3. Camila.

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Lauren's pov.

Staccai dal lavoro alle 6 p.m., tornai a casa, mi feci una doccia e cercai disperatamente un vestito.
Finché non trovai un vestito lungo, blu notte, a giromaniche e abbastanza scollato. Lo scelsi e lo abbinai con dei sandali neri col tacco. Comprai questo vestito con i primi soldi ottenuti dal lavoro come tatuatrice e ne ero innamorata, ma non ricordavo di averlo poiché lo avevo messo soltanto una volta.
Mi truccai mettendo correttore, fondotinta, matita nera sotto gli occhi, ombretto, una piccola linea di eyeliner nera, il mascara, la cipria, l'illuminante e la  mia matita per le labbra preferita, rossa.
Fui pronta in perfetto orario alle 9.30 p.m.

Arrivai alla festa, che era a casa di Sarah e Dinah, ad accogliermi ci fu Sarah, era strapiena di gente.
-Sei bellissima.- mi sorrise.
-Grazie anche tu.- le dissi.
Indossava un vestito nero abbastanza corto e largo. La salutai per poi buttarmi nella mischia.
Stavo ballando in mezzo a tutta quella gente, quando il mio sguardo cadde su una ragazza, era così bella e somigliava incredibilmente a Camila, mi fermai e rimasi a fissarla. Mi manca così tanto che la immagino qui? Ballava in mezzo alla gente, sorridendo. Mi avvicinai a lei, più ero vicina e più mi sembrava lei. Si fermò nel vedermi. Cazzo, era proprio Camila.
-Che c'è non dici niente? Non sei felice di vedermi?- mi chiese, sorridendomi.
-Cosa ci fai tu qui?- le chiesi, con un sorriso enorme sul volto.
-Mi hanno invitato. Qualcuno voleva farti una sorpresa.- Rise.
Mi fiondai sulle sue labbra e la baciai, lei mi teneva le mani sui fianchi, tutti ci ballavano attorno, con la musica altissima che ci distruggeva le orecchie, ma era come se non la sentissimo, sentivo solo le sue labbra sulle mie. -Mi sei mancata.- le sussurrai sulle sue labbra. -Anche tu.- rispose, sorridendo.
Mi salì in braccio. -Cazzo, potrei scoparti anche qui.- Dissi, mentre le lasciavo dei baci a stampo sulle labbra. Lei sorrise. Iniziò a fare un gioco di lingue. -Cazzo, voglio toccarti.- le confessai.
Il suo corpo così stretto al mio e la sua lingua così sulla mia, dopo tutto quel tempo, mi faceva impazzire di eccitazione.
Lei continuava a sorridere e attraverso i suoi baci capivo che era eccitata quanto me.
La musica improvvisamente cambiò e si passò ad un lento, me ne accorsi perché a distoglierci da quel momento furono Sarah e Dinah, le luci si abbassarono. -Ci scambiamo le coppie per questo ballo?- Chiese Sarah, ridendo.
Io ero eccitata ed era l'ultima cosa che volevo.
Senza lasciarmi rispondere Dinah afferrò Camila ed iniziò a ballare con lei. Camila mi guardava e mi sorrideva, mi lanciò un occhiolino quando iniziai a ballare insieme a Sarah, le luci si abbassarono e non riuscii più a vederla. -Sei contenta?- mi chiese Sarah, sorridendo. Riuscivo a vedere solo lei perché era molto vicina alla mia faccia.
-Sì, grazie di averla portata qui.- le dissi, sorridendo.
-In realtà me lo hai suggerito tu.- Disse lei.
-In che senso?- le chiesi.
Lei mi sorrise e mi stampò un bacio sulle labbra.
-Cosa fai?- le chiesi.
-Il senso era questo.- Rispose lei.
-Baciarmi?- chiesi io, staccandomi da lei.
-Sì, baciarti, insomma, credevo che lo avessi capito. Quando ti ho parlato di qualcuno che mi attraeva credevo avessi capito che eri tu. Ti guardo in quel modo, come puoi non capirlo? Ti ho portato Camila qui, ed ho capito, ho capito che mi piaci, ed anche tanto.- mi spiegò.
-Sì, ma io amo Camila.- le ricordai.
La musica ritornò quella di prima, Dinah ritornò a prendersi Sarah ed io ritornai da Camila.
Lei si fiondò sulle mie labbra, riprendendo a baciarmi. -Camz, mi ha baciata.- dissi, staccando il bacio. Lei mi guardò interrogativa. -Sarah. Mi ha baciato e mi ha detto che le piaccio.- aggiunsi.
Lei rise. -Ancora? Nonostante siano passati anni lei continua ad avere una cotta per te, che sfigata.- Rise ancora lei. E riprese a baciarmi. -Non ti vedo da sei mesi, so che le piaci, fin da quando le dissi che eri mia sorella, in quarta liceo, è un suo problema, tu sei mia.- spiegò, per poi ritornare a baciarmi.
Io sorrisi sulle sue labbra e continuai a baciarla.
Ero così felice di farle tutta questa sicurezza e del fatto che lei si fidasse così tanto di me, perché aveva ragione. Io amavo solo lei.
Mentre ci baciavamo ci allontanammo da tutti e ci posizionammo sulle scale. Continuavamo a baciarci sugli scalini. Era scomodo ma poco importava. -Toccami.- mi supplicò. -Qui?- le chiesi. -Sì, non mi importa, non resisto.- Continuò lei.
Eravamo l'una sull'altra, eravamo ricoperte dal mio lungo vestito e non c'erano luci su quelle scale.
Io le infilai la mano sotto al suo vestito, le toccai gli slip ed iniziai a strusciare le mie dita sulla sua parte. -Non mi tocchi da così tanto che sto per venire.- disse. Io sorrisi. Lei venne.
Ripresimo a baciarci con piccoli baci a stampo sulle labbra, mi lasciò un succhiotto sul labbro inferiore, facendolo viola. Sì abbassò al mio collo e notò, sulla parte sinistra, il mio tatuaggio con la sua iniziale. -Volevo marchiarti, ma a quanto pare sei già mia.- sorrise. Non le avevo detto nulla, ma anche io come lei, avevo la sua iniziale sul mio collo, eravamo l'una dell'altra.
Mi lasciò un succhiotto proprio al centro della gola.
-Cosi è ancora più in vista.- mormorò.
Lo aveva fatto per far capire a Sarah che non doveva avvicinarsi.
Continuammo a baciarci e a toccarci, finché la festa non finì.

"Sisters." 3 | Camren.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora