riusciva a provocarmi... Cosa che succedeva un po' troppo spesso.

Però anche quella volta lasciai correre.

Appena mi faceva sorridere riusciva quasi a farmi dimerticare per cosa mi ero arrabbiata, e tutto tornava come prima.

<< Sei più bella quando sorridi >> mormorò con la sua voce rauca, a pochi centimetri dal mio orecchio.

Mi avvicinai alle sue labbra e la baciai.

Un forte vuoto nel mio stomaco si creò, e quel tipico dolore piacevole si mosse nelle mie viscere per poi trasformarsi in brividi che attraversarono la mia pelle.

Il suo bacio mi mancava ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passavo senza di lei.

Eppure era sempre quello da più di un anno, ma non me ne annoiavo mai.

Solo il suo bacio mi provocava tutte quelle meravigliose sensazioni in tutto il corpo.

<< Allora >> dissi, staccandomi dalla sua bocca divina << Andiamo un po' a fare una giratina visto che sei scappata da lavoro così presto? >>