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I nostri visi si allontanano di qualche centimentro, rimaniamo ad osservarci per quella che reputo un'eternitá.

I suoi penetranti occhi bruni non si mossero di un millimetro durante questo tempo, sembrava stesse meditando sul da farsi, quale sarebbe stata la mossa successiva adeguata da compiere? Il suo silenzio decise di far prendere a me le redini della situazione; cosí in maniera del tutto spontanea , spettinai con aria fiabesca e sospirante i sui capelli dorati e pensai a lungo, sentii chiaramente che qualcosa dentro di me era mutato, radicalmente.
Il posto precedentemente occupato dalla timidezza fu rivendicato da un'impavida convinzione, per la prima volta ottenni l'inimaginabile dalla vita.
La virtú in quell'occasione mi ha permesso di contrastare le azioni del caso, che fino a quel giorno si erano rivelate avverse alla mia condizione, e per un attimo ebbi timore di me stessa, delle mie potenzialitá.
Non rimembro perfettamente quello che avvenne in seguito, ero ancora frastornata ed incredula, ricordo peró di aver fatto scorrere la mia mano a partire dai suoi capelli morbidi, lungo la nuca, verso il suo collo, la spalla destra ed infine con quella stessa mano lo strinsi a me tenendolo per la scapola.
Penso eviteró di lavarla per un po'.

Inspirai appieno l'odore del suo petto e quando espirai, lui mi afferró per la vita concatenandosi a me.

Come due anime che risiedono in un unico corpo, inscindibili.
"Ora apparteniamo l'una all'altro", fu quello che pensai ma non dissi.

7:05, suona la sveglia.
Sono sola in casa, i miei sono giá diretti verso le rispettive postazioni di lavoro; stiracchiando mi scrollo di dosso una notte di pensieri fuorvianti e mi alzo svogliatamente dal letto in direzione frigorifero.
Avverto un leggero picchiettare alla porta. John indossa la sua divisa collegiale perfettamente tirata a lucido e mi accoglie con il suo sorriso impeccabile e spiccato che lo caratterizza, credo abbia adottato uno stile meno aggressive, più consono alla sua etá; nonostante sia a conoscenza del fatto che abbia spifferato i segreti che mi rendono piú vulnerabile al diretto interessato, non riesco proprio ad avercela con lui, é uno delle poche persone con cui ho legato fino ad ora.
Afferro la valigetta, le chiavi di casa e sono pronta per uscire, prima peró mi fermo un secondo e mi volto verso l'intero appartamento, che finalmente ha assunto una forma degna del suo nome; non in direzione di un punto particolare, semplicemente il mio sguardo scivola lungo le pareti.
É la prima volta che considero realmente queste quattro mura "casa", penso di essermi affezionata davvero a questo posto; come spesso mi accade sto eccedendo in sentimentalismi.

Non riesco a trattenere una risata che suscita perplessita nel mio compagno di classe,
-Non é nulla non farci troppo caso.

Fortunatamente la ragazza che sedeva accanto a me, ha scelto bene di cambiare posto e di associarsi ad una "piú come lei", quindi é stata rimpiazzata da Melissa, italiana anche lei, trasferitasi a Londra da piú tempo, si é anche offerta gentilmente di darmi lezioni private di grammatica inglese, siccome faccio davvero tanta fatica nell'apprenderla, specialmente per quanto concerne le varie coniugazioni verbali.
Mi manca davvero l'Italia, i parenti, le conoscenze ma anche la cucina e la lingua stessa, eppure non posso fare a meno di ricordare che la mia permanenza qui sará limitata, quindi dovró trarne maggior beneficio possibile; inoltre, in tutta sinceritá, non penso di aver mai accennato né a John né a Thomas del fatto che tra un anno e qualche mese dovró dirgli addio.

Il pensiero mi tormenta talmente tanto che ho il desiderio impellente di correre per i corridoo, cercare la classe di Tommy e di sorprenderlo con un abbraccio, quindi durante la pausa pranzo decido di astenermi dal mangiare, finché non sará giunto in mensa, in maniera tale da poter condividere vicendevolmente ogni istante, anche il piú banale.
Dopo circa 15 minuti lo vedo addentrarsi nella sala, circondato da un gruppo di ragazzi e ragazze, alcuni piú grandi d'etá, altri del suo stesso anno; c'era da aspettarselo dalla mia beautiful obsession d'altronde é cosí unico...

Il mio ego colmo di fierezza nei suoi confronti mi blocca all'istante, non appena riconosco il volto della ragazza che si sta avidamente ciondolando cingendolo per il braccio.
L'avrei riconosciuta in mezzo ad altre mille persone, i suoi capelli biondissimi e lunghi, sensuali ed acconciati mediante boccoli qua e lá che le ricandono sui fianchi, quello sguardo spietato ed il suo atteggiamento meschino e noncurante, si tratta indubbiamente di Lysa, l'ex di Tom.
O da quel che sembra... forse d'ovrei considerarmi io quella snobbata?

Questa volta caro Tommy, non mi limiteró ad assistere.

Spazio Autrice🥂
Come promesso sono tornata!! Rivoltando peró completamente la caratterizzazione psicologica dei personaggi ed ora vi spiegheró brevemente le mie ragioni...
sono passati quasi 3 anni dall'ultima storia ed innumerevoli vicende hanno  fatto si che la mia visione del mondo, e dei rapporti interpersonali cambiasse, delle volte agisco in modo cinico ma c'é ancora del tenero in me e prometto che nelle prossime righe questa dolcezza si rifletterá ahahah, solamente vi chiedo di "votare" ad un piccolo sondaggio che riguarda la rimozione o meno della parte intitolata "Si, sono viva", poiché magarí puó fungere da "legenda" per la comprensione degli sviluppi successivi, un po'quello che ho accennato prima.
Ma se pensate ostruisca la scorrevolezza della lettura per favore ditemelo~♡
-Buone Vacanze!!
《tranquilli non dovrei più sparire^^》

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 13, 2018 ⏰

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Beautiful obsession\\Thomas SangsterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora