11. "Da sola"

233 17 5
                                    

«Cos'è successo precisamente?» ci chiese l'infermiera dopo che ebbero eseguito una TAC a Michele.
«Non... non lo sappiamo, eravamo al falò, è andato a prendere le birre e dopo venti minuti, circa, il mio ragazzo è andato a controllare, dato che non tornava... Lo abbiamo trovato a terra nel parcheggio...» risposi preoccupata, guardando la donna vestita di bianco, in piedi davanti a me.
«Cosa dicono i risultati della TAC?» chiese Michael, alzandosi dalla sedia, spostando lo sguardo sull'infermiera.
«Ha dei profondi buchi sul fianco, dovuti a dei morsi... probabilmente un cane randagio piuttosto grande deve averlo aggredito... ha una contusione sul lato posteriore del cranio, ha subito un trauma cerebrale, a causa della caduta.
Il polpaccio sinistro è gravemente lesionato dai morsi dell'animale e a causa della forza delle fauci l'osso si è spezzato...» sospirò. «Sapete se ha genitori... parenti...?».
Scossi la testa, sforzandomi di non mostrare la forte pressione che avevo al petto, non lo conoscevo.
Lo avevo visto per la prima volta al falò; evidentemente era così anche per Jo e Michael, perché non seppero rispondere alla sua domanda.
Quello stesso giorno lo operarono. Gli misero dei punti sul fianco e sul polpaccio, oltre al gesso, a causa dell'osso rotto.

«Non ricorda nulla di ciò che è accaduto» sospirò Jo, guardandomi. «Per il resto è tutto okay, ricorda chi è, ma non ha alcun ricordo della serata.»
Annuii; ero seduta tra Michael e Jo.
«L'infermiera gli ha chiesto dei suoi familiari e li ha chiamati per informarli dell'accaduto. Siamo liberi di tornare dagli altri. Arriveranno a minuti, ci saranno loro con lui.»
«Ma... forse sarebbe meglio... fargli giusto una visita.»
Nonostante Jo mi avesse accertato che lui non era un nostro problema, mi sentivo come in dovere di andare da lui e chiedergli come stesse.
Dopotutto ero stata la seconda a vederlo steso a terra in una pozza di sangue, mi sentivo come se fosse una mia responsabilità.
«Fa' come vuoi, io torno a casa» sbuffò lui, alzandosi dalla sedia,
Lo guardai, seduta, mentre Michael, silenziosamente, osservava il ragazzo steso nel suo lettino, con un'espressione impassibile.
Ebbi un tuffo al cuore.
Non potevo tornare a casa da sola, di notte fonda, con l'incerta minaccia di Josh.
Insomma, se glielo avessi chiesto Michael mi avrebbe tranquillamente accompagnata, ma quanto sarebbe durato in un eventuale combattimento, prima che il più potente vampiro della storia dei vampiri lo uccidesse?
Mi alzai immediatamente, non appena lui fece qualche passo, diretto verso le scale.
«Jo! Non posso tornare a casa da sola!» lo guardai, avvicinandomi a lui, che si fermò e si voltò verso di me, alzando gli occhi al cielo.
«O vieni via con me o torni da sola, a te la scelta» mi guardò intensamente.
«Non ho intenzione di lasciarlo così, senza neanche parlarci» sospirai.
«Bene, allora ci vediamo» alzò un sopracciglio, facendo un cenno con la testa, poi si voltò nuovamente ed andò verso le scale.
Sentii una mano sul mio braccio, poggiata delicatamente. «Ti accompagno io» propose Michael.
Sospirai.
Dopotutto... se Josh avesse voluto uccidermi lo avrebbe già fatto, no?
Non sarebbe di certo tornato quella notte...
Glielo concessi, annuendo con un sorriso di gratitudine.
«Ti ringrazio.»
«Non c'è di ché.»

