All'improvviso

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La notte, quando sono solo con me stesso, penso. A quello che avrei dovuto fare, alle parole che non ho detto, alle porte che ho lasciato chiudersi dietro di me, agli sguardi sempre troppo bassi, ai sorrisi nascosti. Penso a tutte quelle persone che, seppur casualmente, ho incrociato per la strada. Il bambino biondo con due occhi verde smeraldo avrà mangiato il gelato che tanto chiedeva alla mamma indaffarata? La signora che passeggiava tutta sola nel parco a casa avrà avuto qualcuno ad aspettarla? La ragazza con le cuffiette nella metro che cosa stava ascoltando? Spesso prendo nota di tutto ciò che mi circonda e immagino le vite degli altri. Chissà se qualcuno, come me, guarda ancora i film in lingua originale per assaporarli meglio, se mangia la pizza il mercoledì per non dover aspettare fino a sabato la successiva, se odia le caramelle all'arancia e cerca sempre quelle alla fragola, se, in un mondo di 7 623 567 700 persone, ne cerca una sola. Io nel destino ci credo ma credo anche che, ognuno di noi, può cambiare il destino di qualcun altro. Irrimediabilmente.

La mattina mi sono svegliato e ho ricordato.
Stava sempre seduta nella panchina di fronte alla Tour Eiffel. Per tutto questo tempo, lei era stata lì. Sono uscito di corsa, senza nemmeno chiudere a chiave la porta di casa e ho preso il primo taxi disponibile. Non so cosa mi prendeva, sentivo il cuore battere all'impazzata e avvertivo un leggero tremolio nelle mani. 'È solo una sconosciuta' ripeteva la mia testa 'dovresti smetterla di leggere tutti quei libri, la tua principessa non ti aspetta su una panchina'. Per la prima volta nella mia vita, ho spento la voce della razionalità e ho seguito quella dell'istinto. Un caro amico una volta mi disse:"usa la testa, ma segui il cuore".
Gli devo ancora un favore.

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