prologo

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Sa cosa si prova quando si diventa pazzi, dottore? È una specie di guerra combattuta tra quello che ti dicono che sei, e quello che tu sai di essere.
- Dr. Martin
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amici, parenti, professori, mi hanno sempre definito "pazzo" o quando volevano risultare gentili ai miei occhi "disadattato".
a quelle parole rispondevo sempre con una fragorosa risata, che loro, definivano macabra.
Beh, è uno dei tanti appellativi con cui mi hanno etichettato: un ragazzo strano e macabro.
ma io, mi sono sempre definito speciale, quello che riesce a vedere le cose in modo diverso rispetto agli altri, evitando di seguire le numerose regole imposte dalla società.
le mie uniche amiche sono le voci dentro la mia testa, mi aiutano nelle decisioni e non mi abbandonano mai, specialmente nelle notti scure che passo a dipingere.
l'arte è l'unica cosa che mi rende libero e soprattutto vivo.
amo riversare tutte le mie emozioni su una tela bianca, solo che, essa non mi ha mai giudicato, a differenza delle persone.
i colori rendono vivaci le mie giornate, e a volte penso di voler seguire l'esempio di Van Gogh.
alcuni dicono che il pittore andasse così pazzo per il giallo da arrivare a mangiare il colore direttamente dai tubetti, nella convinzione che così avrebbe portato la felicità dentro di lui.
si sa, l'arte non deriva dalla felicità, ma dalle persone che la cercano a tutti i costi.
il mio psichiatra però non la pensava così...
dopo un anno di sedute riuscì ad impazzire, solamente conversando con le voci dentro la mia testa. buffo, no?
prima di morire pronunciò le seguenti parole "forse la vita non è per tutti" citando la frase di larry brown, che amava follemente.
però mi sentivo sollevato, almeno quel caro psichiatra riuscì a provare emozioni nuove, mai viste prima e ad uscire dalla sua monotonia.
mi avvicinai allo specchio fino a far toccare il mio naso con la superficie in vetro, per poi sorridere un'ultima volta a me stesso, prima che quell'intimità finisse.
sentì una spinta contro la porta: qualcuno stava cercando di entrare.
mi girai di scatto contro di essa e piano piano la raggiunsi, aspettando che venissero a prendermi.
un'altra spinta e la porta si aprì con forza, lasciando spazio a due figure slanciate, vestite rigorosamente di bianco, con addosso un cartellino con su scritto i loro nomi.
<prendetelo> urlò uno dei due uomini facendo irruzione nella mia piccola dimora.
alzai le mani in segno di resa e aspettai una loro mossa, che non tardò ad arrivare.
eccomi qua, con due sconosciuti a tenermi legato, offuscando i miei sentimenti.
<non hai più scampo, muoviti> sputò acido l'altro, spingendomi bruscamente dentro un furgone bianco con i vetri oscurati.

SPAZIO AUTRICE
hi guys, spero che questa storia vi piaccia, perché mi sto impegnando davvero
tanto.
scusate se ho lasciato in asso "under your wings" ma in seguito la continuerò.
detto questo, buona lettura.
aspetto i vostri feedback 🌹

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