18 - Our Second First Date

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Prima di tornare a casa recuperai l’ombrello che avevo lasciato nella serra, ma non servì a molto perché ero già fradicia. Così, quando raggiunsi la confraternita delle KAT e incrociai Eleanor e Perrie all’ingresso, mi chiesero immediatamente cos’era successo.
“Non so da dove iniziare.” Dissi, liberandomi dell’ombrello bagnato e lasciandolo sotto il portico. Mi tolsi le scarpe per evitare di bagnare tutto il pavimento, ma anche i miei vestiti grondavano acqua.
“Ti porto l’accappatoio.” Propose Perrie, correndo al piano superiore e tornando giù poco dopo con il mio enorme accappatoio rosa.
“Grazie.” Dissi, indossandolo e sentendomi immediatamente più calda. Avrei avuto bisogno di una doccia bollente, ma non mi interessava in quel momento. El e Perrie mi accompagnarono in camera, attesero che mi cambiassi e asciugassi e poi si sedettero sul mio letto.
“E’ andata male con Liam?” Mi chiese Eleanor. Scossi la testa.
“No, ho litigato con Styles.” Risposi. Le mie due amiche mi guardarono incuriosite, così spiegai loro quello che era successo.
“Gli passerà, sarà stato frustrato per qualcos’altro e se l’è presa con te.” Disse Eleanor.
“Oppure è geloso di Liam.” Aggiunse Perrie. “Pensaci, siete praticamente migliori amici, magari ha una cotta per te e quando ha scoperto che hai dato un’altra possibilità al tuo ex…” Continuò la ragazza.
“Ha capito che non c’erano più possibilità per lui.” Concluse Eleanor. “Sì, ha senso. Ma ne avrebbe di più se avesse mai dimostrato a Liz di provare qualcosa per lei.”
“Styles non prova sentimenti.” Dissi con convinzione. “Lo sapete anche voi che si porta a letto chiunque e non gliene frega mai niente di nessuno.” Aggiunsi. Era per quello che avevo scelto lui per quella notte di insignificante sesso quando Liam mi aveva lasciata la prima volta. O c’era qualche altro motivo?
“Comunque sono sicura che risolverete.” Cercò di consolarmi Eleanor.
“Che faccia quello che gli pare.” Dissi con rabbia. Se aveva intenzione di comportarsi da bambino poteva anche farlo da solo. Non ne avevo proprio bisogno in quel periodo.
Cercai di evitare di pensare al tono con cui Harry mi aveva detto quelle ultime frasi, all’espressione che aveva sul viso e, soprattutto, alla possibilità che io potessi piacergli.
“Vedrai che risolverete. Sono sicura che si tratta solo di un malinteso.” Disse Perrie. Eleanor annuì e, nonostante fossi arrabbiata, sperai con tutte le mie forze che avessero ragione. Non volevo perdere Harry.
 
Il lunedì pomeriggio, prima di uscire con Liam, cercai di chiamare Harry, ma ignorò tutte le mie chiamate e i miei sms. Mi presentai anche a casa degli Zeta Psi, ma Louis mi riferì che il ragazzo non voleva essere disturbato, così quella sera trovai difficile concentrarmi su qualsiasi cosa, soprattutto su un appuntamento con Liam. Continuavo a pensare che quello era il motivo per cui avevo litigato con Harry e che era sbagliato essere lì.
“Ti vedo distratta.” Disse Liam dopo un po’ che tentava di fare conversazione.
“Scusa, ho litigato con una persona.” Replicai, sospirando. Non mi ero nemmeno accorta di quello che avevo mangiato e mi sentii mortalmente in colpa per aver passato la serata ad ignorare Liam, che ce la stava mettendo tutta per riconquistarmi. Mi aveva raccontato tantissime cose di sé che non sapevo, avevamo parlato di film che ci piacevano, musica e arte. Si era persino informato sull’arte per cercare di sostenere il discorso, ma non importava quello che cercava di dirmi, non riuscivo a concentrarmi.
