Capitolo 6

5.8K 279 267
                                    

David

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


David

Mi precipitai nel garage e salii a bordo della mia  Jaguar bianca.

Iniziai a correre, portando l'acceleratore al massimo. Volevo raggiungere Londra nel minor tempo possibile. Fortunatamente era notte fonda e le strade non erano affollate.
Continuai a pensare a Serena. L'ovale perfetto del suo viso non accennava a lasciare i miei pensieri e l'immagine del suo corpo fasciato da quel minuscolo abito che aveva indossato mi fece rabbrividire. Strinsi con forza le mani sul manubrio e le mie nocche divennero bianche.

Dannazione! Esclamai nel silenzio dell'abitacolo.

Per qualche assurdo motivo avevo voglia di correre da lei. Non avrei dovuto permetterle di uscire quella sera, non dopo la discussione che avevamo avuto. Ero stato doppiamente stupido. Per averla lasciata andare senza prima essere riuscito a dissuaderla e per aver portato a casa Kim.
Ma cosa mi era saltato in testa? Non era più una bambina e la determinazione che avevo letto nel suo sguardo quando aveva lasciato il mio ufficio era rimasta impressa nella mia mente.
Continuavo a ripetermi che non potevo stare con le mani in mano mentre lei andava incontro al suo destino. Ne sarebbe uscita con il cuore a pezzi.
Per non parlare dell'aspetto economico.
Lei era una delle ragazze più ricche d'Inghilterra e possedeva il cinquanta percento della società di cui mi ero occupato fino a quel momento. Il suo patrimonio valeva miliardi e a meno che il suo matrimonio non avesse previsto un accordo prematrimoniale, l'ipotetico marito avrebbe avuto la possibilità di mettere le mani sull'impero che io e Tom avevamo creato con tanti sacrifici.
Per non parlare di un eventuale divorzio. Avrebbe avuto conseguenze catastrofiche per lei mentre per il futuro marito sarebbe stato come vincere ad una lotteria miliardaria.

Oh, Signore, pregai silenziosamente. Aiutami a trovare il modo per uscire da questo pasticcio.

Tutto quel trambusto solo perché Serena aveva deciso di perdere la verginità.
Che poi...
Sapevo perfettamente che prima o poi sarebbe accaduto e a dire il vero ero convinto che avesse già avuto le sue esprienze. Scoprire che invece fino a quel momento nessun uomo aveva beneficiato del suo corpo mi fece provare un sollievo inaspettato.
Fin dal primo giorno che l'avevo portata con me a Londra avevo capito che quella bambina timida e riservata nascondeva un carattere testardo e deciso. Con gli anni e con l'adolescenza si era poi trasformata in una ragazza ribelle e impulsiva e io ero sempre stato consapevole di ciò, ma mai avrei immaginato che mi sarei trovato ad affrontare una situazione simile.

Questo suo improvviso capriccio dimostrava che Serena doveva assolutamente crescere e diventare più responsabile. Doveva essere domata e addolcita.

Ma in che modo?

Con disappunto rammentai ancora una volta a me stesso, di non avere molto tempo a disposizione.
Tra poco più di tre settimane sarebbe diventata maggiorenne ed io avrei perso ogni diritto su di lei. Non avrei piú avuto voce in capitolo sulle sue decisioni e sul suo futuro.

Un Amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora