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I sabati di giardinaggio erano un'allegra consuetudine che Hermione e Narcissa avevano preso ben prima del matrimonio.

La giovane, nelle sue estati lontane da Hogwarts, aveva scoperto le gioie di quella pratica dalla madre di cui ora sentiva notevolmente la mancanza; infatti l'incantesimo, che lei stessa aveva fatto ai genitori si era rilevato irreversibile una volta che li avevaraggiunti in Australia al termine della guerra, aveva pianto molto dique ll'errore commesso per un eccesso di zelo e della sua arroganza.Aveva preteso troppo da se stesse ed aveva commesso un errore irreparabile, nella presunzione tipica della sua giovane età; aveva voluto fare tutto da sola ed aveva sbagliato alla grande.

Certo i suoi genitori vivevano una vita felice e piena dall'altra parte del mondo, al sicuro da ogni pericolo, ma non sapevano nemmeno della sua esistenza. Era rimasta molti giorni ad osservarli, senza essere vista, assicurandosi che stessero bene e cercando, sperando, di cogliere nei loro discorsi un barlume di quel passato che lei invece aveva così chiaro davanti agli occhi. Purtroppo nulla di tutto questo era avvenuto e con non poco rammarico Hermione era tornata alla sua vita nel mondo magico.

Così quando Narcissa, nel pieno dei progetti di ristrutturazione del Maniero, le aveva chiesto di aiutarla a sistemare i giardini e le serre aveva accettato di buon grado convincendo infine anche la posata signora Malfoy ad affondare le mani nella terra e a prediligere i metodi babbani alla magia.

La pratica si era rilevata per entrambe notevolmente rilassante così era divenuta una lieta consuetudine. Sole in giardino, giacché Draco aborriva quelle pratica e in generale la vita a contatto con la natura, le due donne avevano preso a confidarsi e a conoscerci. Molto spesso il discorso verteva proprio su Draco. Narcissa era ben lieta di raccontare ad Hermione dei lati a lei sconosciuti dell'amato figlio e sempre più spesso, dopo il matrimonio, le confidenze sierano fatte intime. Non poche volte la suocera aveva spinto la ragazza ad approfondire l'intimità col neo marito, raccontandole dicome anch'essa avesse dovuto a suo tempo inventarsi un rapporto con un marito scelto per lei dalla sua famiglia le aveva spesso fatto notare come invece Hermione e Draco partissero col vantaggio di una confidenza già consolidata. Hermione, dapprima scettica ed imbarazzata da tali discorsi, si era via via lasciata andare alle confidenze e cercando sempre più spesso consiglio e conforto in Narcissa, che in quegli anni aveva assunto il ruolo che un tempo era stato di Molly Weasley, ovvero quello di seconda madre.

Nelle mattinate di giardinaggio le due donne aveva stretto un sodalizio profondo, ricco di gesti affettuosi e risate spensierate. Per nulla al mondo avrebbero rinunciato a quei momenti che spezzavano laroutine fin troppo monotona di Narcissa e rilassavano Hermione dopo una settimana spesa tra i corridoi del ministero o in missioni segrete di cui si occupava la squadra speciale.

Con l'andare degli anni e la cattura degli ultimi irriducibili fedeli di Lord Voldemort, la vita del mondo magico si era notevolmente tranquillizzata. La creazione della squadra speciale era stata un'idea di Harry ed Hermione, quando ancora il loro rapporto era saldo e non contaminato dai risvolti disastrosi delle loro relazioni con i fratelli Weasley. I due giovani, abituati da sempre a collaborare, avevano messo in piedi una squadra di élite. Solo i migliori facevano parte di quel gruppo e tra essi vi erano, oltre aloro due, Draco Malfoy che svolgeva le funzioni di pozionista,Anthony Goldstein capitano in seconda, Hannah Abbot medi maga affiancata agli Auror, Jimmy Peakes addetto alle armi magiche, RogerDavies esperto delle creature magiche. Saltuariamente, se la situazione lo richiedeva, altri Auror venivano affiancati ma principalmente era questa la squadra speciale. Proprio perché le missioni che la squadra affrontava erano uniche nel loro genere non sempre erano tutti presenti. Hannah ad esempio era impiegata al SanMugo e veniva richiamata in missione solo se la sua presenza era strettamente necessaria. Viste le varie personalità di spicco che componevano questo drappello, i toni durante le riunioni erano spesso accesi, ma lo scopo ultimo era sempre ben chiaro a tutti: la preservazione della pace era il solo fine e per perseguirlo tutti erano disposti a mettere da parte i malumori o le incomprensioni.

Oltre le Apparenze [ Storia di lisa76 ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora