"We're all stars and we all need to shine✨"
Suga's pov
Non volevo finisse, ma doveva, ho sempre saputo che la mia fine sarebbe stata prima di raggiungere la mia vecchiaia, o prima di costruire una famiglia, o di avere figli, o semplicemente di trovare qualcuno che fosse disposto a non andarsene.
Eppure era sempre colpa mia, mandavo via io le persone, e poi scappavo, tiravo fuori la scusa del "serendipity" e andavo via anche da chi mi avesse fatto stare bene, come quel ragazzo Jungkook, incredibilmente mi aveva fatto stare in pace con me stesso per una mezz'ora scarsa, non mi conosceva per niente, eppure ha voluto parlarmi, donarmi delle parole su quanto fosse bello lo spazio e su quanto risplendessi io sotto la luna, quando lui in primis non si rendeva conto quanto il suo sorriso fosse più luminoso di ogni stella quella sera.
E chissà forse, se solo io avessi detto il mio nome, il mio cazzo di nome, se gli avessi detto "mi chiamo Min Yoongi" forse ora lui mi starebbe cercando, e invece no, mi sono nascosto dietro a suga di nuovo.
Ma chi voglio prendere ingiro, probabilmente si sarà già dimenticato della mia esistenza quel ragazzino, così puro, che sovrastava la mia presenza con la sua altezza, e indicava il cielo come un bambino quando lo si porta in montagna per la prima volta.
Chissa quanta gente lo circonda, lui si che deve essere tanto amato, insomma chi sarebbe in grado di farselo scivolare dalle dita? Ah già. Io.
Potrei finirla ora, buttare questo accendino sul suolo e addormentarmi tra il fumo e le fiamme, una fine luminosa e calorosa per un ragazzo così cupo e freddo come me, eppure quando cerco di mandare la piccola fiamma sul pavimento, dove giace della benzina, rubata a Jin con la scusa che mi servisse per la macchina, mi blocco, si perché quel ragazzo di cui conosco solo il nome e i dettagli del viso, mi tornava in mente, e pensavo solo a quanto avrei voluto rivivere quella scena abbracciato dalle stelle e illuminato da Jungkook.
Così mi addormento dopo una notte insonne, solo, con la brezza estiva che entra dalla finestra e la voce di quel ragazzino tra la mente, possibile che è l'unico che mi fermi dal morire?Taehyung pov
Jimin fece ingresso in casa, regalandomi un dolce bacio sulle labbra, e un sorriso ancora assonnato.
"Mi sono svegliato presto per fare colazione con te, ti ho portato i waffles"
Lo abbracciai e affondai nella sua maglietta, stringendo quell'esile corpo a me e disperdendomi nel suo profumo.
Nonostante ciò non sorrisi, ero preoccupato per Kook, non era ancora rientrato dallo studio, e la sera prima era così triste e amareggiato, non mi sono neanche sforzato di chiedergli cosa ci fosse che non andasse, che razza di migliore amico sono? E oltretutto quale razza di fidanzato non donerebbe un sorriso a un gesto così dolce da parte del suo ragazzo? Complimenti tae 2/2.
"Scusami chim, sono un po' in pensiero per kookie, ieri sera era rientrato prima di me e quando sono tornato era ancora sveglio, e soprattutto abbastanza triste e sovrappensiero, stamattina é andato allo studio presto, troppo presto, dubito anche che abbia dormito"
Jimin mi abbracció da dietro, cercando di confortarmi, se a parole non era un fenomeno, con i gesti ci azzeccava sempre.
La sera prima si era dichiarato, e avevamo fatto l'amore, lo volevamo entrambi da tanto, eppure la timidezza ci bloccava, e soprattutto l'ammettere a me stesso di essere gay mi faceva pensare troppo, e agire poco.
"Sai a volte per sfogarmi vado a ballare, sto delle ore in studio, e non torno a casa finché non sto meglio, magari anche lui ne ha bisogno, appena torno ne parlerete tae, sono sicuro che si aprirà a tutto con te come sempre."
Annuii, consapevole che avesse ragione come sempre, anche se jimin si sottovalutava spesso, era un ragazzo molto intelligente e pieno di talento, proprio come jk, non vedeva quanto la natura tremasse quando ballava, e come tutto diventava più armonioso, più bello, più giusto.
E io glielo ripetevo, sempre, perché aveva bisogno di sentirselo dire per crederci un pochino.
E al pensiero di ciò presi il mio ragazzo tra le braccia e iniziammo a fare colazione, scordandomi di ogni pensiero o appuntamento lavorativo che io avessi avuto nei prossimi minuti.Jungkook's pov
Non so da quante ore stessi ballando, e quanto fossi stanco, fatto sta che ero sudato da capo a piedi, sdraiato sul pavimento, con la maglietta raggomitolata dietro il mio capo, per creare una superficie più morbida. Le tempie facevano leggermente male e la gola bruciava per la sete, purtroppo avevo già finito l'acqua, la musica suonava ancora nella stanza, ero troppo stanco per spegnere lo stereo, mi ero abbandonato dalla stanchezza sul parquet caldo dello studio, a osservare la mia persona negli specchi leggermente appannati.
Pregavo che la musica finisse al più presto perché sarei stato in grado di addormentarmi in quel momento.
Avevo sfogato tutti i miei pensieri e le mie pressioni nella danza, avevo urlato e pianto, non so cosa fosse, forse la stanchezza o la debolezza, o forse suga. Ma perché suga? Non lo conosco neanche, ci ho passato neanche un ora della mia vita eppure mi era rimasto così impresso.
In quel momento la musica si fermò, ringraziai mentalmente lo stereo e me stesso per non aver creato una playlist più lunga.
Chiusi gli occhi stanchi, aspettando di cadere tra le braccia di Morfeo, ma una melodia mi risveglió.
Qualcuno di quel palazzo stava suonando, di preciso un pianoforte, strano, non avrei dovuto sentire nulla, in quanto lo studio è insonorizzato, eppure sentivo qualcuno toccare dei tasti e suonare, chiunque sia è davvero bravo, avrei sempre voluto imparare a suonare il piano, era un sogno che mi portavo dietro fin da piccolo, ma con gli studi e il mio attuale lavoro non ne ho mai avuto occasione.
Mi resi conto che la melodia provenisse dal piano di sopra, evidentemente il volume era così alto che riuscivo a sentirlo io, o forse era la mia testa? Non lo so, avevo bisogno di tornare a casa e dormire nel mio letto, avrei dovuto lavorare la sera, e non potevo andare conciato come chi non dorme da giornate intere.
Mi alzai, raccolsi la mia roba, mi rivestì in fretta e uscì dallo studio.
Feci due giri di chiavi, e mandai un messaggio a tae: "sto tornando a casa, lascia le chiavi sotto lo zerbino che non me le sono portate dietro".
Scesi i due scalini e uscii dalla porta, ma prima che questa Si chiudesse sentii chiaramente qualcuno dire "jungkook" e quella voce, era così famigliare, era la sua? No kook, non poteva essere lui, sei solo stanco, torna a casa.
E così feci, non mi voltai e mi rimisi sui miei passi, con ancora quella voce che scandiva il mio nome, in un modo così, così da suga.⭐️⭐️⭐️
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• Serendipity • yoonkook
FanficDove a jungkook piacciono le stelle e lo spazio e yoongi finisce per regalargliene una.