*EINAR'S PART.*

continuai a parlare con Lauren.
è molto simpatica, dolce, allegra, sorridente e gentile.
non riuscivamo a rimanere seri per più di due minuti.
con lei mi sono divertito veramente tantissimo.
non vedo l'ora di rivederla.
Lauren si alzò dal letto sulla quale stavano studiando.
"now I have to go... (ora devo andare)" disse lei un po' dispiaciuta.
"Mmh..." dissi facendo il labbruccio.
la accompagnai alla porta.
"thanks! I'm really happy to meet you! (sono veramente felice di averti conosciuto.)" disse lei con un sorriso stupendo.
"Me too! I hope to see you later. (anche io! spero di vederti più tardi.)" dissi contraccambiando il sorriso.
"why not? (perchè no?)" rispose lei.
le feci un altro sorriso e poi ci salutammo con un bacio sulla guancia.
non proprio sulla guancia.
con entrambe le mani afferrò delicatamente le mie guance, si avvicinò lentamente e mi diede un bacio delicatissimo e molto dolce.
nonché lunghissimo.
quando si staccò da me, ero molto stordito.
era il bacio più bello che avessi mai ricevuto.
il tempo di riprendere conoscenza che vidi Irama poggiato al muro che ci osservava e probabilmente, dalla faccia che aveva, aveva visto tutta la scena da dietro le quinte.
ormai però non pensavo più a lui, ma a lei.
solo a lei.

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Ci salutammo e la guardai allontanarsi da me.
dopotutto non ero così gay.
passando davanti a Filippo disse
"Hi!" molto sorridente.
"ehi." rispose lui senza distogliere lo sguardo da me.
poi si incamminò nella mia direzione.
"simpatica, no?" dissi con la testa ancora tra le nuvole.
"mai quanto Carmen." disse cercando di ingelosirmi.
mi allontanai entrando nella stanza e camminando di spalle a lui sussurrai
"non lo avresti fatto con lei neanche sotto ipnosi."
"cosa scusa?" disse irama sbattendosi la porta alle spalle.
"dicevo che non lo avresti fatto con lei neanche sotto ipnosi." dissi con un tono di voce decisamente alto.
si avvicinò a me velocemente e mi sbattè al muro.
"hai ragione." disse avvicinandosi al mio viso.
era così vicino che percepivo sulla pelle i brividi provocati dal suo fiato.
"hai proprio ragione..." continuò avvicinandosi sempre di più a me.
"perché a me piaci solo te..." sussurrò al mio orecchio e poi mi diede un bacio che rifiutai.
mi allontanai dal suo corpo.
"io ora sto con lei."
"hahahahha." iniziò a ridere.
"pardon." si ricompose.
"cosa c'è che ti fa tanto ridere?" chiesi nervoso.
"tu... con lei...? LEI? hahahah." ricominciò a ridere.
mi innervosì seriamente.
"e.. sentiamo... perché non potrei stare con lei..?" chiesi sull'orlo di una crisi isterica.
"tu..." disse ridacchiando "tu sei gay..." disse.
COME?
"scusa?" dissi.
"andiamo, non fingere che tra di noi non ci sia stato niente." disse con un sorriso e con aria di sfida.
"tra noi c'è stato 'qualcosa' solo perché l'euforia fa brutti scherzi." dissi incerto.
"certo." disse ridacchiando.
"quel che è stato è stato. Adesso amo lei." dissi con sicurezza.
"okey amico, okey..." disse trattenendo una risata.

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aspettai che irama uscisse dalla stanza.
poi mi buttai sul letto a riflettere.
io Lauren la amo davvero.
ma per irama provavo veramente qualcosa.
e non è il fatto che Fili mi piace che è strano, ma il fatto che mi piaccia Lauren.
sono gay praticamente da sempre.
come mai dopo tempo amavo una ragazza?
tutte queste domande mi misero a soqquadro il cervello.
ma dovevo prendere una decisione.
fil mi sarebbe bastato averlo come amico, perché è una persona speciale, ma Lauren la amo.
possiamo essere una bella coppia.
e forse mi libererò anche del fatto di essere gay una volta per tutte.

