Epilogo.

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Un anno dopo riuscirono a sposarsi, Camila si trasferì definitamente a New York con Lauren e subito dopo il matrimonio decisero di adottare una bambina, non volevano qualcuno di troppo piccolo, poiché avevano molto lavoro di cui occuparsi e una neonata avrebbe tolto loro tutto il tempo. Così adottarono Chloe, una bambina di sei anni, che era in orfanotrofio da quando aveva soltanto pochi mesi. Nessuno voleva più adottarla, poiché preferivano sempre adottare bambini più piccoli e tra l'altro Chloe era diversa dagli altri bambini, aveva un po' un caratterino ed una leggera maturità in più, stando lì dentro da tanto e da sola. Camila era era diventata una grande scrittrice, oltre al suo primo libro, "non credevo di saper amare così tanto", riuscì a pubblicare il suo secondo libro, che però non parlava della sua vita, della sua storia, ma bensì una storia d'amore tra due ragazze, che si innamorano tra le mura di un collegio, a soli 15 anni, nel giro di poco tempo era diventata una delle più importanti sul tema LGBT ed entrambi i suoi libri si classificarono al #2 e al 1# posto in classifica. Lauren continuò a lavorare nel suo studio da tatuatrice, gli affari le andavano a gonfie vele e tutto sembrava andare per il meglio. Finalmente stavano vivendo la felicità che avevano sempre cercato e meritato. Entrambe amavano infinitamente la loro bambina, Lauren si occupava di lei quando Camila scriveva pagine e pagine per il suo nuovo libro, Camila invece se ne occupava quando Lauren era a lavoro. Dinah e Sarah continuavano a vivere insieme la loro vita, Sarah aveva smesso di cercare in Lauren qualcosa di più, ma la sua attrazione per lei era sempre presente, Dinah se ne era resa conto, ma cercò semplicemente di accettarlo, poiché la amava davvero e provava dei sentimenti troppo forti per lasciarla.

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Camila's pov.

-Chloe, svegliati, è il tuo primo giorno di scuola!- esclamai, cercando di svegliarla.
Lei aprì gli occhi di poco. -Ti prego, lasciami dormire ancora.- Mormorò con la voce ancora piena di sonno. -Non ci penso proprio.- le dissi, per poi iniziare a farle il solletico. -Camila, Camila, no, ti prego, basta, mi alzo, mi alzo.- Disse tra una risata e l'altra. -Giuri?- le chiesi ridendo. Lei annuì ed io smisi di farle il solletico. -Dai, ora vestiti.- aggiunsi. Le avevo preparato i vestiti sulla scrivania e la colazione in cucina. Lei si alzò, salutò Lauren in cucina ed andò a lavarsi in bagno. Diciamo che Lauren era un po' il papà della famiglia, mentre io la madre. Io andai in cucina da Lauren e presi posto accanto a lei sul grande divano, lei sorrise e mi avvolse il braccio destro intorno alle spalle, per poi stamparmi un bacio sulla fronte. Io sorrisi, era sempre così dolce e protettiva con me, nonostante fossero passati anni dalla prima volta che ci eravamo viste, corteggiate e volute, non era cambiato niente, sembrava sempre tutto come la prima volta se non meglio.
-Lauren.- Mormorò Chloe, entrando in cucina. -Sì?- le chiese Lauren, voltandosi verso la porta, dove Chloe era ferma con le mani in mano. -C'è qualcosa sui miei vestiti, verresti a toglierlo?- Chiese, un po' spaventata Chloe. -Cosa?- chiesi io, guardandola interrogativa. Lei alzò le spalle Lauren si alzò per andare a controllare, mentre io rimasi distesa sul divano.
-Ehm, è solo be', niente, lo prendo io. Sta tranquilla.- Sentii Lauren dire. Quando ritornò in cucina la guardai infatti stranita. -Cos'era?- le chiesi. Lei prese posto accanto a me di nuovo. -Nulla.- mormorò. -Non sono Chloe, Lauren.- le dissi, guardandola negli occhi. Ci eravamo promesse che ci saremmo dette tutto ed ora voleva nascondermi cosa aveva trovato?
Lei sbuffò, guardandomi negli occhi, si toccò nervosamente i capelli. -Ha trovato il fumo.- disse tutto d'un fiato. -Cosa? Lauren, dovevi nasconderlo!- Esclamai. -E se lo avessero trovato gli assistenti sociali? Se dovesse dirlo a scuola? Se dovessero sentire l'odore quando verrebbero qui? Devi stare attenta! Ti avevo già detto di smetterla, avevamo pattuito che potevi tenerlo, ma non agli occhi di Chloe. È troppo piccola per queste cose. E se lo mangiasse?- continuai, iniziavo a preoccuparmi. Ero troppo affezzionata a Chloe per lasciare che la portassero via, ma allo stesso tempo, non volevo che Lauren fumasse ancora quella roba, ormai eravamo adulte e doveva smetterla con questa roba per ragazzini. Poteva diventarne sul serio dipendente e la cosa sarebbe finita male. Non ne faceva un uso abituale, solo una volta a settimana, una sera soltanto, insieme, magari prima di scopare e poi la mattina successiva, dopo aver scopato. Diciamo che lo considerava un rito, nonostante avessimo rapporti tutte le sere, una sera a settimana dovevamo scopare da fatte, stesso discorso per la mattina. Per noi ormai era abitudine farlo prima di andare a dormire e farlo al mattino. Ci sentivamo bene ed era un modo per iniziare al meglio la giornata. Fumare non era necessario, ma per Lauren sembrava uno sfizio giusto da fare, ma nel momento in cui c'era Chloe di mezzo forse questo sfizio non era più il caso di portarlo avanti. Lei era rimasta in silenzio, pensierosa, così decisi di riprendere parola e mettere fine a tutta questa storia. -Ci tieni a Chloe?- le chiesi, prendendole la mano. Lei alzò lo sguardo incontrando il mio. -Sì! Certo.- Disse sicura. -Allora basta, lasciamo perdere queste cose, per me, te e lei, o meglio, per noi. Non abbiamo bisogno di questo. Lo sappiamo entrambe, tanto fare l'amore con te mi sballa anche senza fumo, tanto scopi da dio anche senza essere fatta, tanto sei bellissima uguale, anzi di più.- le dissi. Lei mi guardò qualche secondo, pensando a cosa dirmi. -Sul serio?- mi chiese, abbassando lo sguardo. -Sì, dico sul serio. Smettiamola, okay?- Le chiesi, alzandole il viso, poggiandole due dita sotto il mento. Lei annuì. -Credo sia giusto così, infondo.- Mormorò. Io le presi il viso tra le mani e la baciai, sedendomi a cavalcioni su di lei. -Ti amo.- mi sussurrò sulle mie labbra. -Chiudiamo anche il capitolo del fumo, è un passo avanti verso la nostra vita da ventenni.- Risi, poggiando la mia fronte sulla sua. Lei rise con me e fissando il mio sorriso si morse il labbro inferiore. Io glielo afferrai tra i denti per poi ricominciare a baciarla, lei afferrò il mio labbro inferiore, tirando con sé il mio piercing al labbro, con cui si divertiva a giocherellare baciandomi. Sorrise ed io con lei. Anche solo baciarci ci faceva sorridere, ci dava un enorme felicità interiore, ci dava un senso di pace, un senso di star bene, con sé, grazie soltanto a lei. Era per questo che eravamo arrivate fino a qui, fino ad anni di relazione, perché noi due eravamo felici con poco, con il solo contatto con l'altra persona, con piccolissimi gesti, mi rendeva felice ed io rendevo felice lei. Dentro di noi i brutti pensieri erano scomparsi grazie al bene che l'un l'altra ci facevamo, credo di essermi odiata così tanto prima di incontrarla perché non la avevo, perché da quando è la mia persona e da quando io sono la sua, mi sento completamente invincibile, completamente fiera di me stessa, completamente felice e in pace col mondo, non ho paura di niente, perché ho lei al mio fianco. Lei, che è riuscita a farmi vedere quanto potessi spingermi oltre per amore, quanto potessi essere forte e quanto potessi dipendere da lei, mi ha fatta innamorata, non solo una volta, ma milioni di volte, di lei. Perché Lauren riuscirebbe a farmi innamorare di lei attraverso qualsiasi gesto, perché il nostro amore è anche questo. Lei è il mio primo ed unico grande amore. Non smetterò mai di amarla, perché non amarla sarebbe come sopravvivere, ma non vivere, sarebbe come poter camminare ma non farlo. Ha preso la mia vita, è entrata a farne parte e ne ha fatto molto di più.

"Sisters." 3 | Camren.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora