CAPITOLO XVI

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Seccanti ma bisognose note iniziali:
-Intanto vorrei ringraziarvi per il supporto che state dimostrando a me (-miry) e alla mia socia -Mary ❤
-Spero che questo capitolo-seppur diverso dagli altri- vi piaccia...ditemi cosa ne pensate nei commenti e restate sempre sul pezzo perché dal prossimo ne vedrete delle belle !

Ora mi eclisso e vi lascio alla lettura.

Irama uscì subito da quella stanza ormai diventata troppo stretta con le lacrime che gli cadevano incessanti sul viso. Corse veloce senza nemmeno guardare la strada beccandosi alcune imprecazioni da parte di alcuni conducenti che frenarono di colpo per non rischiare di metterlo sotto.
Circa dieci minuti andò alla pista di skateboard abbandonata in cui lui ed Einar si diedero il primo bacio. A quel  pensiero un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra rosee bagnate per le lacrime salate che scesero fino al mento. Quel “sorriso” però non durò molto, si sedette sulla pista tappezzata di graffiti,si asciugò le lacrime e si appoggiò con la schiena contro di essa con lo sguardo rivolto al cielo. In quel momento lui si sentiva proprio quella pista di skateboard abbandonata. Si sentiva abbandonato da Einar e questa cosa lo faceva stare male. Mai con nessuno aveva provato sensazioni simili e mai nessuno però lo aveva ferito come aveva fatto Einar.
Dopo aver meditato su quasi tutti i pensieri che lo affliggevano arrivò alla conclusione che evidentemente Einar non fa per lui,che è tutto sbagliato,loro sono sbagliati e che sia meglio così per entrambi. Insomma deduce che sia stata una bravata giovanile addirittura.
Col cuore pesante e gli occhi rossi decise di tornare a casa.

“Mamma vado a farmi una doccia, prepara la cena per un in meno,io non ho fame” comunicò alla madre Einar mentre teneva le mani sulla ringhiera della scala.
“Va bene tesoro” rispose la donna intenta a cucinare. Per fortuna non fece ulteriori domande sul perché non volesse mangiare e Irama non poté fare altro che ringraziare qualcuno lassù.
Si diresse subito sotto il getto di acqua calda, si infilò il pigiama e si diresse in camera sua,scostò le coperte e ci si infilò dentro. Stava per addormentarsi quando un trillo da parte del suo cellulare lo fece sbuffare e Con gesto automatico prese il cellulare e quando lesse il nome del mittente che gli aveva appena mandato il messaggio il suo cuore riprese a battere.
Il messaggio era da parte di Einar e recitava “ Scusami per quello che ti ho detto. Sono stato un codardo e un coglione lo so. Non le penso davvero quelle cose e solo che io...beh sono un disastro lo sai e tu sei un capolavoro e come tale ho paura di distruggerlo. Domani ho bisogno di parlarti,di farlo mentre ti guardo negli occhi,poi se vuoi puoi anche decidere di non vedermi mai più. Ci vediamo domani dopo scuola nel retro del parcheggio.”

Non sono fatto per viverti né per stare da solo  ||EIRAM|| ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora