«Allison?» disse Scott, sorpreso «Ma è impossibile...Lei è...» non riuscii manco a finire la frase, aveva gli occhi lucidi e la voce spezzata.
Tutti e tre a dire la verità erano sorpresi da sentire la sua voce, mentre io, che stavo sudando a sangue freddo, tornai in salotto, oltrepassando i ragazzi in stato di shock.
«Scusate il poco tatto, me è morta giusto? Chi l'ha uccisa?» chiesi schiettamente. Mi guardarono, palesemente alterati. «Capisco che non sia un bell'argomento, ma devo capire. Se ha il mio telefono non posso parlare con una persona...magari c'è un collegamento...»
«Ma per favore.» mi interruppe Isaac «Quella che ti ha chiamata è stata una persona importante, per tutti noi.» si fermò un attimo, per guardare in particolare Scott, in suo Alpha, che stava guardando in basso. «Potresti avere un minimo di cuore?»
Questo era troppo, non stavano capendo cosa stesse succedendo, la gravità della situazione.
Respirai, per calmare i nervi «Quel cellullare» iniziai a spiegare «mi serve per comunicare con una mia cara amica, che non c'è più, a causa di un determinato essere. Voglio soltanto capire se tutte le persone che non ci sono più per mano loro possono comunicare oppure no. Lo capisci questo, tesoro bello?» mi avvicinai a lui e posai una mano sul suo petto, mentre stavo usando un tono infantile, quello che usi con i bambini piccoli.
Vidi i suoi occhi cambiare colore, le zanne uscire e il pelo sul viso crescere.
Lupo innescato baby.
Ruggì e io di scatto mi distanziai.
Fece per venire contro di me, mentre che me ne stavo immobile, con le braccia incrociate al petto, a distanza di sicurezza.
Scott si mise in mezzo, scagliandolo contro la parete con soltanto una mano.
Contro la MIA parete. Come se una porta rotta non bastasse.
Caddero tutte le cornici, e i miei quadri per terra.
Spalancai gli occhi e la bocca, e allungai le mani contro, quello che sembrava, Isaac, senza riuscire a dire nulla.
«Non ti preoccupare, non si è fatto nulla.» si avvicinò Stiles.
«Ma chi se ne frega!» esclamai «Le foto! I quadri! Il muro!» corsi verso la parete per controllare i danni, preoccupata come non mai.
«No grazie, sto bene» disse Isaac, alzandosi. Lo guardai storto «ma se va bene sei già guarito, la mia parete invece no!» rimasi in silenzio per qualche secondo, poi appoggiai la testa al muro e mi rassegnai.
«Devo riavere il mio telefono. Capisco che possa essere stato un colpo per voi quella chiamata, ma senza non riesco, devo sentire Julia...» mormorai, con le lacrime agli occhi e le voce tremolante.
Non ci tenevo a farmi vedere piangere da loro.
«Come è morta?» mi domandò dolcemente Scott, che nel mentre si era inginocchiato vicino a me e mi aveva posato una mano sulla spalla.
«Non è morta, l'hanno portata via. I Cavalieri Fantasma.» spiegai, lentamente «Catturano le persone, poi tu te ne dimentichi. L'avevo dimenticata, sai?» sorrisi, malinconicamente.
«Non sa di essere scomparsa, è tipo in un mondo parallelo, dove vive la vita di tutti i giorni, tranne che le persone che si ricordano di lei non ci sono, si sono traferite. Infatti è convinta così, ma alla fine me ne sono andata veramente soltanto io. Oltre me e alcune mie amiche nessuno si ricorda di lei, manco i suoi genitori.» feci una pausa «Quello era l'unico modo che avevo per parlarle...»
Calò il silenzio in casa. Mi sedetti con le gambe incrociate a terra, sempre con la testa contro il muro e Scott vicino a me, perplesso.
«Restitutio...» sussurrai, alzandomi.
Tutti i quadri, i vetri, la porta, i quadri... tutto tornò al proprio posto, intatto.
Mi fissarono, increduli.
«Carol... sei una strega?»
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pretium album
Manusia Serigalala storia è ambientata a Beacon Hills, ma in mondo parallelo, prima dei cavalieri fantasma. La protagonista è Carol, che si è appena trasferita in questa città e, poco a poco, entrerà in contatto con il branco e i suoi segreti