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Percosse violente e pugni volgari scuotevano la figura gracile di Baekhyun accasciato per terra, lunghe lacrime scivolavano sulle sue gote fino a raggiungere il grigio sporco dell'asfalto, dove due delle dita affusolate del biondo erano strettamente intrecciate, a sperare che il mondo si potesse stoppare in quell'attimo e non ricominciare più. "Hey frocio!" aveva urlato minuti prima sghignazzando l'infido ragazzo che ora era intento a giocare con le sue cosce, come fossero semplici palloni da calcio, "Siete la rovina del mondo!" si era aggiunto in un coro stridulo e acido un altro, dall'aspetto orrido, puntandogli le dita contro e dopo secondi afferrandolo dal colletto immacolato della sua felpa biancastra. Baekhyun versò fiumi mastodontici e oceani tremendamente profondi dai suoi sottili occhi pece, così sproporzionati a ciò che stavano spargendo, non per il dolore assurdo che lo trapassava, neanche per il sangue scuro che macchiava il marciapiede, ma per la stanchezza dell'essere considerato sbagliato, per amare qualcuno. Così, singhiozzante e affranto, nello scuro cielo stellato di quella sera, si chiese, amare ciò per cui t'impazzisce il cuore è sul serio un peccato?
Chanyeol era terribilmente arrabbiato, e forse fu proprio l'ira impossessata di lui, che lo portò a scaraventare al muro freddo due dei quattro ragazzi che schernivano Baekhyun, incominciando a colpirli all'infinito e attirando l'attenzione dell'altra metà rimasta, che smise di torturare il biondo per dedicarsi al minore. Erano troppi e Chanyeol incassò qualche pugno in pieno volto, fin quando una vecchia signora intenzionata a portare a spasso il suo bassotto, appena realizzò la drammaticità della questione urlò, fermando i ragazzi dall'uccidersi, e Chanyeol ne approfittò per sferrare un pugno nettamente più forte dei precedenti e prendere in braccio Baekhyun, che era ad un passo dallo svenire, per poi correre come non aveva mai fatto in tutta la sua vita.
