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Yoora's Pov

Un nuovo giorno, un nuovo stupido giorno .
Da una parte vorrei che fosse la classica giornata dove mi sveglio e faccio tutto quello che devo fare, mi lavo, mi vesto, mangio e passo il tempo con chi posso.
Ma oggi non sarà così, o almeno, non stanotte.
Non sono riuscita a scoprire altro, d'altronde non ci ho nemmeno provato. Nonostante io non centri nulla in questa situazione, risento il bisogno di entrarci a farne parte egoisticamente. Odio intromettermi nella vita degli altri, ma se voglio rivedere Jungkook vivo o fuori dalle sbarre, dovrò fermarlo.
Mi scopro dalle coperte e allungo il braccio sul comodino, ma poi mi ricordo che il cellulare non ce l'ho io, ma Jungkook.
<Non ci posso credere> dico colpendo il viso, con il palmo della mano.
Mi alzo dal letto ed esco da camera mia, diretta in quella di Jungkook.
La porta è aperta e al suo interno non c'è nessuno. Entro e comincio a cercare nei vari cassetti e nei posti più strani di camera sua.
<Ma dove sei> dico a bassa voce.
Ad un certo punto sento picchiettarmi sulla spalla, mi giro di colpo e mi porto le mani alla bocca.
<Jungkook!> urlo allontanandomi da lui.
Il ragazzo si mette a ridere e si china alla mia altezza, piega la testa da un lato e mi lancia una maglia in viso.
La tolgo immediatamente e guardo Jungkook dritto negli occhi mentre stringo i denti.
<Cosa cerca signorina?> chiede sorridendo.
Gli lancio la sua maglia in viso e incrocio le braccia, facendo la finta offesa.
In realtà sto trovando tutto questo molto divertente.
<Il mio cellulare> rispondo alla sua domanda.
Chissà cosa ci ha fatto con quel aggeggio, avrà scritto a qualcuno. Sicuramente.
Jungkook si rimette dritto, gonfiando il petto e schiarendosi la gola.
<Cara signora Lee Yoora, il suo cellulare che usa per scambiare parole con gente non affidabile, è nascosto da qualche parte, lontano dal suo perfetto ed eccellente contatto visivo> mi avvicina a lui, alzandomi il mento con un dito.
<Se fosse interessata a riaverlo indietro, dovrà chiedere scusa al fantastico, bellissimo e affascinante signor Jeon Jungkook. Altrimenti ne dovrà fare a meno> sorride infine.
Chiudo gli occhi e faccio un lungo respiro, cercando di mantenere la pazienza e di non urlare in faccia al ragazzo davanti a me.
<Dica al signor Jeon Jungkook, che trovo il suo comportamento molto immaturo e egoista. Inoltre, gli dica che non gli porgerò mai le mie scuse. Non sono io a dovergliele dare> sposto il suo dito dal mio mento e lo sorpasso, uscendo da camera sua.
Vado in cucina per preparare la colazione, fregandomene delle scuse e del cellulare. Lo avrò indietro non appena quel ragazzo si sarà fatto un esame di coscienza, dove magari capirà che ha torto.
<Piuttosto rimani senza il tuo cellulare eh? E il povero Yoongi? Lo lasci solo?> Jungkook entra in cucina, dicendo tutto con un tono provocatorio.
<Mi fai pena> mi giro verso di lui per vedere cosa sta facendo.
Ha il mio cellulare in mano e lo sta sventolando in alto.
Allungo la mano in avanti e alzo un sopracciglio.
<Dammelo> dico con tono serio.
<Cosa?> si avvicina a me.
<Il telefono, idiota>.
Si allontana di nuovo e nasconde il telefono nella tasca anteriore della sua tuta.
<Visto che ti piace darmi dei nomi dispregiativi, vientelo a prendere il tuo amato cellulare> fa un espressione imbarazzante, come quando i bambini piccoli si stanno per mettere a piangere. Labbro inferiore tremante e occhi semichiusi e lucidi.
<Non ti sfioro neanche morta> dico.
Jungkook si avvicina di nuovo a me e si appoggia al tavolo della cucina.
<Ieri sera non facevi così> sorride maliziosamente.
Mi guardo intorno e non vedo ne Tae, ne Jimin o Jin.
<Fai così solo perché gli altri non ci sono, vero?> chiedo provocandolo.
<Ti credi forte Jeon?>.
Il suo sorriso compiaciuto sparisce, facendo apparire una linea retta con le sue labbra.
Prende il telefono dalla tasca e me lo lancia.
Facile.
<Quella a farmi pena, ora, sei tu> dice andandosene via.
Ho solo detto la verità e, a quanto pare, non riesce ad accettarla.
È stato lui a dire che io l'ho cambiato e che, solo con me, tira fuori una parte sconosciuta a lui.
Sconosciuta agli altri, in realtà.
Vado in salotto e mi siedo sul divano affianco a lui, appoggio la testa sulla sua spalla ma si ritrae.
<Lasciami stare> dice spostandomi da lui.
Gli afferro un braccio e mi riavvicino.
<Stavo scherzando>.
Non mi guarda, ma rimane a fissare il vuoto.
Rimango ferma per qualche secondo, indecisa sul cosa fare, poi mi avvicino alla sua guancia e gli stampo un bacio. Peccato che lui si sia girato verso di me proprio in quel momento.
<Anch'io stavo scherzando> sorride divertito.
Rimango a bocca aperta, ma subito dopo gli tiro un piccolo pugno sulla spalla.
<Il solito>.

Jungkook's Pov

Ho passato il pomeriggio a pensare a come fare e a che parole dire questa sera. Ma sono arrivato alla conclusione di lasciare tutto al destino, quando sarò davanti a lui, dirò quello che ci sarà da dire.
Nonostante i vari pensieri, ho notato il fatto che Yoora sia strana oggi. Mi segue ovunque e mi chiede dove vado o cosa faccio non appena faccio uscire, o entrare, un piede da qualsiasi porta di casa.
Mi sta appiccicata e non si stanca di dovermi tenere sott'occhio.
Comincio a pensare che sappia qualcosa, ma nessuno gli ha detto niente. Perché qualcuno avrebbe dovuto dirglielo, sono stato chiaro e deciso nel far capire agli altri di non aprire bocca, eppure sembra che qualcuno l'abbia fatto davvero.
Guardo l'orologio.
Un'ora, manca solo un'ora.
<Divertiti, con la tua ultima ora di vita>.




~•~•~•~•~•~•~•~•~•~
Credevo che in questo capitolo avrei fatto incontrare Jungkook e suo padre ma... mi sono dilungata troppo.
Scusate :)
L'ultima frase che dice Jungkook, è riferita a suo padre.

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑲𝒊𝒍𝒍𝒆𝒓 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora