Capitolo 7

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Verso le sette i ragazzi se ne andarono tutti e rimanemmo solo io e lei a pulire la libreria, finalmente eravamo da soli. La presi per un polso e la feci sedere sulla poltrona ignorando i suoi strattonamenti.

-Ora, stai calma e tranquilla, ti devo parlare.-

Lei si limitò a serrare le labbra, non mi parlò.

-Posso capire il tuo comportamento di oggi, lo capisco in pieno. Quella ragazza con cui mi hai visto non significa nulla, davvero.-

-No, lo puoi capire invece. Tu hai baciato un sacco di ragazze, e invece tu sei stato il mio primo vero bacio. Lasciando stare Blake, tu sei stato il primo vero bacio. E dopo che hai fatto quello che hai fatto, e mi hai illusa, ti vedo uscire mano nella mano con un'altra ragazza, mentre io ero venuta nel parcheggio della tua fottutissima scuola per farti una sorpresa. Pensando che magari ne avessi parlato con i tuoi amici, di me. Di noi. Ma forse avrei dovuto capire che il fatto che tu non volessi dirlo a nessuno era perché ti vergognavi di stare con me. E probabilmente ti sei pentito di tutto quello che è successo il giorno prima e hai subito voltato pagina- disse con un tono di amarezza e rabbia.

-Non ti permettere di pensare che io mi vergogni di te. Non pensarlo minimamente, tu sei davvero importante per me, e ti ripeto che la ragazza con cui mi hai visto oggi era solo la cheerleader che affidano al capitano della squadra, in questo caso io.-

-E la tenevi per mano perché era così impedita da non saper camminare?-

-In realtà era stata lei a prendere la mia mano, chiariamo.-

-Chiariamo che tu non ti sei spostato.-

-Qualcuno qui è gelosa.- dissi ghigando.

-Smettila. Non è gelosia, è solo che ci sono rimasta male. E poi è arrivato Trevor e mi ha tirato su il morale.-

-Ecco appunto, Trevor. Cosa cazzo ci faceva qui? Cioè lo conosci appena e lo inviti a casa tua? Poteva essere uno stupratore, un maniaco. Un assassino.-

-O magari voleva solo essere mio amico.-

-Alyssa sei seria? Ti ha chiamata principessa.-

-E te ne sei accorto prima o dopo aver serrato la mascella?- in un primo momento rimasi sconvolto dalla sua domanda ma poi capii.

-L'hai fatto apposta?!-

-Cosa?- chiese con faccia da Angelo.

-Lo sai cosa intendo.- dissi serio.

-No non lo so.- disse mordendosi il labbro, era così dannatamente provocante nella sua semplicità, tolsi lo sguardo dalle sue labbra mio malgrado e mi concentrai nei suoi grandi occhi.

-L'hai fatto di proposito a toccarlo?- dissi quasi affannato.

-Perché non posso toccare la gamba ad un ragazzo ora?-

-Certo che no! Ti stava per saltare addosso davanti a tutti noi, per una frazione di secondo non ti toglieva i vestiti.-

-Sei un visionario.-

-Non sono un visionario. Semplicemente conosco il suo sguardo perché è lo stesso del mio.- dissi riuscendo a formulare una frase nonostante l'uragano di parole nel mio cervello.

-Non è lo stesso del tuo.-

-Si invece.-

-Tu quando mi guardi ingrandisci la pupilla.- la guardai e rimasi sorpreso dalla sua affermazione.

-Ciò non toglie che non mi piace come ti guarda.-

-Uuh qualcuno qui è geloso.-

-Si e anche molto.-

-Non devi, non faccio così tanto colpo con i ragazzi.-

-E invece ti sbagli. Tu incanti tutti quanti perché sei bellissima, intelligente, innocente e semplice, però sei provocante nella tua ingenuità.-

-Mmh non pensavo pensassi così tanto.-

-Penso molto. A te.-

Sorrise e si morse il labbro, mi avvicinai e la baciai, lei sorrise e mi staccai.

