Arrivò il giorno in cui far sapere la risposta agli attori. Li scelsero e gli altri sarebbero serviti come comparse. Tutti accettarono la loro parte assegnatagli. Si misero d'accordo su quando fare le riprese, ovviamente alternando con gli impegni scolastici.
Il film doveva raccontare la storia tormentata di una ragazza italiana di venticinque anni. Cresciuta da un padre malato di mente che aveva da sempre fatto violenza psicologica su di lei e da una madre che litigava sempre con lui ed era malata di ansia. E cresciuta con dei fratelli che anche loro avevano subito le disgrazie della famiglia, e che spesso si comportavano male con lei. Era la storia tormentata di una ragazza segnata da una famiglia non sana, da parenti che non avevano fatto altro che peggiorare ulteriormente l'esistenza della famiglia. Una ragazza segnata da una forte depressione specialmente negli anni dell'adolescenza e che a venticinque anni finalmente ha avuto la sua prima ed unica storia d'amore. Una ragazza dolce e romantica che ama gli animali e la natura e che ama profondamente la vita nonostante tutto. Era stata contattata da un ragazzo sconosciuto su un social network in cui le aveva chiesto l'amicizia. Lei aveva accettato perché usava il social per farsi conoscere come artista. Lui le aveva commentato la foto del profilo scrivendole very beautiful con tanti cuori. Lei si limitò a mettere mi piace solo per non sembrare scortese ed acida, ma non aveva risposto. Era un perfetto sconosciuto e non gli aveva dato importanza, visto che riceveva spesso complimenti per la sua bellezza sui social. Lui per moltissimi mesi la osservò sul social in silenzio, non mettendo mai mi piace a nessuno dei suoi post e non commentando più.
Un giorno però scrisse una cosa romantica in bacheca, Ana riusciva a vedere i suoi post, vide quello e cliccò mi piace, ma per lei era una cosa usuale quando vedeva qualcosa che le piaceva. Ma lui approfittò per dichiararle il suo amore, le scrisse you are the most beautiful woman in the world. Lei rimase molto colpita dal modo in cui lui si porgeva e qualcosa la colpì in maniera positiva, non erano solamente quelle parole, ma percepiva la delicatezza d'animo e il romanticismo di quell'uomo. Lei lo contattò in privato per conoscere chi era, dove viveva e cosa faceva nella vita e la sua età. Lui rispose. Lei sbirciò nel suo profilo e si accorse che viveva nella sua stessa città. Lui le raccontò che viene dal Sudan e che per scappare dalla guerra alcuni anni visse in Egitto, ma poi fu costretto a scappare anche da lì per via della guerra.
Un giorno le disse romanticamente che lei era single perché Dio aveva voluto che lei fosse data a lui. Lei non aveva mai sentito quelle parole così romantiche e sdolcinate. È una cosa difficile da capire così, ma tutto quello che lui le diceva la colpivano dolcemente al cuore.
Decisero di girare le scene della chat nella stanza di Marco per la parte del ragazzo e nella stanza di un altro attore per la parte della ragazza.
Le parti in cui la protagonista si trovava a casa con la sua problematica famiglia furono girate in campagna grazie allo scenario in cartone pitturato. Mentre le parti romantiche di quando i due innamorati si incontravano furono girate vicino ad un lago, dove i due si incontravano e passeggiavano sempre e alcune volte si baciavano teneramente.
Le riprese furono effettuate con le quattro fotocamere, ma cercavano di fare più riprese possibile con la telecamera più professionale, per esempio tutte le riprese fatte nelle stanze quando chattavano e si scambiavano profonde parole d'amore.
Per registrare tutta la storia ci volle più di un anno, perché gli attori erano molto impegnati con il liceo e quest'anno avrebbero avuto gli esami di stato.
La pellicola durava trenta minuti, non era lungo come i film che siamo abituati a vedere, ma era davvero un miracolo che fossero riusciti a produrlo, perché all'inizio sembrava una vera utopia, ma i loro sforzi sentiti diedero frutto che si concretizzò in quel film.
I genitori di Ana non sapevano nulla del film che la loro figlia aveva fatto. Non sapevano neanche che lei avesse il sogno di fare la regista. Lei non gliel'aveva mai detto, perché era inutile. Molti anni prima durante l'adolescenza aveva il sogno di diventare chitarrista e di suonare in una band, ma loro non avevano mai dato importanza ai suoi sogni. Pensavano che il suo bene fosse racchiuso nella "sicurezza" di un lavoro normale. Lei gli aveva sempre dato ascolto, ma con scarsissimi risultati.
Era venuto il momento di tentare di trovare la sua strada nel suo sogno.
Ogni giorno per due mesi l'avevano sentita urlare nella sua stanza e dire "questo non può dirlo lei, questo lo dirà lui" perché per lei i suoi personaggi erano reali.
Loro non ci davano molta importanza, pensavano solamente che fosse esaurita, perché non sapevano che lei scrivesse, che lei stesse scrivendo un copione per il suo film.
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Il regista
Short StoryUna ragazza che viene maltrattata psicologicamente da alcuni familiari ha un grande sogno: quello di girare un film suo! Con coraggio, dopo tanti fallimenti nel mondo lavorativo, decide di provare a realizzare il suo sogno, con l'aiuto di attori eso...