Capitolo 1

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Ho lasciato la pista, facendomi strada per andare in bagno tra masse di persone sudate che ballavano e si dimenavano, alcuni andavano addosso ad altri, altri ballavano da soli, altri in gruppo. Ho imprecato mentalmente quando qualche corpo sudato mi toccava e mi lasciava senza spazio vitale. Non mi sono mai piaciute le feste e le persone non ne capiscono il motivo. Mi sono fiondato in bagno, sospirando appena ho chiuso la porta dietro di me, la musica si stava dissolvendo, aria fresca, pace. Sono andato verso gli orinatoi (gabinetti degli uomini) e ho tirato giù la zip dei miei jeans neri. La porta si aprì, facendomi sussultare, la mia pace era finita. Ho tirato su la zip e mi sono diretto verso il lavandino, mi stavo lavando le mani e fu lì che lo vidi. Un ragazzo alto, capelli ricci e neri, si avvicinò e si fermò davanti al lavandino accanto a me. All' inizio non lo riconobbi, ma mi venne in mente una storia che un mio amico mi raccontò. Questo ragazzo una notte perse la ragione e sbattè un altro ragazzo a terra. Aveva una storia piena di comportamenti violenti. Il mio battito si poteva sentire dalle mie orecchie, la bocca iniziava a diventare secca. Rimasi congelato sul posto quando l'altezza intimidatoria di quel ragazzo fece ombra su di me. I miei occhi agitati viaggiorno su e giù sul suo corpo, le dita iniziarono a fare dei piccoli cerchi sulle mie mani ed abbassai lo sguardo. I suoi jeans gli calzavano perfettamente e la maglietta bianca gli faceva risaltare il busto. Si avvicinò al mio viso.

"Vieni a ballare con me." disse con voce roca.

Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che mi tirò via, le mie mani stavano ancora gocciolando dato che non avevo avuto il tempo di asciugarle. Delle dita calde mi presero la mano e mi guidarono fuori dalla porta, sulla pista da ballo. Una grande mano si poggiò sul mio sedere spingendomi con forza verso di lui. Misi la mia mano sul suo petto e premetti con tutta la mia forza per liberarmi da lui. Le sue mosse così rudi mi lasciarono senza parole; non sono mai stato trattato così prima d'ora. Le mie dita erano intrecciate con quelle del ragazzo senza nome, incoraggiandomi a mettere la mano intorno al suo collo. Presi coraggio e alzai lo sguardo, mi stordì nel vedere un paio di occhi scintillanti guardare in basso verso di me. Erano bellissimi, di un color giada (verde) contornati da grandi ciglia scure. Subito mi sono sentito delle strane scintille percorrere tutto il mio corpo da capo a piedi. La mia calma tornò quando vidi delle labbra rosee a forma di cuore, tirate in un sorriso.

"Come ti chiami dolcezza?"

"L-Louis" balbettai.

Mi sorrise e  si avvicnò al mio orecchio.

"Sono Harry." mi sussurrò caldamente.

Prima di andar via, la pienezza delle sue labbra si appoggiò sotto il mio orecchio. I miei occhi si chiusero e strinsi il suo collo. Emisi un gemito non appena avvicinò con forza i miei fianchi ai suoi. Una profonda risatina vibrò dal suo petto, si stava sicuramente prendendo gioco di me. Non ho mai avuto un'esperienza del genere, e apperentemente era ovvio anche a lui.

"Mi piaci" sogghignò "Sei così.. innocente."

Le sue lunghe dita giocavano con il collo della mia maglietta, il suo tocco caldo si protese sulla mia pelle, fino ad arrivare ai fianchi. Le mie dita, con cui gli tenevo la nuca, caddero. Volevo così tanto far scontrare il palmo della mia mano con la sua guancia. Ma mi contenni, restando impaurito da quell'enorme ragazzo. Alzai le mani per spingerlo via, ma mi prese per i polsi.

"Bene, bene." disse con voce roca.

Harry portò le mie braccia sui miei fianchi, mantenendo la presa salda. Mi ritrassi, quando con calma si avvicinò e mi toccò il culo. Le sue dita lunghe e magre scivolarono nella tasca posteriore dei miei jeans, solo dopo qualche secondo mi accorsi che stava cercando il mio cellulare. La sua mano stava andando troppo lenta per essere solo una questione di cercare il cellulare e così era ovvio che non era solamente quello il suo obbiettivo. Prima di tirar fuori l'oggetto tanto desiderato, mi diede una bella strizzata al culo. Un piccolo piagnucolio mi uscì di bocca, facendolo ridacchiare. 

