Olympus' flowers

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Tutti credevano che il mondo degli Dei fosse formato da giardini meravigliosi circondati da fiori rari, cascate e laghi cristallini in cui specchiarsi, nuvole spumeggianti che cambiavano colore a seconda del periodo della giornata dove poter sonnecchiare in tranquillità o osservare il mondo terreno. Un luogo immerso nella tranquillità e nel benessere, dove gli Dei stessi fossero liberi di fare qualsiasi cosa essi volessero senza rendere conto di niente e a nessuno.

Gli uomini probabilmente avevano ragione…

Ma in fine, il mondo degli Dei è qualcosa che nessun uomo potrebbe mai immaginare completamente, e se anche potesse, potrebbe essere una visione concreta come anche un'immagine ben diversa dalla realtà.

Questo punto aveva sempre affascinato Jimin, il modo di pensare degli umani era una cosa interessante. Erano volubili e ignoranti nella loro furbizia. Pregavano loro, gli Dei e ne erano completamente dipendenti per la loro convinzione di sopravvivenza e GUAI fare arrabbiare un Dio. Secondo loro esso si sarebbe infuriato scatenandogli contro le peggior punizioni, ma non sapevano che non serviva far arrabbiare un Dio per far cadere loro nei suoi peggior inganni solo per entrare a far parte di qualche giochetto divino. Dopotutto anche gli Dei si annoiano.

< Min sei ancora qui?! > la voce profonda del suo migliore amico risuonò alle sue spalle, distraendolo dai suoi pensieri.

< È così interessante per te osservare gli uomini? > gli si sistemò affianco, lasciando penzolare le lunghe gambe al di fuori della nuvola dov’era semi disteso Jimin ormai da diverse ore.

Taehyung, bello come solo un dio poteva essere, se non di più.

< Mh, lo sai Tae che mi affascina il loro mondo. Credere in qualcosa di più grande, aver paura di morire da un momento all’altro, stare attenti a come comportarsi perché tutto ciò potrebbe avere delle conseguenze. Chissà cosa si por- >

< Si Jiminie lo so, ne abbiamo già parlato no?! Anche a me in un certo senso affascinano, ma è molto più divertente fare altro e spassarsela piuttosto che stare qui ad osservare non credi? > non lo lasciò terminare la frase il più piccolo.

< Tipo cosa? Illuminami, mio caro Dio del mare > sollevò un sopracciglio scettico, pronto ad ascoltare una possibile idea del migliore amico.

Lo sguardo di Taehyung si illuminò, increspando un sorrisetto malizioso

< Beh Min, potremmo dedicarci sicuramente a qualcosa di più piacevole > disse passando l’indice sulla delicata guancia dell’amico

< Tu dici? > rispose sempre con lo stesso sorriso malizioso e civettuolo Jimin.

< Oh si, io dico di si > il suo sguardo cadde sulle labbra del più grande

< E se io rifiutassi? > continuò divertito il dio dai capelli rosa, con voce bassa e sexy

< Ooh andiamo Jiminie, il discendente di Afrodite dovrà pur prendersi le sue responsabilità per incantare con la sua bellezza gli altri Dei dell olimpo. Sai, magari ci sono cose in tuo potere o che sai fare che non mi hai ancora mostrato > Taehyung avvicinò le loro labbra sfiorando quelle di Jimin, mentre una sua mano era ancora posizionata sulla sua guancia accarezzandolo dolcemente e l’altra scendeva piano lungo il suo petto fermandosi in vita, dove la fina cintura formata da piccole foglie d’alloro dorate teneva legata la toga bianca.

< Taehyung, penso che tu abbia già visto tutto quello che io potessi offrirti > si morse il labbro Jimin non appena la mano dell'amico sfiorò la sua intimità < Ma questo non esclude la possibilità di rivedere determinate cose > i loro sguardi si intrecciarono e a quelle parole le labbra del Dio del mare si aprirono in un dolce sorriso eccitato e divertito.

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