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avevo deciso.
di Fil non mi interessava più niente.
volevo solo Lauren.

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mi precipitai in studio e arrivai alle 14:38.
in anticipo.
decisi di andare a vedere le prove di Lauren.
doveva ballare classico.
probabilmente per la prima volta.
era un po' goffa, ma comunque stupenda.
non si lasciava abbattere.
non mollava.
cadeva e nonostante tutto di alzava sorridendo.
era così raggiante e pura.
insomma, la ragazza perfetta.
fece una breve pausa per bere un sorso d'acqua e guardando verso la finestra, mi vede che la guardavo.
mi fece un sorriso enorme e mi salutò con la mano.
poi riprese a ballare.
sentii dei passi avvicinarsi.
poi qualcuno si sedette vicino a me.
"ma com'è brava la tua ragazza. Sarai orgoglioso..." una voce talmente ironica da farmi saltare tutti i nervi.
"filippo. non è il caso che tu mi provochi in questo modo. davvero non so che potrei fare se continui a darmi sui nervi così." dissi con i denti serrati e stringendo il pugno.
"scusa, mi dispiace..."
non mi sembrava Filippo.
mi girai.
"tu sei...?" chiesi.
"piacere, mi chiamo Daniele."
rimasi a guardarlo con fare interrogativo.
"...davvero brava la tua ragazza..." disse cercando di evitare l'imbarazzo che si era creato.
"scusa, ma come sai che lei è la mia ragazza??" chiesi stranito.
"chiedilo a quel tale in fondo alla sala."
mi girai.
IRAMA.
cosa stava facendo adesso?
mi avvicinai infuriato verso di lui.
"cosa stai facendo!?" gli gridai contro.
"amico... rilassati. È solo un po' di gossip." disse allora lui tranquillo.
"già..."dissi. "GOSSIP SU DI ME!" dissi alzando leggermente il tono.
"ehi ehi... amico, non ci scaldiamo, su su..." disse.
ok, ormai avevo capito che irama era un po' strano, ma mi sembrava troppo sballato, quasi un hippy ubriaco...
CA**O. SI ERA UBRIACATO!

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"Filippo... cosa hai fatto dopo essere uscito dalla stanza??" chiesi nervoso.
"quale stanza?" chiese lui ridendo.
"la nostra stanza." dissi.
"la stanza... la stanza... ma la conosco?" chiese.
"FILIPPO LA..." mi accorsi del tono troppo alto e iniziai a parlare sottovoce.
"la nostra stanza d'albergo. Dopo che ti ho detto di stare con Lauren." spiegai io.
"ah..." disse. "ah si... come scordare..." si fece d'un tratto serio.
"allora?" chiesi io impaziente.
"beh dunque... ho chiuso la porta e mi stavo per incamminare quando notai la stringa della mia scarpa allentarsi.
ho pensato che sarei potuto inciampare, e così mi fermai a stringere il nodo.
ne feci uno proprio carino.
mi fermai ad osservarlo..." lo interruppi.
"possiamo velocizzare?" chiesi.
"certo... certo... dunque, scesi le scale e vidi simone.
lui si accorse che ero giù di morale.
iniziammo a parlare e mi portò in un pub.
poi disse 'bevi tutto ciò che vuoi, pago io.' e così bevetti."
"COSA!?" gridai io.
"beh, sono partito dal Rum, poi mojito, birra, vinsanto, drink vari... insomma, il paradiso degli alcolisti!" disse allegro.
"Filippo! tu non sei un alcolista." gli dissi a bassa voce.
"e tu che ne sai eh!?" disse aggredendomi.
"beh.. non lo so.." dissi confuso.
"tu non mi conosci e non mi capisci e io mi sono disperato per te." disse lui con le lacrime agli occhi e se ne andò via.
"Filippo! aspetta!"

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 19, 2018 ⏰

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