Rimasi fermo, mentre Harry digitava il suo numero. Sentì un 'beep' dopo pochi secondi e capì che si era inviato un messaggio col mio cellulare. Adesso aveva il mio numero. Perchè tutte a me? Ero andato in bagno, mi ero separato per neanche cinque minuti dai miei amici e adesso ero in presenza di un ragazzo che sicuramente aveva solo una cosa in mente. Un brivido mi percorse tutto il corpo, quando un respiro caldo sfiorò il mio collo, posizionando il mio cellulare dove era prima. Non respiravo quasi più, l'aria era strizzata quando Harry spinse il suo corpo ad aderire col mio. I lenti gemiti che emetteva dalla gola mi fecero sobbalsare, Harry che trovava piacere nell'avere il mio corpo contro il suo.

"Fermati." gli supplicai debolmente.

Sentii il suo corpo vibrare mentre ridacchiava. Le sue meravigliose labbra si avventarono di nuovo sul mio orecchio.

"Non penso, tesoro. Ci divertiremo."

Rabbrividii alle sue parole. Harry mi spaventava, ma stavolta la paura mi portò a scatenarmi. Lui si spostò leggermente prima che la mia mano potesse avere un forte contatto con la sua faccia. Chiaramente non se lo aspettava, data l'espressione che aveva assunto il suo viso. La sua guancia sinistra fu segnata da una leggera sfumatura rosea, prima di afferrare con forza i miei avambracci.

"Non penso che tutto ciò cambierà qualcosa."  ringhiò " Mi piaci." sorrise.

Abbassò la testa, mi spinse in un angolo e sentì le sue labbra premere sul mio collo. Le punte dei suoi ricci mi solleticavano la guancia. Harry lasciò la presa di uno dei miei avambracci per poi poggiarla dietro la mia testa, in modo che non potessi scappare. Immediatamente appoggiai la mia mano libera sul suo petto per spingerlo via e scappare, quando lo sentii succhiare duramente.

"Harry." lo implorai.

Strinsi in un pugno il collo della sua maglietta; il grido acuto intensificò i morsi dei suoi denti sulla mia pelle. Rise e il respiro della sua risata fece vento tra di noi, mentre io continuavo a spingerlo via, lui continuava a portare il sangue del mio collo in superficie. Il dolore però fu piuttosto alleviato dal tocco delle sue morbide labbra. Ma Harry non voleva farmi rilassare per troppo tempo, così ricominciò a succhiare su quel punto sensibile, dandoci alcuni piccoli baci. Soffiò dolcemente sulla parte pagnata del collo, accendendo un brivido dentro di me. 

Harry fece un passo indietro sogghignando quando strappai il mio braccio dalla presa della sua mano. Mi toccai subito il collo, e emisi un piccolo grido di dolore quando sfiorai il punto dolente. Iniziai a piagnucolare per lo spavento quando si avvicinò di nuovo.

"Adesso sei mio." disse in un tono sommesso.

Il suo sguardo cupo bruciava su e giù sul mio corpo, prima di girarsi e andarsene. Rimasi lì fermo per un po', incapace di credere a cosa fosse appena successo.

"Merda." imprecai.

Tirai diverse gomitate per farmi strada tra i corpi sudati, cercando disperatamente i miei amici. Quando li vidi loro stavano animatamente ridendo e scherzando, completamente all'oscuro di cosa mi fosse appena capitato. Aprii la bocca per parlare, ma fui interrotto.

"Cos'hai?" mi chiese Sam con voce preoccupata.

"Io-io.."

Faye mi prese la mano che tenevo sul collo e la spostò. Alla vista del succhiotto spalancò gli occhi.

"Wow." Sam rimase a bocca aperta. "Chi diavolo ti ha fatto quello?"

Immediatamente riportai la mia mano sul punto dolente e continuai a massaggiarmici, ma i miei occhi impauriti si bloccarono su un punto dall'altra parte della stanza. I miei amici, vedendomi intento a guardare chissà cosa, si girarono per vedere cosa o chi stessi fissando. Harry si girò, uno stupido sorriso si stava formando sul suo volto e salutò i suoi amici, con cui stava chiacchierando prima di dirigersi dritto verso l'uscita. Ma tutto questo non avvenne prima di attirare la mia attenzione; Harry mi fece l'occhiolino, lasciandomi senza parole, fino a che non lo vidi sparire.

Mi voltai indietro verso i miei amici. Faye fu la prima ad aprir bocca per commentare cosa era appena successo, ma subito si zittì, non sapendo formare una frase di senso compiuto. Fu Sam a rompere il silenzio.

"Porca troia."

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Eii :) questo è il primo capitolo e non solo della ff, ma anche il primo che traduco, come ho già detto, quindi spero di aver scritto tutto correttamente e che fili tutto liscio. Commentate mi raccomando! E fatemi sapere se vi piace no, magari potete darmi anche qualche consiglio su come migliorare non so. Ciaoo

Dark (Larry Stylinson) traduzione in italianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora