17 marzo 2020
Italia, RomaIl giorno seguente, quando Mattia scese per colazione, tutto sembrava tornato alla normalità; qualunque fosse stata la causa del litigio fra le sue amiche la sera prima era evidente da come si tenevano per mano e dagli sguardi complici che si lanciavano che la crisi doveva essere rientrata.
E come poteva non essere così? Le conosceva da anni, quelle due pazze, e sin da quando si erano fidanzate passavano il tempo a litigare per le gelosie di Giada salvo poi far pace qualche ora dopo e tornare più nauseantemente dolci di prima.-Allora, ragazzi: - esordì Mattia sedendosi al tavolo mentre buttava uno sguardo al tavolo del buffet -venendo giù ho chiesto alla Reception di chiamarci un paio di taxi. Ho guardato da Maps e non sembra che ci sia molta strada, probabilmente in dieci minuti a piedi ci arriveremmo comunque, ma per oggi è meglio farci portare, direi!-
-Infatti...- concordò Giada alzandosi seguita dagli altri per andare a procurarsi qualcosa da mangiare -Poi nei prossimi giorni possiamo anche andare a piedi, se vediamo che la strada è facile, ma per oggi è meglio così.-La colazione fu una faccenda abbastanza veloce, quella mattina: nessuno aveva molta fame data l'agitazione per quello che li aspettava di lì a qualche ora e, inoltre, sapevano che per dare il massimo avrebbero dovuto essere il meno appesantiti possibile.
Così, dopo qualche fetta di pane tostato con la marmellata e un estratto di frutta mista, tutti tornarono nelle rispettive stanze per recuperare gli strumenti e si incontrarono intorno alle otto e trenta di fronte al bancone della Reception, chitarre in spalla, flauti e tamburo stretti spasmodicamente fra le mani quasi stessero tentando di storcerli.-------
-Allora, ragazzi, dov'è che c'avete d'annà?- domandò l'autista della prima delle due macchine bianche che si erano fermate poco prima di fronte al Regent.
-A... Al Parco della Musica, per favore!- rispose Mattia infilandosi nel sedile posteriore accanto ad Alice mentre cercava di non scoppiare a ridere per l'accento romanesco così accentuato del tassista.
Aveva sempre adorato quella particolare inflessione che gli ricordava irresistibilmente dello zio che, pur essendo originario di Viterbo, aveva una parlata molto simile e così marcata che da solo intratteneva l'intera tavolata durante i pranzi di Natale.
-Viemme dietro, Mario!- chiamò l'uomo basso e tarchiato in direzione dell'auto dietro la sua dalla quale si sporse un giovane elegante dai capelli neri che, a giudicare dall'aria vagamente incerta, doveva aver iniziato da poco il mestiere.-Che c'annate a fa', all'Auditorium, se v'o posso chiede?-
-Andiamo a suonare.- rispose in tono ovvio Alice picchiettando con le nocche sulla custodia rigida della chitarra mentre si scambiava uno sguardo divertito con il compagno di viaggio -C'è un festival di musica tradizionale irlandese a cui siamo iscritti con i nostri amici.-
-E c'ha ragione, Trecciolina! Ma che domande vado a fa'?! C'avete pure 'e chitare e tutto el resto!- commentò il tassista avviandosi lungo la strada verso Piazza Euclide.
-Lascia perdere!-sussurrò Mattia all'amica facendole l'occhiolino nel vedere la sua espressione quasi offesa -Da queste parti danno soprannomi a chiunque in tempo zero, facci l'abitudine!--Be' ma... mi spieghi cos'è successo ieri sera con Giada? Sussurrò Mattia all'orecchio dell'amica avvicinandosi a lei in modo che la sua voce fosse coperta dalla chiacchiericcio della radio e dal brontolio del motore.
-Niente, perché? Cosa dovrebbe essere successo?- replicò l'altra fallendo miseramente nel suo tentativo di un tono innocente, quasi indifferente.
-Smettila, Aly! Non sei mai stata a Roma e ti perdi la prima cena nella Capitale? Non ci crede nessuno, dài! Avanti dimmi!-
-E va bene: - sospirò Alice, era impossibile nascondere qualcosa al suo amico -abbiamo litigato, tanto per cambiare! Ti ricordi la tipa della Reception ieri sera? Ecco, secondo Giada non dovevo farle tutti quei "sorrisetti maliziosi", sembrava che ci stessi provando con lei.-
-Scusa?- sbottò il ragazzo riuscendo a stento a tenere controllato il tono della voce -Ok che è gelosa come poche e questo si sapeva, ma questa qui manco l'hai mai conosciuta, manco ci hai quasi parlato!-
-Eh... e secondo te io cosa le ho detto, infatti? Ma fatti credere tu, se ci riesci... lo sai, quando parte con le sue teorie, come fa...! E così siamo finite a litigare... di nuovo. Per quello non sono scesa: non mi andava di mangiare niente.-

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A Galway Girl
Roman d'amour🔓🔏💻 ------- La passione, questo guida le scelte più o meno consapevoli di Mattia Benetti. Dagli hobby all'amicizia fino all'amore, ogni cosa Mattia la vive lasciandosi guidare dal suo cuore. E sarà proprio quest'abitudine a portare il ragazzo a i...