CAPITOLO VII

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NARRATORE EINAR
Ancora non riuscivo a capire come avevo fatto ad avere un comportamento così sfacciato con Irama, dopo quell'episodio esco fuori e mi dirigo verso la mia macchina.
Il tragitto verso casa é stato di un silenzio strano, catartico anche se ero da solo.
Dopo aver fatto la doccia ed essermi impigiamato, mi distendo sul letto a pancia in sú, mi conosco bene, quando assumo questa posizione, con gli occhi fissi verso il letto é perché mi tormenta qualche cosa. Irama dio quanto era bello oggi, vederlo come mamma lo ha fatto, vedere quelle goccioline di acqua che scendevano sul suo petto perfettamente scolpito, é stata la cosa piú eccitante che mi sia mai successa, non ho mai provato un'attrazione simile per qualcuno. Nel frattempo che questi pensieri affollano la mai mente, mi viene un'idea che mi fa scattare subito dal letto, che non mi fosse mai venuta in mente cazzo, mi maledico da solo, come fossero un'automa le mie braccia aprono il borsone di football, e prendono la maglietta che ho prestato oggi ad Irama per allenarsi, torno a letto ed inalo la maglietta, il suo sudore misto a profumo dio che fragranza paradisiaca. Contemporaneamente sento qualche cosa crescere nelle mie mutande, cosí infilo la mano ed inizo a muoverla lentamente sul mio sesso, continuo cosí per qualche minuto fino a qundo non sento raggiungere l'orgasmo, sporcando anche la maglietta. Dopo essermi fatto la doccia di nuovo torno a letto emettendo un lungo sospiro. Durante la notte sognai quasi sempre Irama, e stranamente quella mattina, mi sveglia con una strana sensazione, probabilmente erano i sensi di colpa per quello che avevo fatto la sera prima. Mi alzai dal letto e senza pensarci più andai a prepararmi per la scuola.

Non sono fatto per viverti né per stare da solo  ||EIRAM|| ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora