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La doccia calda le aveva disteso un po' i nervi, ma la gamba era ridotta male, anche l'altra era piuttosto livida e la schiena era quasi completamente viola. Draco avrebbe dato in escandescenza, soprattutto perché nel bagno non aveva trovato nemmeno una pozione curativa,segno evidente che il marito le aveva fatte sparire per sapere se lei era ferita e quanto.

Sbuffandosi passò piano la spugna profumata di bucato sul corpo, era morbida,ma le fece male ugualmente. Mugugnando infilò la biancheria, il problema sarebbe stato mettere il pigiama. Per quella volta avrebbe optato per un pigiama ben coprente che usava quando ancora non era la Signora Malfoy e dormiva sola in un letto vuoto e freddo. Avrebbe avuto caldo durante la notte, ma avrebbe nascosto i lividi al marito.

<<Sto entrando >> fu l'unica cosa che questi proferì mentre apriva la porta, lei sconvolta più per l'inatteso ingresso che perla sua quasi nudità, strillò appena.

Lui in risposta inarcò il sopracciglio dorato.

<<Ti mette così a disagio mostrarti in intimo a me? Preferisci che chiami mia madre? >> chiese pacato.

<<Non è per quello, anche se beh è un po' ... imbarazzante, mi hai spaventato, non credevo entrassi nel bagno >> disse la ragazza cercando di riacquistare un comportamento dignitoso.

<<Imbarazzante? >> chiese lui.

<<Beh sono mezza nuda >> gli rispose con ovvietà.

<<Già >> rispose l'altro come se se ne fosse appena accorto.

Non era imbarazzato Draco, tutt'altro, era ammaliato. Sua moglie in biancheria intima di pizzo nero era una visione paradisiaca.Deglutendo a vuoto posò la borsa delle pozioni sul mobile del lavabo, dandole le spalle.

Doveva curarla, poi avrebbe ripensato a quanto bella fosse la sua Emi.

<<Girati >> disse prendendo in mano la pozione curativa che aveva inventato lui stesso. Con i lividi era portentosa. Toglieva subito il dolore e faceva riassorbire l'ematoma in meno di un giorno.

Quando lei obbediente gli volse le spalle lui strinse i pugni.

Il bellissimo corpo di sua moglie era una distesa pressoché uniforme di ecchimosi e piccoli tagli, il ginocchio era gonfio e aveva un lungo taglio sul polpaccio sinistro. Per fortuna che stava bene, pensò sarcastico.

<<Perché non mi volevi dire che sei ridotta così Emi? >> chiese mentre dolcemente spalmava la pozione sulla schiena che era il punto più martoriato.

<<Perché ti saresti preoccupato ancora di più >> disse lei intercettando il suo sguardo nello specchio di fronte a loro.

<<E non è compito di ogni marito preoccuparsi del benessere della propria moglie? >> chiese lui

<<Si ma ... >> tentò lei.

<<Ma cosa? >> la incalzò il ragazzo.

<<Non dovresti sentirti obbligato solo perché mi hai sposato >>disse lei fissando il pavimento, la voce ridotta ad un sussurro, le faceva male pensarlo eppure non doveva permettersi di fraintendere l'obbligo con il reale interesse. Si erano avvicinati questo era vero, soprattutto negli ultimi giorni avevano inaugurato una nuova intimità di baci passionali e carezze, ma c'era sempre l'astinenza di lui da tener presente. Lei era abituata ormai, ma per lui era una cosa nuova.

Lui la prese per le spalle e la girò nella sua direzione. Occhi negli occhi.

<<Questa sera, quando ho visto ... quando stavi per essere colpita Hermione, io mi sono sentito ... morire quasi. L'idea di perderti mi è insopportabile e non solo perché ti devo proteggere in quanto mia moglie, ma perché ... perché sei tu, ecco, perché io sono io solo quando sono con te. Capisci? Tu non sei solo mia moglie Emi. Tu sei il mio intero mondo >> detto questo la strinse e la baciò con trasporto.

Oltre le Apparenze [ Storia di lisa76 ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora