Capitolo 5:Alba

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Mentire non aveva mai avuto senso per Alba. Tutti definivano la recita della menzogna come qualcosa di estremamente eccitante e divertente, mentre per lei era solo un'esperienza ansiogena e terrificante. Le piaceva vedere la gente che recitava, sia nei film, sia nella vita reale, ma sin da quando aveva sette anni aveva capito che non avrebbe mai potuto vestire gli abiti dell'attrice. Per lei recitare era come respirare sott'acqua senza boccaglio: estremamente difficile, pericoloso e sempre dannoso. Per questo non riuscì a soddisfare la richiesta di Eros di mentire al professor De Mario.

Alba entrò in classe aprendo timidamente la porta e vide un professore basso, un po' tarchiato che si stava avvicinando alla calvizie. L'uomo la guardò con fare sprezzante e la ragazza si affrettò a sedersi al suo posto. -Signorina Alba Tedesco, so che lei è nuova e non conosce le regole della scuola, ma sappia che io odio i ritardatari. La prossima volta sarà interrogata. Ora: qualcuno sa dove si trova Eros Leviaghi?- Il cuore di Alba le saltò in petto mentre cercava di costruire una frase di senso compiuto. -Non è in bagno- le parole le uscirono così veloci da non poterle fermare. Dei suoi compagni nessuno sentì quel bisbiglio e Alba tirò un sospiro di sollievo, però fu troppo presto: il professor De Marco aveva sentito. Non le chiese di ripetersi, non le chiese di alzare la voce, non le chiese o disse nulla, semplicemente uscì dall'aula per ritornarvi poco dopo con Eros al seguito. Il ragazzo la guardò con uno sguardo aggressivo quasi a volerle dire "è solo colpa tua". Quando si avvicinò per sedersi non le disse nulla, semplicemente si sedette e basta, ascoltando in silenzio il rimprovero del professore che terminò con una nota di demerito. Alba osservò Eros per tutta l'ora: non sembrava arrabbiato, era tranquillo e giusto un po' annoiato, visto che la lezione era molto noiosa. La ragazza pensò di aver interpretato male quello sguardo e che in realtà andava tutto bene, che lui non era arrabbiato. Questo pensiero rasserenante abbandonò la sua mente non appena il professore lasciò l'aula. -Mi sembra di averti chiesto di coprirmi- disse lui, senza neanche guardarla. Alba rimase confusa da quella affermazione e ribadì sottovoce:-Mi avevi chiesto di dirgli che stavi parlando con un professore.- Eros ridacchiò senza divertimento, anzi, la sua era una risata aspra e amara. -E perchè non l'hai fatto?- le chiese. -Non so mentire- disse Alba senza pensare alle conseguenze. Quando se ne accorse era già troppo tardi. -Aaaah, sei una di quelle moraliste che ritengono che bisogna vivere secondo un criterio di verità?- Il tono di Eros si faceva sempre più sprezzante e irritato e Alba ne ebbe paura. -No. La verità è importante, ma non è questo. Io non sono capace di mentire.- replicò ancora Alba. -Eros- la voce di Lucinda spezzò l'ansia di Alba. Il ragazzo si alzò e andò verso la sua ragazza abbracciandola da dietro e stampandole un bacio lungo. Quella vista diede fastidio ad Alba, anche se la ragazza non ne capiva il motivo. -Eros sembra un antipatico scorbutico, ma è così solo quando è arrabbiato. Di solito è molto gentile.- disse una voce femminile alle sue spalle. Alba si girò e vide un visetto magro incorniciato da neri capelli ricci. Il nome di quella ragazza che le stava parlando era Emily. -E' stata colpa mia- sussurrò Alba, ammettendo le sue "colpe". -Ma no, è lui che tende a non rispettare le regole e poi si arrabbia se lo cazziano.- replicò Emily. Sembrava così gentile e simpatica. -Imparerai a conviverci, tranquilla. All'inizio è difficile sopportare il suo lunatismo.- Alba storse il naso e guardò la sua compagna. -Lunatismo non è una parola- commentò prima ancora di rifletterci. "Questa cosa va risolta" commentò Alba tra sè e sè-Sei una pignola, eh? Qui ci si inventa nuove parole, è una nostra prerogativa.- Emily non sembrava infastidita dalla constatazione di Alba. -Mi è difficile capire quello che non si può studiare o quello che non è oggettivo- si giustificò, nella speranza di non dare un'idea di sè che non era vera. Lei non era pignola, semplicemente la sua mente recepiva le cose in modo diverso da quelle degli altri. -Però imparo in fretta. Cosa vuol dire lunatismo?- -Hai presente le persone lunatiche? Ecco, il lunatismo è l'atteggiamento delle persone lunatiche. E' una prerogativa di Eros, lui è sempre lunatico e alle volte non pensa alle conseguenze sugli altri. Lascialo un po' sulle sue, poi si risolverà tutto.- le spiegò Emily. La loro conversazione cessò nel momento in cui entrò una donna alta e magrissima con i capelli biondi così chiari da sembrare bianchi. Emily la presentò come la professoressa Gliali, docente di storia dell'arte. Quando Eros si sedette guardò ancora Alba, che teneva lo sguardo basso per evitare di incrociare il suo. Lui la guardò fino a quando la voce della professoressa li richiamò all'attenzione. Visto che aveva gli occhi abbassati, la ragazza non aveva visto il viso di Eros e per tutta l'ora si tormentò sulle mille espressioni che quel volto avrebbe potuto fare. La lezione non era altro che la presentazione del programma, quindi Alba si dedicò all'osservazione di Eros. Era tranquillo, concentrato sul suo disegno. La ragazza non seppe spiegarsi il perchè, ma guardare il compagno disegnare le metteva tranquillità. Forse perchè i suoi movimenti erano molto regolari e a lei la regolatezza piaceva. O forse era semplicemente perchè quando disegnava era come se Eros fosse persuaso da una strana luce. Si vedeva che amava disegnare. Ad un tratto i loro occhi si incrociarono e lei abbassò subito i suoi, ma avvertiva comunque lo sguardo di lui sulla pelle, quasi come lingue di fuoco.
Terminate le lezioni, Alba stava prendendo lo zaino, quando si accorse che Eros era rimasto in classe, seduto accanto a lei. La giovane alzò lo sguardo timidamente. Lui non disse niente, ma le mise una mano sulla testa. Le sorrise con purezza. Lunatismo. Era questo che intendeva Emily quando parlava dell'atteggiamento di Eros. Un cambiamento così repentino era molto strano. Quel gesto fu fondamentale per lo sviluppo della loro amicizia: Alba capì subito che quel ragazzo le avrebbe sconvolto la sua vita e che lei non sarebbe mai stata in grado di interpretare i suoi atteggiamenti.

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