Capitolo 1

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Una sera, più precisamente alle ore 21:43, sono nata io... Che errore vergognoso!

La mia vita fa schifo!!

Perché?

Perché mia madre è morta, è stata uccisa con un colpo di pistola alla nuca da mio padre quando avevo 3 anni.

Ero piccola ma la scena la ricordo perfettamente.. Ogni notte faccio incubi su quel momento orribile! Ora lui è in carcere e fortunatamente non mi permettono di sentirlo.

Ma voi mi direte: va beh, col tempo si supera tutto, ma ci sono i nonni!

I nonni?

I nonni, da parte di mia madre, non vogliono conoscermi. Dicono che il matrimonio di loro figlia con mio padre era stata una cazzata, e di conseguenza anch'io.

I nonni, da parte di mio padre, sono morti quando lui aveva 10 anni, almeno così mi hanno detto..

Poi voi direte: ma magari gli zii..

Ahah! Neanche quelli! Mia madre non ha mai avuto fratelli e mio padre ha un fratello più piccolo, ovviamente anche lui in carcere per omicidio volontario, diversi furti che partono da scippi a rapine di gruppo nelle banche e infine per spaccio di droga.

Più di così!

...

Per questo sono stata mandata in un orfanotrofio a Londra.

In orfanotrofio non sto mai con gli altri ragazzi, sto sempre chiusa in camera a leggere e ad ascoltare la musica.

Scendo solo per andare a mangiare..

Alla sera esco e sto fuori un oretta circa a riflettere.

In teoria non ci sarebbe permesso uscire dopo cena da soli, ma gli addetti e i proprietari mi lasciano sapendo la mia orribile situazione.

Uscire è un momento di sfogo, vado nel bosco e urlo, sento l'eco della mia voce espandersi fino a scomparire, poi tiro calci e pugni agli alberi fino a stancarmi, a forza di tirare pugni le mie mani sono tutte graffiate e sporche di sangue.

Quello è l'unico momento dove posso piangere in tranquillità, senza che nessuno mi giudichi o si prenda gioco di me.

...

La signora Ester, addetta alle pulizie, ha il compito di aspettarmi fuori dal portone e se entro un'ora/un'ora e dieci non torno deve avvertire i proprietari.

Quando torno e mi vede con le lacrime agli occhi e le nocche piene di sangue abbassa lo sguardo, soffre per me e le faccio tanta pena.

La mia giornata è sempre così, libri, musica, sfogo, libri, musica, sfogo....

Ovviamente, data la mia situazione, si può dedurre per certo che sono autolesionista, e chi non lo sarebbe se fosse al mio posto!

Un pezzo di me per una vita miglioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora