SCONTRI RAVVICINATI

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Io e Gaia siamo in giro. Sua madre è rimasta in chiesa. 
Sono passata dai miei genitori. 

"Ciao tesoro!" urlano i miei quando mi vedono mentre corrono ad abbracciarmi.
"Ti fermi a pranzo con noi?"

Non si sono minimamente preoccupati della presenza di Gaia che educatamente ha salutato.
"Buongiorno, sono Gaia, la migliore amica di vostra figlia"

Loro si girano. "Gaia, certo già ti conosciamo. Stella ci ha parlato molto di te." 
"Allora, vi fermate a pranzo?"

Sanno essere insistenti. Quindi alle 12 ci sediamo a tavola. Mangiamo e chiacchieriamo. Dopo pranzo, mentre mia mamma sparecchiava,  io e Gaia siamo salite in camera. Ancora non le avevo raccontato il motivo per cui avevo perdonato Giovanni. 
Così ci sediamo sul mio vecchio piccolo letto e le faccio leggere il messaggio che qualche tempo prima avevo ricevuto.

"Ehi, vorrei semplicemente stare qui con te a fianco. Nel nostro posto. Buffo no?
Sono anni che non ci sentiamo per una mia "monicata" (come dici tu), ma nonostante questo sono ancora innamorato di te. 
Stella, per l'amor del cielo. Torna da me. Torna da noi. Mi manchi.
Se non vuoi tornare con me capisco, ma almeno perdonami. Giovanni"

Quando l'ha letto è scoppiata a ridere. Dice che è imbarazzante, ridicolo e che non dovevo perdonarlo perché mi stavo soltanto illudendo. Forse aveva ragione, ma avevo deciso di dargli un'altra possibilità, una sola.

Abbiamo acceso la radio e hanno fatto sentire la nostra canzone così ci siamo messe a ballare e quando la canzone è finita ci siamo buttate sul letto dove ci siamo addormentate. 
Dopo qualche ora il telefono di Gaia squilla. E' sua mamma. Deve andare in albergo per fare cena insieme. Così decidiamo di vederci più tardi per andare al cinema.


(Dopo qualche ora)

Sono già dal cinema, ma come suo solito Gaia è in ritardo. Comincio ad entrare dove prendo i popcorn e poi mi siedo all'entrata. Dopo qualche minuto vedo Gaia scendere dal bus così mi dirigo verso l'entrata ma mi scontro con qualcuno e i miei popcorn cadono per terra insieme a me. Mentre mi rialzo vedo di fronte a me un volto familiare ma che non riconosco così chiedo: "Ci conosciamo?"

Lui mi guarda e mi dice:"Davvero non mi riconosci Stella? Sono Giovanni"
A quelle parole impallidisco. Non ci posso credere. E' cambiato tantissimo. Beh non sono passati così tanti anni. Solo due. 
Quando mi giro vedo che con lui c'è tutto il gruppo. Saluto educatamente e poi finalmente Gaia entra salvandomi da quella situazione molto imbarazzante.

Dopo il film mi dirigo subito verso l'uscita, ma noto qualcosa di strano. La macchina di Matt è parcheggiata davanti al cinema. Non ci posso credere!! Lo vedo scendere dall'auto, corro verso di lui e salto; lui mi afferra con le sue braccia possenti e mi fa volteggiare, poi mi porta verso la macchina dove Simone stava aspettando Gaia. 


"Non riesci a stare neanche due giorni senza di me?"
"No, in realtà non sentivo la tua mancanza, ma il signorino aveva necessità di vedere il suo nuovo amore e non sapendo guidare l'ho dovuto accompagnare. Ma fidati che io non avevo per niente voglia di vederti" dice lui ridendo e lasciandomi un bacio sul collo.
Scoppiamo tutti a ridere. Possiamo dire che è il pagliaccio di turno.

"va beh piccioncini cosa vogliamo fare? Stare su questo catorcio tutta la sera?" dice Gaia interrompendo il nostro lungo bacio.
"Conosco un bar qui vicino che fa anche da pub... possiamo andare se volete" rispondo scendendo dalla macchina. 
Gli altri mi imitano, ma quando scendo noto che il mio vecchio gruppo è lì davanti che mi fissa, così mi dirigo verso di loro con Matt, Gaia e Simone.

"Ciao ragazzi, volevo presentarmi Gaia, la mia migliore amica e il suo fidanzato Simone. E poi volevo anche presentarvi la persona più importante: Matt, il mio ragazzo da ormai due anni"
Sono sbiancati tutti a quelle parole, ma Giovanni è quello che più ci è rimasto male. Ha preso la sua vespa (che in confronto alla Porsche di Matt è un catorcio) e se n'è andato. Quel ragazzo mi stupisce ogni giorno di più. 

Gli altri si sono presentati e poi per smorzare la tensione, ho detto: "Beh, buona serata, noi andiamo al pub di Gino, se volete aggiungervi fate pure" 
Sapevo perfettamente che non erano tipi da pub quindi andavo sul sicuro, ma a quanto pare ero stata troppo tempo via, perché quella sera accettarono.

Ma non posso mai tenere la bocca chiusa io? Questa serata si prospetta molto lunga. Forse troppo considerando che Giovanni è lì.


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