4.- l'inizio

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Bip bip bip bip

Tasto il comodino alla cieca, finché non spengo la sveglia.
Mi alzo a fatica e apro la finestra.
Che tempaccio.
Vedo uno spesso muro di nuvoloni grigi, e l'aria fresca di settembre invade la mia stanza.

Mi dirigo verso il bagno,lavo la faccia e mi spazzolo i capelli che sono tutti annodati. Trascino i piedi fino alla cucina, e trovo un bigliettino appeso al frigo:

Sono uscita a fare compere, torno alle 11:30
Mamma

Perfetto.
Posso ascoltare musica a tutto volume. Accendo il computer e faccio partire la mia playlist su Youtube.
Parte My boy di Billie Eilish. Mentre mangio i miei cereali preferiti, mi metto a cantare...

My boy, my boy, my booy don't love me like he promise...

Devo ammettere che con il canto me la cavo abbastanza bene.

Dopo aver lavato la ciotola dei cereali, applico una crema sulle bolle più grosse...bleah.

Vado in camera e apro l'armadio: cosa cavolo metto!?
Non ci sarà mai un giorno in cui non mi farò questa domanda.

Dopo un ora di ragionamenti estremamente complicati giungo a una conclusione: una gonna nera e una magglietta bianca, sopra metto la felpa dell'adidas e le vans basse nere.
Che fantasia che ho.
Metto degli orecchini con un diamantino incastonato.
Danno un po' di luce a quell' outfit scuro.

Sono le 11:30.
Mia mamma dovrebbe arrivare.

Mi siedo sul divano e inizio a fantasticare... immagino le scene che dovrò girare, come si comporteranno le persone che conoscerò...
un sacco di domande assalgono la mia mente:mi accetteranno?
O mi prenderanno in giro?
Riuscirò a recitare bene?
La mia malattia porterà molte complicazioni?

Cerco di distrarmi dai miei dilemmi disegnando: faccio un tramonto sulle montagne.
Mi è sempre piaciuto andare in montagna. Oltre a passeggiare non posso fare granché, ma mi piace molto fermarmi ad ammirare i paesaggi.

Sento il rumore delle chiavi girare nella serratura e mia madre entra con una borsa stracolma di vestiti.
«Mamma perché hai preso tutta quella roba?» «ti servirà qualcosa da mettere alle interviste! Guarda qui...» dice tirando fuori la miriade di capi.
Resto esterrefatta. Sono tutti stupendi. «Grazie mamma!» esclamo con un sorriso stampato in faccia.

Vorrei abbracciarla, ma non posso.

14:00 pm

Tra un ora e mezza conoscerò il cast.
Sono in asia.
Spero di fare una buona impressione...

Metto i vestiti che avevo preparato prima e inizio a pensare a un modo per presentarmi...
"Ciao mi chiamo Ros Evans, ho 13 anni e il mio corpo e cosparso di bolle schifose."
Ok no...
"Ciao, mi chiamo Ros Evans e ho 13 anni."
Gli parlerò con più calma della mia malattia.
Continuo a guardarmi allo specchio...
le bolle si notano poco sotto le calze, per fortuna.
Dato che non so che fare, mi metto a studiare.

Devo ancora iscrivermi a una scuola qui in Indiana.
Credo che sarà molto difficile stare dietro a tutto, me ce la farò.

Eeeee chi lo sa

Taci vocina.
Mentre faccio esercizi di matematica a palate, arrivano le 15.
«Ros! Dobbiamo andare!» «arrivo mamma!» metto via libri e quaderni e vado in macchina.
Mi sudano le mani.
Per me le prime impressioni sono molto importanti.
So che non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina, ma è quello che fanno molte persone.
Guardo fuori dal finestrino, è pieno di palazzi.
Non sono una tipa da città.
Preferisco gli spazi liberi e verdi, ma in questo momento le mie preoccupazioni sono altre.
Che personaggio dovrò interpretare? Lo scoprirò tra un quarto d'ora.

La Ragazza intoccabile // ST CASTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora