All In His Eyes

RICORDI CHE FANNO MALE... VERITÀ DIFFICILI DA SUPERARE

Era tutto molto imbarazzante.  Giovanni non smetteva di osservarmi. Si vedeva che era decisamente ubriaco, ma riuscivo a capire ciò che provava in quel momento. Bastava guardare il suo sguardo spaesato e melanconico.

Morena era venuta verso di me per parlarmi. Si è seduta al mio tavolo e senza che io la considerassi ha cominciato a parlarmi.
"Ciao Stella, so che sono l'ultima persona che in questo momento vorresti vedere ma volevo darti questa" disse dandomi una borsa. "L'avevi lasciata a casa mia la sera del tuo compleanno". Nella borsa c'era la maglia che mi aveva regalato con incisa la nostra frase.
Non risposi, mi alzai e uscii dal pub.

Mi sedetti su una panchina e guardai attentamente quella maglia. In un attimo tutti i ricordi tornarono. 
Io e Morena siamo sempre state migliori amiche che non mi ricordo nemmeno come lo siamo diventate. Quando eravamo in prima media io mi innamorai follemente di un ragazzo di terza media, ma lo stesso ragazzo piaceva a lei così lasciai perdere. Dopo qualche mese si fidanzarono ma durò pochi giorni dal momento che lui dovette trasferirsi in un'altra città.
In seconda media conobbi Giovanni, un ragazzo bellissimo di prima superiore, ma sembrava che io per lui non esistessi.

Nell'estate della terza media mi scrisse su instagram chiedendomi di uscire qualche volta, ma non accettai poiché tutti parlavano male di lui. Probabilmente erano gelosi del fatto che il più carino del classico mi scrivesse. Una volta arrivata in prima superiore lui cominciò a venirmi a trovare durante gli intervalli inventandosi scuse ridicole e imbarazzanti. Abbiamo cominciato a scriverci più frequentemente e ad uscire per studiare insieme o per un gelato.  In seconda superiore ci siamo fidanzati. Morena era così felice per me ma si vedeva che era molto gelosa.
In quarta superiore Morena mi aveva organizzato una festa a sorpresa per i miei diciotto anni. La festa fu bellissima, mi regalò quella maglia ed io ero felicissima, dormimmo a casa di Morena ma quando mi svegliai il giorno dopo trovai una bella sorpresa: Morena e Giovanni stavano insieme. Corsi a casa tristissima e gettai quella maglietta nel giardino di casa di More.

"Stella cosa succede?" mi chiede Matt vedendomi piangere.
"Niente, solo che Morena mi ha portato questa maglia e mi sono ricordata delle circostanze in cui avevo cercato di liberarmene"
"Capisco, senti andiamo a casa a guardarci un film. Non voglio vederti piangere. Vado a chiamare Simo e Gaia"

Appena arrivati a casa io e Gaia abbiamo preparato i popcorn e il divano per far si che stessimo comodi. Abbiamo riso e scherzato molto fino a quando Simone e Gaia si sono addormentati. 

Io e Matt ci siamo guardati un film accoccolati fino a quando con un bacio siamo andati anche noi a dormire.

  (La mattina seguente)  

Sto guardando fuori dalla finestra.
La gente sembra impazzita.
La città è in tumulto.
Tutti corrono a destra e manca.
Le macchine sfrecciano a velocità elevate.
Io mi sento estranea a questa città.
Osservo le persone, le guardo allontanarsi e diventare invisibili.
Osservo tutto. Tutti.
Sono immersa nei miei pensieri quando suona il campanello.
Scendo di sotto, apro la porta e...

"Giovanni cosa ci fai qui!?"
"Avevo bisogno di parlarti un attimo prima che tu parta"
"Non ne vedo l'utilità. Tra dieci minuti devo partire e ho bisogno di cambiarmi"
Mentre sto finendo la frase arriva Matt in accappatoio.
"Buongiorno amore" dice baciandomi sulla guancia, poi saluta Giovanni con un cenno della mano.
Quest'ultimo saluta e poi aggiunge "Ora devo proprio andare. Ci si vede in giro"
Io e Matt ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

Pochi minuti dopo ci troviamo in aeroporto. Un'altra volta. Un altro aereo.
Sto guardando il tabellone dei voli con le cuffie nelle orecchie, immersa come al solito nei miei dubbi e perplessità, non riesco a smettere di pensare alla conversazione con Giovanni