-Dobbiamo litigare più spesso sai, è bello fare la pace in questo modo.- dissi mordendomi il labbro.

-Si decisamente.-

-Quindi abbiamo chiarito vero?-

-Si se non devi dirmi nient'altro.-

-Niente più segreti.-

-Ricordatelo.-

-Si capo.- dissi mettendola a sedere su di me.

-Domani viene mio fratello, e diciamo che non gli piacciono particolarmente i ragazzi che frequento apparte quelli soliti. Non vorrei si creassero problemi fra voi due.-

-Mi ricordo di lui.-

-Si...-

-Bhe per adesso non pensiamoci, voglio solo passare un po di tempo solo con te.-  dissi prendendo il suo labbro inferiore tra i denti.

-Anche io.- disse gettandosi sulle mie labbra, aveva un modo di fare, Dio mi mandava il cervello a puttane, era sicura, molto molto intelligente e bellissima.

-Ehi domani a che ora esci?-

-Domani sempre prima, la prof è in malattia.-

-Uh che ne dici di venire a scuola mia, verso quell'ora dovrei fare gli allenamenti, posso dire al coach di farti entrare.-

-Va bene, ma non vorrei distrarti.-

-Sarà difficile che tu non lo faccia, però voglio passare più tempo con te, anche perché domani verso le 17 abbiamo il tuo primo allenamento.-

-Yes, non vedo l'ora.-

Passammo ancora un po di tempo in libreria solo noi due, e poi scendemmo, mamma e papà avevano una missione mentre i genitori di Aly erano andati con loro sotto copertura. Erano bravi, molto. Decidemmo di ordinare del Sushi e ci guardammo un film, lei si era addormentata accanto a me e la portai in camera sua, dopo di che mi coricai anche io.

La mattina mi alzai e scesi, ero pronto ma lei era già scesa a scuola, aveva compito forse, le mandai un messaggio:

"Buona fortuna piccola, a dopo"

Inviai e scesi dalla macchina, la mattinata sembrò non finire mai, finalmente era l'ora dell'allenamento la mia valvola di sfogo. Entrai salutai la mia squadra, e mi diressi verso gli spogliatoi. Appena uscii mi avvicinai al coach e lo avvisai che sarebbe arrivata la mia ragazza a vedere gli allenamenti. Non appena entrò le sorrisi ma non mi vide, le arrivò un pallone ai piedi e Jonatan il ragazzo dell'altra squadra le gridò:

"Ehi bambolina è una palla sai cos'è?" e rise come un cretino, lei alzò il sopracciglio e tirò un calcio fortissimo alla palla che colpì le parti basse del mio avversario, e poi gli urlò di rimando:

-Questa è una pallonata invece!-pensate quello che volete ma quando si arrabbia é estremamente sexy.

-È arrivata.- dissi e il coach si mise a ridere.

-Vai ragazzo e torna subito, che caratterino.- disse incoraggiandomi.

Mentre mi avvicinai la fissai era molto bella, aveva i capelli mossi che ricadevano sulle spalle, una maglia legata sulla pancia bianca e i jeans classici. Le corsi incontro e la alzai.

-Scimmione fammi scendere!- disse ridendo.

-E così sarei uno scimmione?-

-Si.-

-Com'è andata a scuola?-

-Bene tu?-

-Mhh al solito, sei molto bella lo sai?- dissi dandole un bacio veloce e guardai i segni viola che gli avevo lasciato la sera prima.

-Anche tu, vai ora, ci stanno guardando tutti.-

-Lasciali guardare, è tutta invidia.- dissi prendendola tra le mie braccia a baciandola intensamente facendola sorridere. Mi allontanai mio malgrado e iniziai gli allenamenti, dopo l'avrei presentata ad alcuni miei compagni di squadra.

S.P.YDove le storie prendono vita. Scoprilo ora