«Ciao Michele...» mi avvicinai al suo lettino, guardandolo.
Si era svegliato da qualche minuto.
«Ehm... ci conosciamo per caso?» era confuso, sembrava come se si sentisse in colpa per non ricordare chi fossi.
Accennai una risata, senza alcun briciolo di allegria, scuotendo la testa.
«No, non ci conosciamo.»
«Allora perché... sei entrata? Come sai il mio nome?»
«Ero anche io al falò. Il mio ragazzo ti ha trovato nel parcheggio... e subito dopo anche io. Sono qui solo per... insomma... come ti senti?» in quel momento mi sentii estremamente stupida.
Come vuoi che stia un ragazzo che è stato aggredito da un grosso cane nel bel mezzo di un parcheggio?
«Mmh... come vuoi che stia? Insomma... sono piuttosto messo male» abbozzò un sorriso tetro, come per auto ironizzarsi.
Arrossii.
Era una domanda stupida la mia.
Davvero stupida.
«Giusto...» calò un silenzio imbarazzante, mi guardai intorno, in cerca di un appiglio.
«Qual é il tuo nome?» spezzò il silenzio.
Non mi aspettavo questa domanda.
O forse si.
«Sara» sorrisi con cortesia.
«Sei allo scientifico?»
«Uhm, no, al classico.»
«Oh, io sono allo scientifico» abbozzò anche lui un sorriso incerto.
Improvvisamente sentii delle voci fuori, che chiedevano di un certo Michele Ancelotti.
«Io... io vado, credo tu abbia altre visite» alzai la mano a mezz'aria per salutarlo.
«Ci si vede.»
Uscii dalla stanza, sospirando.
Raggiunsi Michael.
«Andiamo?» mi chiese, guardandomi.
Annuii ed uscimmo dall'ospedale in silenzio.
«Quello di prima era il fratello di Federico, non è vero?» chiese, mentre salivamo la salita fuori dall'ospedale.
«Si, Jo.»
«É proprio uno stronzo» ridacchiò, guardandomi.
Mi sorprese questa affermazione, non me la aspettavo affatto.
Credevo fosse scontata.
Credevo che Michael non fosse così diretto.
«Beh... già, è un po' stronzo» sorrisi.
«Un po'? Ti ha lasciata nell'ospedale così, come se nulla fosse!»
Mi strinsi nelle spalle alzando le sopracciglia, con uno sguardo rassegnato.
«É una cosa tipica di Jo, immagino.»
«Beh allora Jo è un tipico vampiro stronzo» rise lui.
«Già» mi aggiunsi alla sua risata.
Continuammo a camminare, parlando di cose poco rilevanti.
Attraversammo le strisce pedonali in Via Achille Montanucci.
«Attenta!» urlò, spingendomi indietro con il braccio teso sul mio petto.
Non capii subito cosa fosse successo, fino a quando non vidi una macchina bianca sfrecciare via a tutta velocità.
Lo guardai, con il cuore in gola. Accertandomi che stesse bene.
Fortunatamente non sembrava essersi fatto male.
«Stai bene?» mi chiese, voltandosi verso di me.
Ancora un po' confusa annuii, guardandolo negli occhi.
«Grazie...»
«Di niente» sorrise, poi mi fece cenno di tornare attraversare assieme a lui.
Arrivati sotto casa lo salutai.
«Grazie ancora per... tutto» sorrisi.
«Tranquilla» ricambiò il sorriso. «Ci vediamo lunedì a scuola.»
Lo salutai, poi rientrai a casa.
Erano ormai quasi le tre di notte.
Il tempo era davvero volato via.
Mi feci una doccia veloce, poi infilai il pigiama e mi accoccolai sotto le coperte, al caldo ed al sicuro, nel mio amato letto.
Accesi il telefono e scrissi a Federico.

Ehi! Sono a casa, tu?

Ricevetti una risposta quasi immediata.

Anche io. Mi dispiace per questa sera. Non avrei dovuto comportarmi in quel modo.

Sospirai, leggendo più volte il messaggio.
Il modo in cui si era comportato mi aveva davvero spaventata.
Mai lo avevo visto feroce in quel modo.
Forse era stata l'esagerata quantità di sangue presente sull'asfalto, ad avergli fatto perdere il controllo.
Pensai un po' prima di rispondere.

Non è con me che devi scusarti, lo sai.

Ci mise un po' a scrivermi una risposta.

Lo so. Ci vediamo domani, passo a prenderti, ci facciamo un giro, d'accordo?

Probabilmente non si sarebbe scusato con Michael, ma era la cosa giusta da fare.
Sul corpo di Michele non c'erano morsi che mostravano la dentatura di un semplice vampiro, ma vere e proprie fauci, e Federico probabilmente se ne era reso conto solo in un secondo momento, ma doveva ammettere le sue colpe davanti a Michael, che di certo non era capace di mordere in quel modo una persona.
Il giorno dopo avrei cercato di farglielo capire.

Va bene, buona notte.

Notte piccola.

Spensi il telefono, lasciandolo sul comodino e mi misi su un fianco, ad occhi chiusi, pensando a tutto ciò che era accaduto in quella serata.
Non mi accorsi neanche di essermi addormenta.

Nota dell'autrice:
Ehi ehi! Come state?
Spero che l'andamento della storia vi stia piacendo, mi dispiace che ci sia così tanta distanza tra la pubblicazione tra un capitolo e l'altro, sono ferma al numero 17 e mi sto concentrando anche su tantissime altre cose.
Sto lavorando a dei miei personaggi originali, li ho descritti approfonditamente, li sto disegnando spesso e sto anche scrivendo il modo in cui si relazionano tra loro, inoltre c'è anche la scuola di mezzo!
Voi come siete messx con la scuola?
Ps: se vi servono persone per ruolare in alcuni gdr, potete girarmi la trama, adoro ruolare e starei cercando dei gdr interessanti a cui partecipare!

Faccia A Faccia Con Dei Vampiri 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora