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VOGLIO COMINCIARE CON IL DIRVI CHE I FATTI NARRATI ALL'INTERNO DI QUESTA STORIA SONO SOLO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA E NON SONO REALMENTE ACCADUTI.
Detto questo, mi auguro che la mia storia vi piaccia.

Enorme. L'edificio davanti a me è semplicemente enorme.
"Eccoci qui."
Il mio sguardo è fisso a quello studio gigantesco.
"È questo?"
"Si Ein, non ti piace?" Mi domanda Vale con voce desolata.
"Io ti ho consigliato di venire qui perché hai un talento enorme Einar. Devi sapere però che tu devi scegliere per te, non io. Se hai cambiato idea, torniamo a casa."
Ascolto le parole di Valentina con pochissimo interesse.
Non vedo l'ora di entrare.
Apro lo sportello della macchina e prendo frettolosamente tutti i miei bagagli.
"Forza Vale! Andiamo!"
"Come non detto..." le scappa una risata ed io faccio lo stesso.
Poi ci incamminiamo verso lo studio.
Ci addentriamo nell'edificio e vedo le luci accendersi davanti a me, con lo stesso ritmo dei miei passi.
Ho la mia chitarra sulla schiena e mentre cammino faccio dei giri a 360º per guardarmi intorno.
Saltello dalla felicità come un bambino davanti al suo negozio di giocattoli preferito.
"Sbrigati Vale!" Incito Valentina ad accelerare il passo. Sono impaziente.
Ad un certo punto varco una porta che mi direziona alla destra del palco.
"Uoo." Tutto qui. Non riesco a dire altro.
Le parole mancano come il fiato e il cuore velocizza il battito.
Mentre cammino sul palco parzialmente buio,
Continuo a girare guardandomi intorno, quando d'un tratto inciampo impacciatamente su qualcosa cadendo su qualcuno, facendolo cadere a terra.
In quell'istante si accendono le luci e mi ritrovo con un piede incastrato nella tracolla di una borsa, in terra, in braccio ad un ragazzo dagli occhi magnetici a pochi centimetri dal suo viso, posso sentire il calore del suo respiro regolare riscaldare la mia pelle gelida, come al solito.
Ci guardiamo ininterrottamente per qualche secondo.
"Oddio, scusa! Non ti avevo visto... era tutto buio... ti chiedo scusa!" Che imbarazzo.
Mi passo una mano dietro al collo grattandomi pieno di vergogna.
"Amico, tranquillo." Si lascia scappare una risatina.
"Piacere Einar."
"Irama."
"Irama!? Che nome è?!"
"Si, come se il tuo fosse normale..." i nostri sguardi imbarazzati si incrociano ed incominciamo a ridere.
"Io in realtà mi chiamo Filippo Maria Fanti, ma il mio nome d'arte è Irama."
"Come mai proprio Irama?" Domando confuso.
"Se magari prima ci rialziamo da terra, parlare sarebbe più comodo..." dice con un sorriso che si trasforma di tanto in tanto in smorfia per il dolore.
"Oh, si... scusa... che testa." Alzandomi gli porgo una mano e lo tiro in piedi con forza.
Da dietro il palco, noto Valentina che ci osserva da chissà quanto tempo.
"Amore, vieni pure qui!" Invito Valentina ad avvicinarsi a noi, nella vana speranza di rompere tutto quell'imbarazzo.
"Irama, ti presento la mia ragazza, Valentina."
"Ciao." Le tende la mano e la stringono a vicenda guardandosi dritto negli occhi.
"Ora vi lascio, vado ad esplorare in giro."
Irama le fa un cenno con la testa come per salutarla mentre io le dico un semplice
"Si Vale, ci vediamo alle 16:00 per i casting."
Fa un cenno di approvazione e poi se ne va.
"Allora, come mai proprio Irama?" Domando di nuovo.
"È l'acronimo di Maria... e tu perché proprio Einar?"
Gonfio le guance per evitare di ridere, ma non riesco e scoppio in una risata.
Guardando l'espressione di Filippo credo non capisca
"Einar è il mio nome..." ci guardiamo e torniamo nuovamente a ridere.
"Sono cubano" sbarra gli occhi
"Dici sul serio!?"
"Si, anche Valentina, la mia ragazza. Siamo arrivati qui a nove anni."
"Entrambi?"
"Si."
"Bene... quali brani proporrai alle audizioni?"
"Salutalo da parte mia (un mio inedito) e giudizi universali. Tu invece?"
"Un giorno in più e Nera, entrambi miei inediti."
"Hai già due inediti?!" Dico molto sorpreso sgranando evidentemente gli occhi.
"Si... è una storia lunga." Dopo di che, silenzio.

Nessuno dei due sembra volerlo spezzare, ma l'imbarazzo si sta facendo evidente quindi parlo io.
"Ehi, senti... che ne dici se ripassiamo le nostre canzoni individualmente e poi ce le ascoltiamo a vicenda?" Dico la prima cosa che mi viene in mente per spezzare quel momento. Infondo sono curioso di sentire i suoi inediti.
"Perché no..." il ragazzo dalle piume accetta e così entrambi iniziamo a ripassare.

~ tra mente e cuore c'è una differenza ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora