Una cosa che non sopportavo molto era la privazione di sonno, quindi dormire solo 3 ore non era stata esattamente un'ottima cosa. Le occhiaie era quasi del tutto coperte dal correttore, felpa larga e leggings per essere comoda in ogni situazione, ovvero: dormire in classe.
Varcai l'entrata della scuola, con ancora le cuffie alle orecchie, i Attila per provare a svegliarmi un minimo.
Mi diressi al mio armadietto, con le cuffie ormai in tasca, ma le persone della sera prima che, per puntualizzare, mi avevano privato del mio amato sonno, erano li ad aspettarmi. Isaac fu il primo a vedermi, o a odorarmi, non lo so. Feci inversione a "U", per evitare di dover parlare di argomenti troppo seri.
«Ehi.» mi chiamò Stiles, con un gesto della mano per farmi segno di raggiungerlo. Lo ignorai e svoltai l'angolo, dirigendomi alla prima classe della giornata, quella di chimica. "è illegale sta cosa però" pensai tra me e me.
Sentii afferrarmi un braccio e mi bloccai, in mezzo al corridoio.
«... Sei scemo per caso?» domandai a Isaac, forse un po' irritato che mi hanno dovuta seguire.
«Ti sei dimenticata che ci devi spiegare... quelle cose?» mi rispose, non mollando la presa.
«Allora, prima di tutto non si risponde a una domanda con un'altra domanda.» rimarcai, togliendomi dalla sua presa «secondo, se non ve ne fosse accorti, siamo a scuola, un minimo di contegno per favore» continuai, adesso rivolta anche agli altri dietro di lui.
Bello ma antipatico il tipino.
«Ci vediamo boh, nel bosco nel tardo pomeriggio.»
Prima di lasciarmi libera mi chiesero se potevano trovare dei libri, o qualcosa di simile su di noi, nelle biblioteche. Non risposi. Come potevo dirgli che li avevo distrutti tempo fa?
La giornata scolastica passò tranquilla, con Isaac che mi ignoró per la maggior parte del tempo, perché mi rifiutavo di dover spiegare due volte gli stessi concetti.
«Ti rendi conto di essere infantile?» mi disse di punto in bianco.
Lo guardai sbilenca, non sapendo come ribattere. «Io?!» mi indicai, cercando di tenere un tono di voce basso. «Sei te che fai il bambino perché non ti voglio fare spoiler!» gli puntai l'indice al petto, per poi voltarmi dall'altra parte, dandogli le spalle finché mi era possibile. Cercò di controbattere, ma la mia unica risposta fu «Parla alla mano.»
Prima di andare al luogo di incontro, passai da casa, per prendere delle erbe utili, il libro di incantesimi, un altro libro e una felpa in più, che legai in vita.
Effettivamente, cosa dovevo dirgli? Come facevo a fare gli incantesimi? Magari si aspettavano come su Harry Potter...
Quando arrivai erano già li, c'era anche una ragazza dai capelli rossicci, che immaginai essere la Banshee.
Li salutai, con la sigaretta in bocca ormai finita.
Mi sedetti a terra, con la schiena appoggiata a un tronco di un albero. Tirai fuori dalla borsa un libro rilegato in pelle bruciata, con su scritto sopra delle lettere ormai illeggibili, lo aprii e iniziai a sfogliarlo.
Alzai lo sguardo, essendo gli altri ancora in piedi. «Vi sedete o fate i timidi?» dissi, facendo il segno di raggiungermi per terra. Mi presentai a quella che scoprii essere Lydia, poi iniziai a spiegare, con il bestiario aperto sul capitolo dei Quod, senza che loro chiedessero o iniziarono a fare domande, quelle spettavano a dopo.
Iniziai a spiegare, con la testa china sul libro, per indicare i vari riferimenti.
«Allora, questi esseri non sono umani, ma lo erano okay? Erano anime tormentate, di esseri sovrannaturali.»
Mi interruppi, per alzare il viso e vedere le loro espressioni, se mi stessero seguendo oppure no, più che altro.
«Perché tornano? Voglio dire... Questioni irrisolte o altro? » Mi domandò Stiles.
«No. Lydia, te senti solo i morti giusto? Ecco. » risposi facendo un gesto verso di lei, capendomi da sola.
«Sono anime, gelose che avete aiutato altre anime rispetto a loro, o che le avete trovate, dipende dai casi ovviamente. Basta davvero poco per far alterare uno spirito.» Continuai, per spiegarmi meglio.
«Li hai già visti vero? Perché?» Domandò Isaac.
Trattenni il respiro. Ebbi un flashback, orribile, di tutte le cose e persone che avevo perso l'anno scorso, per colpa di quei esseri avidi di attenzioni.
Rimasi in silenzio, con il volto basso, per nascondere le lacrime.
«Isaac, lascia stare.» gli disse Scott.
Il telefono mi vibró nella tasca interna. Mi ricomposi il più possibile e, sempre in silenzio, lo presi e lessi un messaggio da Alice
Parlane.
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pretium album
Vârcolacila storia è ambientata a Beacon Hills, ma in mondo parallelo, prima dei cavalieri fantasma. La protagonista è Carol, che si è appena trasferita in questa città e, poco a poco, entrerà in contatto con il branco e i suoi segreti