“Vuoi parlarne?” Mi domandò.
“No, grazie.” Dissi. “Scusa, Liam, non posso proprio rimanere qui con te questa sera. Possiamo vederci un’altra volta? Devo risolvere questa cosa.” Aggiunsi.
“Non preoccuparti.” Replicò lui, chiamando la cameriera per pagare il conto.
Sapevo di essermi comportata male, ma non riuscivo assolutamente a restare fuori con Liam, sapendo che Harry era incazzato con me e non rispondeva alle mie chiamate. Non riuscivo a sopportare il fatto che non mi parlasse.
Mi avviai velocemente verso la casa degli Zeta Psi, dove ovviamente c’era una festa in corso nonostante fosse lunedì, pronta a dire a Louis che non mi interessava se Harry non voleva essere disturbato. Io dovevo vederlo.
“Ehi!” Esclamai quando vidi il presidente della confraternita.
“Liz!” Mi salutò Louis. “Non ci siamo già visti oggi pomeriggio?” Mi domandò.
“Sì, ma devo vedere Styles. E’ urgente.”
“Non credo che voglia essere disturbato.” Replicò Louis.
“Per favore, è davvero urgente.” Dissi.
“Okay, senti… non è vedo che non vuole essere disturbato, ma non credo che sia il caso che tu lo veda così.”
“Cos’ha fatto?” Domandai, sentendo il panico che cominciava a crescere.
“Ma niente, non penso che voglia che tu lo veda in quel modo.”
“Louis, per favore.” Insistetti, interrompendo il discorso del ragazzo.
“Okay, vai al piano di sopra. L’ultima volta che l’ho visto era in bagno.” Si arrese Louis, indicando le scale. Lo ringraziai velocemente e salii per cercare Harry. Lo trovai seduto sul pavimento con l’aria sconvolta.
“Oddio, cos’hai fatto?” Domandai, accovacciandomi per vedere come stesse. Era pesantemente ubriaco e non aveva una bella cera.
“Delilah!!” Esclamò quando si accorse che ero io.
“Come stai?” Domandai.
“Tutto gira. Gira tutto.” Mormorò. L’avevo già visto ubriaco, ma mai in quel modo.
“Stai male?”
“Non più.” Rispose.
“Sei sicuro?” Domandai di nuovo. Il ragazzo cercò di annuire, ma evidentemente il movimento causava giramenti di testa ancora più forti, così smise quasi immediatamente.
“Sì.” Disse invece con voce roca.
“Allora vieni, andiamo.” Proposi, alzandomi e porgendogli le mani per aiutarsi a rimettersi in piedi. Lo accompagnai in camera sua e gli porsi la bottiglia d’acqua che teneva sul comodino.
“Grazie.”
“Mi dispiace per quello che è successo ieri.” Dissi. Probabilmente cominciare quel discorso non aveva nessun senso, dato che avevo il dubbio che non si sarebbe ricordato nulla il giorno successivo, ma volevo che sapesse che non avrei mai voluto che si ubriacasse in quel modo.
Il ragazzo non rispose e rimise la bottiglia sul comodino senza premurarsi di richiuderla. Si tolse la maglietta e i pantaloni come meglio poteva e si sdraiò sul letto pesantemente, coprendosi per metà con il lenzuolo.
“Non lo sapevi. Non importa.” Mormorò, strascicando le parole. Quando mi voltai verso di lui si era già addormentato, con una mano di fianco al viso e l’altra che teneva il lenzuolo.
Lo osservai per qualche minuto, mentre il suo respiro diventava regolare e mi sentii in colpa ancora più di prima. Gli piacevo davvero e non me ne ero mai accorta? Ero così egocentrica e concentrata sui miei problemi da non rendermi conto di quello che stava succedendo intorno a me? Per tutto quel tempo uno dei miei problemi più grandi era quello di non saper dire di no a Liam perché non volevo farlo soffrire e quello che avevo ottenuto era di ferire una delle persone a cui tenevo di più.
