Tirò su il dito e riprese lo yoyo tra le dita. Lo fece girare in senso orario, in senso antiorario e poi verso l'alto, riprendendolo in mano dopo essersi accorta di essere arrivata al piano prestabilito. Le porte dell'ascensore si aprirono e lei si ritrovò nell'appartamento dove era stato commesso l'omicidio, al momento strapieno di poliziotti, con ancora presenti la moglie della vittima, oltre che all'assassino e l'ostaggio.
«Negoziatore sul posto.» comunicò un poliziotto dopo averla vista, allontanandosi dal corridoio.
Mosse i primi passi all'interno del posto e osservò ciò che restava degli immobili dell'abitazione, prevalentemente distrutti e ridotti in pezzi.
Spostò lo sguardo su una foto alla sua destra e il suo processore scansionò i volti delle persone presenti, identificando l'uomo e padre di famiglia come la vittima. Si avvicinò ad un acquario e notò un pesce caduto a terra, che al momento saltellava di fianco per l'assenza del liquido per lui vitale. Non comprese l'obiettivo del suo inaspettato gesto, ma si inginocchiò a terra e recuperò l'organismo acquatico dal pavimento, rimettendolo nell'acquario che aveva perso la maggior parte dell'acqua che normalmente doveva essere contenuta all'interno, per una perfetta sopravvivenza di quei semplici esseri viventi, che l'essere umano denominava animali da compagnia.
Fece altro passo, fino a quando il suo sensore uditivo non le fece sentire la voce di una donna che si era ormai avvicinata a lei.
«No... Non... Non posso lasciarla!» urlava cercando di liberarsi dai poliziotti.
«Oh la prego... Salvi la mia bambina... Lei...» la vide bloccarsi e poi squadrarla da capo a piedi, come per scansionarla: «Cosa... Un androide?»
«Mi spiace, dobbiamo andare.»
«No... Non potete farlo! No... Perché non mandate una persona vera?!»Quelle parole furono le ultime che udì da quel tono strozzato e completamente colmo di tristezza e dolore, mascherato con la rabbia. Normale comportamento di un essere umano quando succedeva qualcosa che non riusciva a comprendere, forse fin troppo complicata per essere analizzata dal loro modo di ragionare.
«Non fate avvicinare quella cosa a lei!» a quelle parole non prestò la minima attenzione.
Raggiunse il salotto e scansionò l'intera area, individuando il capitano Raincomprix in mezzo a tutti gli altri soldati che occupavano al momento la struttura. Raggiunse la stanza e rimase immobile alle sue spalle, senza più muoversi.
«Capitano Raincomprix? Sono l'androide della Cyberlife.»
«...Spara a tutto quello che si muove, ha già ammazzato due dei miei uomini. Potremmo intervenire, ma sono sul bordo della terrazza, se cade lui cade anche lei...» comunicò al soldato accanto a lui, girandosi per un attimo anche verso di lei.«Per caso conosce il nome dell'androide?»
«Perché mai dovrebbe interessarmi?»
«Ho bisogno di informazioni per capire come svolgere la mia missione, non posso negoziare se non conosco le giuste domande da porgli o il comportamento adatto...» spiegò velocemente, rimanendo con le braccia lungo i fianchi: «Ha provato con il codice di disattivazione?»
«Senti, la cosa importante qui è salvare la bambina. Quindi o ci pensi tu all'androide o ci penso io.» le rispose alzandosi e andandole di fronte, avvicinando leggermente il viso al suo, avviandosi fuori dalla stanza.Scansionò la stanza, trovando un punto d'interesse proprio alla sua destra, dove una valigetta di una pistola, presa in precedenza, giaceva a terra aperta con le munizioni al lato. Analizzò gli indizi e ricostruì l'accaduto grazie alle sue funzioni avanzate, ottenendo così l'informazione: il deviante aveva preso l'arma della vittima.
Uscì dalla stanza e si diresse verso il salotto, immobilizzandosi quando riconobbe la vittima a terra con la schiena appoggiata ad un mobile, immobile in una posizione anormale. Analizzò le sue condizioni, riconoscendo tre danni da proiettile: due che avevano ferito i polmoni e uno il rene. Ricostruì un'altra volta la scena e scoprì che la vittima, al momento dell'omicidio, era intenta a stringere qualcosa che gli era caduto dalle mani dopo i colpi, finendo sul pavimento.
Si diresse verso il punto di interesse e recuperò un tablet, che sbloccò dopo averlo recuperato.
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Tu Sei La Mia Luna... - Miraculous Ladybug [One Shots Collection]
FanfictionQuesta raccolta di One-shot è una specie di sfogo personale. Quando vedo un immagine, fanart, su Miraculous penso "Ma perché diavolo non hanno fatto un episodio così?!" E quindi nasce tutto questo. Spero davvero che queste storie vi piacciano e buon...