You make world a better placeAvevamo passato il resto della settimana a concentrarci sulla ricerca. Ero quasi ogni pomeriggio da Aeden perché mio fratello e papà erano a casa. Non potevo rischiare che sapessero di lui e di quanto fossimo simili. Prima o poi avrei confessato tutto a Marco, ma sentivo che questo non fosse il momento adatto, almeno fino a quando non avrei capito di più su di lui. Avrei tanto voluto chiedergli come si fosse accorto di ciò che entrambi avevamo, della nostra specialità. Avevo però deciso di aspettare che fosse lui a raccontarmelo, non avrei rischiato di farlo soffrire nuovamente riportandogli alla mente altri ricordi sofferenti.
Mentre eravamo intenti a decidere quale sarebbe stata la struttura fotografica del nostro progetto, la suoneria del mio cellulare aveva iniziato a farsi sentire invadendo la concentrazione.
Era Shonda.
<< Tranquilla, rispondi pure! Io intanto vado su in camera a prendere altre foto. >> mi aveva rassicurata dirigendosi sulla scalinata che conduceva al piano superiore.
<< Ehi Shonda, dimmi tutto... >> ma non avevo fatto in tempo a chiederle che cosa volesse, che lei mi aveva interrotta urlando.
<< Amelia Madison Evans! >>
Aveva risposto chiamandomi con i miei due nomi e aveva aggiunto persino il cognome! Ciò non prometteva nulla di buono.
Non essendo molto abile ad usufruire del dono per via telefonica, mi ero limitata ad ascoltarla.
<< Si può sapere che fine hai fatto questa settimana? Non fai altro che tornare a casa con Aeden rifiutando i passaggi di Peter ogni pomeriggio... non ci parliamo nemmeno quasi più in classe! Sei sempre impegnata a parlare con lui, ma dico, mi stai forse nascondendo qualcosa? >>
Ero sorpresa nel sentirla così arrabbiata. Non riuscivo a capire perché mi stesse aggredendo in quel modo. Soprattutto per il fatto che sin dall'inizio sembrava voler fare di tutto per buttarmi nelle braccia di Aeden. Doveva esserci sotto dell'altro.
<< Santo cielo, Shonda! Ma ti vuoi calmare? >> le avevo urlato a mia volta.
<< No che non mi calmo, Amy! Finché si scherza va bene, ma ora stai esagerando. Guarda che io non sono come Peter... non mi lascio fregare, né tantomeno usare! >>
Che cosa diavolo stava blaterando? Usare? Stava forse insinuando che io usassi Peter solo per altri interessi? Ma come si era permessa?
<< Senti Shonda, non so che cosa ti stia passando per la testa in questo momento, ma se ti comporti così io... >> ma era inutile dire qualsiasi cosa. Era furiosa, continuava ad urlarmi contro e non c'era via per capire davvero quale fosse il reale problema.
<< Amelia basta dire cazzate! Sono stanca di essere messa da parte! Ti credevo la mia migliore amica! Ma che amica è una che non ha mai il coraggio di dirti come stanno le cose, di confidarsi con te... ma ti rendi conto che ci conosciamo da anni e non mi hai mai detto niente di personale, persino qualcosa di stupido che so... "mi piace il gelato al cioccolato"! >>
Ah, allora era questo il problema. Ecco che era tornata la parte menefreghista ed estetica di Shonda. Puntare i suoi giudizi contro. Ecco la sua specialità.
STAI LEGGENDO
Powerful
RomansaLe vite di due ragazzi, Amelia ed Aeden, non si sono mai incrociate per diversi anni, ma sono sempre state destinate ad intrecciarsi, complice una singolarità comune. Una singolarità che, durante le loro separate esistenze, ha rappresentato una debo...