Powerful<< Amy... so che sei sveglia... >>
Niente da fare, avevo deciso che non mi sarei alzata dal letto neanche sotto accurata corruzione alimentare. Ergo, nemmeno per un delizioso piatto di pancake. Ero irremovibile.
<< Amy, andiamo... forse puoi prendere in giro mamma dicendo che stai male, ma non il tuo fratellone. >>
Ma io non avevo proprio detto nulla, infatti. Semplicemente non avevo alcun motivo valido per alzarmi e sorridere al mondo.
<< Amy guarda che conosco il tuo super potere, so che mi senti. Ho un'offerta che non puoi proprio rifiutare. Parlami dai... oppure non ne saprai nulla e ne beneficerò da solo. >>
L'opera di convincimento di mio fratello Marco sembrava allettarmi, ma non volevo dargliela vinta. In ogni caso aveva ragione a dire che sentivo tutto. Era così da sempre. Non si trattava semplicemente di un udito molto sviluppato o sonno leggero. Ero così dalla nascita. Ero venuta al mondo con il dono della massima percezione, così lo chiamavo io. Riuscivo a sentire, percepire, pensare, ascoltare, amare più intensamente degli altri comuni mortali. La verità era che nessuno ci aveva mai capito niente. Ero così e basta. Era questo a cui si riferiva Marco con la parola superpotere. E lo era in effetti.
<< Okay, sorellina, lo hai voluto tu. >>
Pochi secondi prima che compisse qualsiasi gesto per destarmi dal sogno fasullo ero balzata in piedi e avevo afferrato la bacinella dell'acqua che aveva in mano. Ecco un'altra cosa di cui ero capace: anticipare le mosse degli avversari.
<< Ti conosco troppo bene, Amy. Sapevo che mi avresti fregato. >>
Già, infatti. Lo avevo fregato intercettando il suo progetto di gettarmi l'acqua sul viso e avevo sorriso con aria soddisfacente.
<< Sarò sempre un passo avanti a te, mio caro fratello. >>
<<Ne sei sicura? Intanto ho raggiunto il mio scopo, ti ho fatta alzare da lì. >>
Il sorriso sul mio volto si era tramutato in una smorfia di antipatia, ma subito dopo in una risata sincera. Non riuscivo proprio ad arrabbiarmi con lui, non ero in grado nemmeno di litigarci. Eravamo uniti sin da piccoli e pronti a batterci contro tutti se fosse stato necessario, ma sempre insieme.
<< Ti voglio bene, mostro. >>
<< Ti voglio bene, straordinaria. >>
Straordinaria. Soltanto Marco mi chiamava così. L'unica persona sulla faccia della terra che non mi avrebbe mai definita come tutti coloro che avevano fatto parte della mia vita, ovvero, strana. Io non ero strana, ero solo diversamente normale. Persino i miei genitori non mi vedevano così, ma pensavano che con il tempo le cose si sarebbero aggiustate e che, un domani, io sarei diventata come tutti gli altri. La mia specialità per loro, come per il resto degli esseri umani, era solo un difetto, qualcosa che mi rendeva anomala e, proprio per questo, tale da rimanere nascosto. Sarebbe dovuto rimanere segreto all'interno delle nostre mura domestiche, perché fuori -così dicevano loro- mi sarei sentita esclusa e l'atteggiamento degli altri bambini e a maggior ragione, adesso che ero diventata un'adolescente, quello dei miei coetanei, mi avrebbe fatta soffrire.
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Powerful
RomanceLe vite di due ragazzi, Amelia ed Aeden, non si sono mai incrociate per diversi anni, ma sono sempre state destinate ad intrecciarsi, complice una singolarità comune. Una singolarità che, durante le loro separate esistenze, ha rappresentato una debo...