10. Lips

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Giorgio si alzò dal letto senza aver chiuso occhio. Non riusciva a togliersi dalla testa quelle labbra. Quegli occhi.

Sapeva d'aver fatto una stronzata ma non aveva saputo resistere.

Si mise seduto sul bordo del letto con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e la faccia tra le mani.

Mefisto si strusciò alla sua gamba facendo le fusa.

《Cosa devo fare?》 Si chiese ad alta voce.

L'indomani sarebbe arrivato Leo. Leo sapeva tutto. E l'avrebbe detto a Lisa. Lo avrebbe odiato anche lei.

Pensò che l'unica soluzione era sparire fino alla sua partenza. Ma quale sarebbe stata la motivazione?

Magari le racconto che un mio familiare ha bisogno d'aiuto a Roma.

Pensò che in quei giorni lontano da lei avrebbe riflettuto e sarebbe arrivato a delle conclusioni sul da farsi.

Si vestì e si lavò denti e faccia.

Poi corse alla fermata del bus, ma lo vide partire e allontanarsi, fino a sparire dietro la curva.

《Cazzo!》 Imprecò tirando un calcio ad una lattina vuota.

Una risata pervase i suoi timpani.

《Ci tenevi tanto ad andare a scuola stamattina?》 Domandò Lisa dietro di lui.

Si girò e fece un sospiro di sollievo silenzioso.

《No, volevo vedere te》 si spiegò.

《Se avessi avuto il mio numero avresti potuto chiamarmi e dirmelo》 disse sorridendo.

《Già》 disse lui prendendo il telefono per memorizzarlo.

《Insomma?》 Insistette dopo una frazione di secondi. Non era abituato ad aspettare.

《Insomma cosa?! Il mio numero te lo devi guadagare》

Giorgio scosse la testa con un sorriso e rimise il cellulare in tasca. Le lasciò credere di aver vinto perché sapeva che era solo questione di tempo prima che gli desse il numero.

Iniziò a piovere.

《Quindi cosa volevi dirmi di tanto importante?》 Chiese Lisa infilandosi il cappuccio.

《Te lo dico dopo, ora andiamo a casa mia》 disse tirandola per il braccio e velocizzando il passo.

Lei piantò i piedi a terra《A casa tua?》

《Preferisci rimanere sotto la pioggia?》disse continuando a tirarla verso quella direzione.

Lei non rispose e iniziò a camminare in modo da non essere trascinata.

Lui a quel punto la prese per mano continuando a camminare a passo svelto.

Fu un gesto spontaneo, a mio parere il più intimo di tutti finora.

Con le mani facciamo praticamente tutto. Da me che premo i tasti sul computer per scrivere a te che tieni fra le mani il cellulare mentre leggi ciò che ho scritto io. Da Giulio che in quel momento stringeva tra le mani il quaderno con le rime a Michael che con le mani stringeva i fianchi della sua Bella mentre facevano l'amore. Dal papà di Lisa che stava per soffocare con le mani strette introrno al collo la moglie dopo l'ennesima litigata a quest'ultima che tra le mani avrebbe voluto avere un coltello o qualcosa per difendersi.

D'improvviso sentirono un tuono così forte da risuonare nei loro petti. E poi videro il lampo che squarciò il cielo a metà.

Iniziarono a correre mano nella mano.

DESTROYED » Giorgio Ferrario Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora