~Two~

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Jung Hoseok, 24 anni.
È un ragazzo abbastanza alto, i capelli tinti di un rosso acceso e un sorriso stampato sempre sulle labbra.
Ragazzo solare, riesce sempre a far ridere le persone, facendole sentire sempre a loro agio.
Fin da piccolo aveva voglia di esserci per le persone, voleva ascoltarle ed aiutarle.
Aveva solo sei anni quando sua madre lo abbandonò, lasciandolo da solo con suo padre.
Non passarono le migliori delle giornate, senza di lei.
Quella donna era la speranza di entrambi i due "uomini", era la cosa più preziosa che entrambi possedevano.
Purtroppo il circolo vizioso che erano le pasticche che prendeva finirono per ucciderla.
Overdose.
La giovane donna morí di overdose e nessuno capí se era per gesti suicida o se avesse semplicemente sbagliato le dosi.
Hoseok rimase scosso per molto tempo, smise di andare a scuola, non riusciva ad uscire di casa, mangiava a fatica.
Il padre cercò di consolarlo, anche se purtroppo il lavoro impediva a i due di vedersi spesso.
Un giorno, camminando per la stanza dei suoi genitori notò una foto sotto i piedi dell'armadio e esitando leggermente la prese, rivelandone il contenuto: la dolce famiglia sorrideva all'obiettivo stringendosi forte... e Il ragazzino si ricordava quella giornata.
Un fresco giorno di autunno la famiglia Jung partecipò ad un servizio di volontariato, vendendo piccoli oggetti fatti da loro per poi donare il ricavato alle persone bisognose e al laboratorio del padre, per cercare nuove cure mediche.
Il bambino so divertì molto, parlando con tutti e riuscendo anche a convincere molte persone a comprare qualcosa.
Dopodiché, verso sera si fecero fare una foto per ricordo, per imprimere su carta quello che amavano fare e di cui tutti e tre ne andavano fieri.
Una delle giornate più belle, pensò Il bambino sorridendo lievemente, malinconico.
Notò però che dietro era presente una scritta, così curioso lesse il contenuto.
"La mia famiglia che amo più di ogni altra cosa e il dolce cuore del mio bambino, che sono sicura crescerà dolce e forte, riuscendo ad aiutare le persone che avranno bisogno di lui."
In quel momento il bambino anche se piccolo capí tutto. I gesti della donna allora erano fatti di sua volontà, perché quelle parole sembravano davvero tristi e, almeno da parte sua sembrava una piccola lettera di addio.
Si sentì in colpa, tremendamente in colpa per non aver aiutato la donna che lo aveva cresciuto. Le lacrime scorrevano impetuose sul suo candido viso, finendo per bagnare la sua maglietta preferita. I singhiozzi erano l'unico suono che si poteva sentire nella casa vuota, vuota senza quella dolce donna che al piccolo mancava tanto. 
Forse questo fu il motivo per cui, con il passare del tempo il ragazzo Iniziò a studiare psicologia sempre più deciso a voler aiutare le persone, questa volta però come lavoro, non solo nella vita di tutti i giorni.
Fu per questo che alla soglia dei suoi 24 anni il padre gli offrí un incarico nel suo centro, un ragazzo che aveva bisogno di lui e della sua speranza.
Perché sì, il giovane diffondeva speranza e felicità a tutti e questo lo rendeva fiero di se stesso.
Fu anche per questo che rimase leggermente confuso quando il bianco, una volta averlo visto superare la porta di metallo distolse lo sguardo dal suo viso sorridente.
Si avvicinò comunque, sedendosi vicino a lui sorridendo e presentandosi ad alta voce.
Porse la mano al bianco che, con aria quasi disgustata ignorò completamente, guardando un punto fisso del muro davanti a lui.
A Yoongi quel ragazzo non piaceva, il suo chiasso e la sua felicità non erano per niente apprezzati, soprattutto dalle sue orecchie che ora bramavano il silenzio totale per far pensare il ragazzo più grande.
Hoseok però riuscí fin da subito a notare gli occhi del ragazzo che traspiravano un'enorme quantità di tristezza, i suoi occhi erano completamente spenti di ogni speranza.
Portò poi una mano sulla testa del ragazzo, carezzandola dolcemente.
Questo gesto fece sussultare il bianco che, inizialmente rimase immobile per realizzare quello che il minore stava facendo, dopodiché si allontanò il più possibile, alzandosi dal letto per poi sedersi in un angolo della bianca stanza, nasconendo il viso per non guardare quel ragazzo che gli dava solamente fastidio.
Hoseok guardò il ragazzo chiudersi a palla come un riccio, abbassando poi lo sguardo deluso. Durò poco questo sguardo perso, poiché si alzó subito dopo, raggiungendo il ragazzo e portando una mano sul suo braccio, salutandolo a gran voce per poi dirigersi verso la porta.
<Ci vediamo domani, Min Yoongi! Sarò io la persona che si prenderà cura di te!>
Una volta che il rosso uscí dalla stanza, il ragazzo si alzó, sbuffando leggermente.
"Che fortuna" pensò ironico, buttandosi subito dopo sul letto recandosi nel mondo di Morfeo che lo accolse volentieri.

It's Never Too Late (Y o o n s e o k)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora