IL DIAVOLO

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Avevo appena ereditato una  casa da mio zio Marian nella periferia di Kazàn (una città industriale della Russia). Marian l'avrò visto massimo 3 volte in tutta la mia vita. Sapevo poco di lui: era un uomo molto asociale nei confronti della nostra famiglia, si faceva sentire raramente. Non sapevo neppure di cosa fosse morto e perché avesse lasciato la casa a me... Ero arrivato a Kazàn, due giorni di permanenza al solo scopo di vedere questa casa, poi sarei ritornato in Italia. Le mia intenzione era di vendere la casa per farci qualche soldo. Appena giunsi a destinazione incontrai l'avvocato  Dostoiesko che seguiva le pratiche dell'eredità. Una persona molto disponibile che parlava un ottimo inglese. Di conseguenza non fu un problema capirci: mi portò alla casa. Il viaggio durò quasi un'ora... La casa si trovava veramente in periferia, circondata da industrie abbandonate. Il posto era veramente triste e cupo. All'apparenza era una dimora normalissima, c'erano veramente poche ristrutturazioni da fare. Anche dentro era una casa in buono stato. Il giardino era enorme, con un bel garage costruito nel mezzo. Nel complesso ero abbastanza soddisfatto di questa eredità in quanto sapevo che potevo ricavarci un buon gruzzolo. L'avvocato mi lasciò dicendomi che sarebbe ritornato a prendermi dopo una qualche ora. Mi recai verso il garage. Ero curioso di sapere se e quale oggetto di valore avrei trovato. Appena entrai  fui subito colpito da questo armadio immenso e maestoso. Di istinto lo aprii e dentro non ci trovai nulla se non un foro che portava chissà dove e con una torcia dello smartphone e mi avventurai dentro, più strada facevo e più caldo sentivo. Roccia calda e nera attorno a me... Dove stavo andando? Che follia era mai questa? Mio zio si teneva una miniera nel giardino di casa? Con fatica e sudando alla fine arrivai dentro uno spazio enorme, sembrava una chiesa  con una cupola rovesciata... Solo roccia nera attorno e in fondo a questo spazio un grande fuoco... Un deposito di metano? Dove cazzo era finito?

Sudavo e iniziavo ad essere nervoso. Maledetto zio, potevi lasciare ad altri questa casa!!

Eppoi iniziò...Un corpo uscì dalla roccia, sembrava lava nera. Ma aveva una testa, delle braccia e delle gambe...Un corpo liquido. Irreale e spaventoso. Mi parlò.                                                                         -Benvenuto all'inferno...                                                                                                                                                   -Cosa???                                                                                                                                                                                     -Benvenuto al lato sud dell'inferno...

Mi svegliai alle 11:20... Cazzo ero nel mio letto. Tutto solo un incubo. Molto brutto. Una doccia fredda, una sigaretta e mi riprendo...

Qualcuno suona alla porta

-Chi è?

-Sono il postino ho una raccomandata per lei dalla Russia, da Kazan

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