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¯'·.¸¸.·´¯'·.¸¸.-> ᴊɪᴍɪɴɪᴇ <-.¸¸.·´¯'·.¸¸.·´¯

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Avevo conosciuto Jimin all'età di quindici anni.

Eravamo diventati subito amici.
Infatti, dopo aver preso la confidenza tale, mi aveva confessato che lui non sognava ne la principessa ne il principe azzurro. Aveva deciso che si sarebbe goduto la vita a 360°.

Mi ricordo che quando mi raccontava dei suoi sogni peccatori, mi diceva sempre che da grande lui non si sarebbe accontentato di solo una relazione.

Avrebbe voluto un ragazzo ballerino, che gli insegnasse a ballare.
Esso sarà Hoseok.
Un ragazzo agile e persuasivo. Solo con il suo corpo ti coprava.

Avrebbe voluto un ragazzo pittore, che gli insegnasse a vedere.
Jin.
Un ragazzo dalle spalle larghe, molto affascinante. Le sue movenze ti incatavano.

Avrebbe voluto un ragazzo attore, che gli insegnasse a fingere.
Taehyung.
Un ragazzo accattivante ed usava le parole a suo piacimento, spesso per sfruttare le persone. Spesso mentiva.

Avrebbe voluto un ragazzo poeta, che gli insegnasse ad esprimersi.
Namjoon.
Lui scriveva lettere, elogiava la bellezza. Ed ogni suo ragazzo era una sua musa, lui era un lusinghiere.
Adulava e ti faceva cadere ai suoi piedi.

Avrebbe voluto un ragazzo modello, che gli insegnasse ad apprezzarsi.
Jungkook.
Un ragazzo alto, che non parlava molto. Ma comunque ti sapeva dimostrare i sentimenti, con le sue azioni, non sempre dolci e benevoli.

Avrebbe voluto, poi, un ragazzo come me diceva. Un ragazzo che poi avrebbe sposato. Un ragazzo che gli insegnasse a lasciarsi trasportare dal vero amore.
Avrebbe voluto un ragazzo da amare.
Una spalla su cui poter piangere senza essere giudicato.
Una risata senza un valido motivo, senza essere preso per pazzo.

Mi diceva che mi avrebbe sposato, ma più in la. Da grandi dopo tutte le esperienze, finalmente mi avrebbe sposato.

Mi pregava di aspettarlo ed di non innamorarmi di nessuno perché lui non l'avrebbe fatto. Avrebbe amato solo me, diceva.

Ed io lo aspettai, molto. Secondi. Minuti. Ore. Giorni. Settimane. Mesi. Anni.

E finalmente arrivò.

E ci sposammo. Eravamo solo io e lui.

Io e lui, che mi insegnò a ballare,a vedere, a fingere, ad esprimermi, ad apprezarmi, ma soprattutto ad amare.

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