Mi abbassai per dare a Harry un bacio sulla fronte e uscii lentamente dalla stanza per non fare rumore, anche se sapevo che, ubriaco com’era, non si sarebbe accorto di nulla nemmeno se avessi trasportato un pianoforte a coda fuori dalla sua camera.
“Delilah?” Mi chiamò invece quando arrivai sulla soglia della porta.
“Sì?” Risposi, voltandomi verso di lui. Harry aveva ancora gli occhi chiusi e respirava come se stesse ancora dormendo.
“Non posso rimanere tuo amico. Ci ho provato, ma fa troppo male.” Confessò prima di riaddormentarsi del tutto. Chiusi la porta alle mie spalle e tornai al piano inferiore, dove la festa stava continuando.
“Hai trovato Harry?” Mi domandò Louis. Stavo per uscire per tornare alla mia confraternita, ma mi bloccò sulla porta.
“Sì.” Risposi. “Era in bagno, dove avevi detto tu.”
“Come sta? Quando l’ho visto l’ultima volta non era conciato bene.”
“L’ho portato in camera sua, si è addormentato.” Dissi. Sentivo il cuore pesante e un enorme nodo allo stomaco quando pensavo a lui e non mi era mai successo prima.
“Avete risolto?” Mi chiese ancora il ragazzo.
“Ti ha parlato di quello che è successo?”
“No, ma credo di aver capito, più o meno. Questa sera gli ho chiesto perché non c’eri anche tu e prima di ubriacarsi in quel modo mi ha detto che eri uscita con Liam.”
Quella frase fu come una pugnalata allo stomaco. Forse anche più di quello che mi aveva detto Harry prima di riaddormentarsi. Come potevo essere stata così stupida da non essermi mai accorta di nulla?
“Dio, che casino.” Mormorai, passandomi una mano tra i capelli.
“Risolverete tutto, vedrai.” Disse Louis, dandomi un’amichevole pacca su un braccio. “Parlane con El e Perrie, sono sicuro che ti aiuteranno a chiarirti la mente.”
“Grazie per il consiglio.” Dissi. Sì, avevo un disperato bisogno di parlare con le mie amiche.
 
Prima di tornare a casa mi ero fermata al piccolo negozio di alimentari del campus per comprare una vaschetta di gelato da dividere con le mie amiche mentre parlavamo di tutto. Arrivai alla confraternita e mi avviai immediatamente verso le scale per raggiungere El in camera nostra, ma fui interrotta da Candice, una delle mie coinquiline.
“Liz, c’è qualcuno per te in salotto.” Disse.
“Okay, grazie.” Replicai. Passai velocemente dalla cucina per mettere in freezer il gelato e raggiunsi il salone, pensando di trovarci Liam. Invece, seduto su uno dei divani, c’era Jack, che muoveva nervosamente le dita.
“Jack?” Lo chiamai. L’uomo posò lo sguardo su di me e si alzò di scatto dal divano.
“Elizabeth.” Disse. Quando l’avevo visto alla galleria mi era sembrato un uomo estremamente calmo e rilassato. La persona che avevo davanti in quel momento sembrava un ragazzino davanti al primo esame.
“Che… sorpresa?” Esclamai, incerta.
“Sono venuto qui appena possibile.” Disse.
“E’ successo qualcosa?” Domandai. Improvvisamente sentii una vampata di calore. Forse era successo qualcosa a qualcuno della mia famiglia e non sapeva come dirmelo.
“Non c’è un modo semplice per dirti quello che sto per dirti, Elizabeth. L’ho appena scoperto, io… mi è venuto il dubbio quando sei venuta a trovarmi, quindi ho fatto i conti e poi ho avuto la conferma… Elizabeth, sono tuo padre.” Disse tutto d’un fiato. Anche se lo sospettavo già fortemente, sentirlo dire da lui mi fece rimanere senza parole.

Live While We're Young || [One Direction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora