Era pomeriggio, il sole era molto forte.

- Serena esci da li finalmente?- domandò Nicholas.
-un giorno e già senti la mia mancanza?- domandai sarcastica.

Sentii un colpo che fece lo stesso rumore di uno sparo e la porta si aprì.

-levati i pantaloni- sentenziò.
-no- ringhiai.
-levati subito i pantaloni- mi ammonì.

-per favore... non insistere- indietreggiai.

Lui con autorità mi bloccò fra se e il muro.
Con la mano inserita dove c'era il bottone dei pantaloni, tirò giù con forza.
Lasciandomi in mutande.

Senza dire una parola mi lasciò li.

Mi rannicchiai in una angolo del bagno. Era palesemente più forte di me, e non sai riuscita a correre molto lontano dolorante com'ero.

Prese qualcosa da un armadietto del bagno.

Si accovaccio davanti a me e stampò violentemente un sacchetto di ghiaccio sintetico sul mio livido.

- mi fai male- biascicai.
-sta zitta un momento- con una mano teneva un siringa e con la bocca staccò il cappuccio.

Fece uscire un pó di liquido e anche l'aria a la conficcò nella mia natica semi scoperta.

Sgranai gli occhi, il liquido iniettato bruciava da morire.
-ora riposati- se ne andò molandomi li in piedi con il ghiaccio che reggevo io, e cosa mi aveva dato poi?

Mi avviai verso il letto. Mi misi a sedere. Fissai il vuoto per qualche minuto e pian piano il dolore ai muscoli e alle ossa stava svanendo del tutto...

-antidolorifico...- sibilai.

Mi lasciai cadere a letto, ero stanca, il dolore era svanito ma la fame c'era ancora... mi riposavo un pó e poi... poi avrei provato il nuovo piano di fuga escogitato in quel giorno chiusa in bagno.

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