capitolo 4

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Prov's Karol
A casa era arrivato un mazzo di rose rosse stupende ma non ero certa che me le avesse mandate Ruggero anche perché non aveva un motivo valido per farlo e quando ha suonato la porta sapevo che fosse lui, ne ero sicura e anche se non volevo aprirli perché non ho nessuna voglia di uscire il mio istinto ha preso il sopravvento e aprendo quella porta ho visto un ragazzo completamente diverso da quello che era quando l'ho conosciuto, forse sto esagerando anche perché ci conosciamo da si e no un paio di giorni ma in quei suoi occhi vedo tanta amarezza e nostalgia che a volte mi viene voglia di poter scoprire da che cosa è causata o chi lo fa sentire così ma poi subito dopo mi ricordo che non sono niente e nessuno per intromettermi nella sua vita anche se a volte sarebbe così bello poter far parte della vita di qualcuno per la prima volta dopo 3 anni in tutta la mia vita però purtroppo come ha sempre detto mio padre non posso innamorarmi perché finisco sempre per combinare casini e infondo non posso darli torto perché ha pienamente ragione e senza neanche accorgermene mentre ripenso a quello che è successo 3 anni fa iniziano a scendere lacrime infinite così mi chiudo a chiave in camera e mi dimentico del tutto che Rugge mi sta aspettando infatti dopo neanche un dieci minuti sento dei colpi sulla porta e la sua voce che suona così preoccupata

Rugge:Karol tutto ok?
Karol:s...si dico aprendo la porta e quando mi vede spalanca gli occhi
Rugge:che hai? Stai male? Non ti sentì bene? chiede entrando e chiudendo la porta alle sue spalle
Karol:no no tranquillo dico pulendo come posso il trucco sbavato causato dalle mie lacrime
Rugge:sicura perché a me sembra tutto il contrario
Karol:per favore non ti ci mettere pure tu sussurro con un filo di voce per poi scoppiare di nuovo in lacrime
Rugge:magari ti posso aiutare se mi dici qualcosa dice e sento le sue braccia attorno alla mia cintura il che mi fa venire i brividi sulla pelle
Karol:nessuno può fare nulla dico ripensando al passato e allontanandolo da me
Rugge:avviso gli altri che non usciamo e finché non si risolve nulla io rimango qui dice prendendo il telefono e facendo una chiamata che dura neanche due minuti e io ripenso alle sue parole "avviso gli altri" quindi non era un'uscita tra noi due ma era con tutti, ed io come una scema che pensavo che si potesse interessare a una come me
Karol:puoi andare via sussurro
Rugge:non posso lasciarti così dice avvicinandosi a me
Karol:non voglio che resti qui solo perché ti faccio pena, ho passato tutta la mia vita circondata da persone che provavano pena per me dico cadendo in ginocchio a terra piangendo ancora più forte fino a che il respiro mi viene a mancare
Rugge:che stai dicendo? Karol alzati immediatamente dice provandomi ad alzare ma io lo allontano
Karol:vai via per favore
Rugge:DIMMI CHE HAI E ME NE VADO grida e il mio pianto aumenta ancora di più
Karol:CHE VUOI? LO CAPISCI CHE ANCHE SE FOSSE NON POTREMMO AVERE UNA RELAZIONE SANA grido con tutta me stessa e vedo come i suoi occhi diventano lucidi
Rugge:per favore lasciami entrare nella tua vita dice prendendo le mie mani tra le sue
Karol:ne usciresti ferito dico guardandolo agli occhi e li faccio un grande errore
Rugge:non ne uscirò ferito anzi non ne uscirò proprio perché voglio imparare a sopravvivere nella tua vita dice e noto che gli iniziano a scendere un paio di lacrime
Karol:ho già distrutto la vita di molte persone e mai nessuna è riuscita a salvarmi
Rugge:voglio provarci, lasciami tentare dice abbracciandomi così forte da poter sentire il suo cuore battere così forte che mi inizio a preoccupare seriamente
Karol:promettimi che nel momento che io ti dirò di andare via te ne andrai sussurro al suo orecchio
Rugge:perché? dice sciogliendo l'abbraccio e fissandomi negli occhi
Karol:non voglio che succeda anche a te quello che è successo a tutti gli altri dico portando il mio sguardo fino a terra e lui mi alza il mento
Rugge:non ti sto capendo
Karol:sediamoci e ti spiego tutto dico alzandomi e sedendomi sul letto e Rugge imita la mia azione

Una volta seduti sul letto prendo vari respiri per tranquillizzarmi e poter iniziare a parlare ma il ricordo di quella sera mi fa bloccare di nuovo come già molte volte è successo e non è nulla di buono ma la mano di Ruggero che prende la mia mi da tranquillità così respiro ancora una volta e sono pronta per dire tutta la verità almeno una volta nella mia vita

Karol:era la será del 24 settembre e stavo andando ad un compleanno in pizzeria di una ragazza della mia stessa classe, questa era una delle tante che mi prendeva in giro per il mio aspetto fisico e per come mi conciavo e quella sera mi invitò al suo compleanno per farmi fare una brutta figura con il suo ex che mi era iniziato a piacere, io accettai l'invito e mi preparai, quella sera è stata l'unica volta che mi sono sentita bella dico mentre alcune lacrime scendono sul mio volto e bagnano le mani mie e di Rugge
Rugge:tranquilla dice stringendo ancora di più la mano
Karol:arrivai in pizzeria e tutti erano gentili con me ma sapevo che c'era qualcosa che non andava e infatti alla fine della festa andammo tutti al fiume, ma io non volevo andare perché mi vergognavo del mio fisico e non sapevo nuotare, alla fine ci andai ma mi buttarono nel fiume con la festeggiata che cercò invano di affogarmi iniziai come potevo a risalire a galla e fargli mollare la presa ma nulla lei non mollava e non so come ne in che momento è successo sono riuscita a uscire dal fiume ma senza di lei
Rugge:c...cosa?
Karol:lei si era sentita male ed era affogata, ovviamente tutti mi hanno incolpato tranne lui che fu l'unico a difendermi e quella stessa sera ebbe un incidente mentre stava ritornando a casa, doveva essere operato d'urgenza al cuore ma l'intervento andò male e morì sotto i ferri, lui era l'unica persona che ero riuscita ad amare in tutti quegli anni e non mi sono mai perdonata quello che gli è successo
Rugge:non è colpa tua
Karol:invece si perché lui mi aveva accompagnato a casa e non si sentiva bene e ogni volta che qualcuno si avvicina a me finisce per farsi del male
Rugge:tu non sei sempre la colpevole di tutto, non puoi incolparti ogni volta anche per cose che non commetti dice abbracciandomi
Karol:in tutta la mia vita non ho mai avuto amici e non sono mai stata fidanzata e una sola volta che qualcuno mi si è avvicinato ne è uscito morto ora non voglio che tutto quello che mi circonda cada a pezzi di nuovo
Rugge:non succederà perché questa volta ti salverò io da te stessa dice mentre lacrime scendono lungo il suo volto

Il mio Chico fresa e la mia chica delivery/RUGGAROL\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora