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*EINAR'S PART.*

dopo 10 minuti di camminata arrivammo all'Hotel, dove incontrai Valentina.
"Vale!" dissi correndole in contro.
"Ein." ci abbracciamo forte. forte da far male.
Filippo si avvicina con cautela.
"Ciao, sono sempre Irama... com'è andata?" chiese.
io e Vale ci guardammo molto imbarazzati...
"lei... lei è.... cioè.... lei non è..." e nello stesso momento in cui lo pronunciavo io, sentii valentina dire "io non sono.... cioè... io sono..."
"qualcuno può parlare in italiano? allora... com è andata?" chide speranzoso.
guardai Vale. volevo lo dicesse lei.
"io... non sono stata scelta... ecco... tutto qui..."
gli occhi di Filippo si spensero e lui cade nella vergogna e nell'imbarazzo.
"scusa... non lo sapevo..."
"figurati." rispose lei.
silenzio.
silenzio.
ancora silenzio.
lo spezzai.
"allora vale... torni a casa?" chiesi.
"ehm... sì, penso di sì."
"bene... guardaci in tv..." dissi.
"zitto stronzo!" sussurrò verso di me Irama.
"scherzo vale... cioè, guardaci, però stavo giocando, non ti volevo far pesare il fatto che tu non sia passata..."
"che sei cretino..." sussurrò ancora Irama.
mi avvicinai a lui.
"dici che avrei fatto meglio a stare zitto?" sussurrai.
"molto meglio." disse allora irama in risposta.
"allora... noi abbiamo un appuntamento... dovremmo andare..." disse il ragazzo dalle piume.
"si infatti. poi domani sveglia presto." dissi.
"si, ok... ehm... allora io vado..."
si avvicinò a me e io tentai di fermarla ma lei era troppo vicina a me e mi diede un bacio che rifiutai... ma ormai era troppo tardi...
mi girai per vedere la reazione di irama. speravo non avesse visto niente.
"allora tutto ciò che mi hai detto erano tutte stronzate!?" sbottò Irama.
"io...."
"tu... devi stare zitto. mi avevi detto che l'avevi lasciata e invece non è così."
"ti giuro che..." cercai di spiegare.
"mi hai giurato troppe cose ma mai le hai rispettate. sai che ti dico? ti giuro che non ti credo più." disse profondamente ferito ma senza versare neanche una lacrima anche se, probabilmente. in privato avrebbe pianto.
"Scusa... non sapevo che vi frequentaste..." disse Vale.
"tranquilla... risolverò tutto."
corsi dietro Filippo.
"Fili... aspetta!"
lo rincorsi.
"ti prego." lo implorai.
quando persi le sue tracce, corsi alla reseption.
con il fiato e chiesi.
"le chiavi della stanza numero 119 grazie."
"sono già state prese." rispose cordiale quella.
"come!? da chi!?" Irama non le aveva prese... allora chi era stato?
SIMONE!!!!
Dovevamo uscire con lui questa sera!
sicuro, pensando che saremmo andati ha preso le chiavi e le ha portate.
Devo trovare Filippo.    
corsi su e giù per i piani dell'Hotel.
111...112...113...114...115...116...17...118... eccola qui. la stanza 119.
abbassai lo sguardo e notai che accasciato con la schiena poggiata alla porta, c'era irama.
"perché hai preso le chiavi senza dirmelo?" chiese tra un singhiozzo e l'altro.
"non le ho io..." dissi calmo.
"niente scherzi. ho solo voglia di dormire." disse.
"ti giuro che non le ho io..." dissi sincero.
"ti prego Einar. sto male. non sono in vena dei tuoi giochetti. tira fuori le chiavi e apri."
"ti giuro che non le ho io... suppongo che le abbia S..." ma dissi due parole di troppo 'ti giuro.' irama mi interruppe.
"che cazzo Einar. la smetti di raccontare cavolate? ti ho semplicemente chiesto un favore. mai che pensassi a me!" sbotta e corre via.
"FILIPPO. TORNA QUI. TI GIUR..." mi interrompi prima di giurare nuovamente e inizio a rincorrerlo.
Ho il cuore a mille.
ho corso moltissimo, ma non c'è traccia di lui.
rassegnato, abbandonai l'hotel, appena fuori da esso, infatti c'erano due panchine.
mi misi a sedere e guardai dritto davanti a me pensieroso.
non mi andava di andare da Simone.
non ero in vena.
volevo solo assicurarmi che Filippo stesse bene ma lui me lo impediva.
turai fuori la sigaretta ed iniziai a fumarla.
pensavo a tutto ciò che era accaduto.
forse era meglio se dall'inizio mi mostravo come ero... invece di fingere che Vale... mentre pensavo a questo, girai la testa e vidi lui.
il ragazzo che meno al mondo meritava di piangere, in lacrime.
cambiai panchina e mi posizionai sulla sua, di fianco a lui.
"va via." disse.
"no." dissi.
"ho detto va via."
"ho detto no." dissi.
"ti prego. già è una giornata di merda. non ti ci mettere anche tu."
"e io sarei la peggiore delle merde?"
"di oggi, si."
abbassai lo sguardo.

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"allora... perché non vai in camera..?"
chiese lui.
"perché non ho le chiavi. se le avessi, farei un bel bagno caldo con la persona stupenda alla quale lo avevo promesso, sai?"
si asciugò le lacrime col giubbotto.
poi alzò lo sguardo.
"le chiavi non le hai veramente..?" disse.
"no. non le ho."
mi abbracciò all'improvviso.
ricambiai.
mi strinse forte.
"scusa." sussurrò piano.
ci staccammo l'uno dall'altro.
"ma se non le hai tu... allora chi le ha..?"

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"SIMONE!!!" gridammo insieme.
"chissà da quanto ci aspetta!" disse lui.
"sai una cosa." dissi io tranquillo.
"cosa?" chiese allora lui.
"io non ho voglia di uscire."
"ma avevamo promesso che ci saremmo andati..." obbiettò lui.
"la 'peggiore delle merde' che non rispetta mai le promesse, non rispetterà 'neanche' questa promessa e non solo non si presenterà all'appuntamento con Simone, ma scassinerà anche la porta della propria stanza per farsi una nel bagno caldo." dissi.
Irama abbassò la testa imbarazzato.
"ah... si... riguardo a quella storia delle promesse e della merda..." disse lui grattandosi il collo dispiaciuto.
"è tutto ok..." dissi.

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"allora...? La scassini con me quella porta?" chiesi io con un sorriso.
"certo." disse lui ed entrambi scoppiammo in una risata.

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con una vecchia carta di credito, scassinai la porta e una volta dentro dissi a Irama "resta qui."
entrai in bagno e riempì la vasca di acqua bollente e schiuma profumata.
mi spogliai e mi immersi completamente nella vasca.
"quando vuoi." dissi poi a voce alta.
Irama entrò in bagno.
"ma allora questa promesse le mantieni davvero!?" disse levandosi la maglietta.
poi si slacciò i pantaloni e senza avvertimento, le mutande.
un brivido percorse tutto il mio corpo.
continuai a fissare il suo corpo fino a che non fu completamente immerso nell'acqua.
rimanemmo a mollo per circa 30 minuti, poi si avvicinò a me e disse solo "grazie." baciandomi il collo.
cominciammo a baciarci, ma entrambi non volevamo andare oltre per ora.
irama si mise l'accappatoio ed uscì.
dopo di lui, io feci lo stesso.
ci mettemmo il pigiama e ci infilammo nel letto.
mi stavo per addormentare quando la porta si spalanca.
"ora me spiegate dove cazzo siete stati!" urla Simone.
"io qui, tu fili?" dissi distaccato.
"si, anche io qui."
"è 12:48 e l'appuntamento era alle 22:00!!" gridò.
"ah... si. l'appuntamento." dissi.
"già. lo avevo proprio rimosso." disse fili.
"sentite, io ce sto a provà a annà d'accordo, ma voi lo fate apposta!" disse lui furioso.
"a parte gli scherzi, io e filippo abbiamo avuto una lite e a nessuno dei due andava di vedersi quindi..." non feci in tempo a finire.
"...quindi siete andati a letto insieme... fateme capì pure a me."
"... quindi non siamo venuti, ma poi abbiamo fatto pace ma era troppo tardi per venire da te. sarà per la prossima..."
"mmh. per questa volta passa." disse Simone.
"ma se non siete Gay(?) perché dormite insieme??" chiese.
"perché se qualche cretino non avesse occupato il letto singolo, invece che con Einar, avrei dormito con te... mhh si, ti va... solo io e te?" disse irama ironico e poi scoppiammo tutti e tre a ridere come matti.

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Come promesso (perché io mantengo le promesse ahahahha) il capitolo.
spero che vi piaccia. ;)

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