Visioni

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Vi capita mai di pensare a come sarebbero andate le cose se aveste fatto scelte diverse? Se qualcuno un giorno vi dicesse che avete la possibilità di tornare indietro nel tempo e cambiarlo, lo fareste?
Non so se mai sarà inventata una macchina che permetta di tornare nel passato, ma io, quella notte, all'una e quarantasette minuti, mentre ero in cerca di una perfetta sconosciuta, ho visto i miei nonni. Non ho mai creduto alle visioni, non so se esista veramente un aldilà, ma erano loro. In carne ed ossa? Avrei giurato di sì. Passeggiavano abbracciati in via Général Ferrié, nel parco di fronte alla Tour Eiffel, la mia meta. Nonna Serena indossava la sua camicetta preferita, celeste con un fiocco al centro e nonno Renato portava l'immancabile giacca verde militare a quadretti. Mi avvicinai per sentire ciò che si dicevano e tentai di richiamare la loro attenzione.
Sembravano non sentirmi. Forse era quello il prezzo da pagare per poterli rivedere?
Decisi di seguirli di nascosto.
'Venire qui mi fa sempre uno strano effetto.'
'Anche a me'
'Però sembra che il tempo non sia mai passato, è tutto al suo posto, tutto come lo ricordo. Anche tu, sei sempre lo stesso. Mi guardi come la prima volta'
'È il solo modo di guardarti che io conosca. Questi occhi vecchi non si stancheranno mai di te.'

Pensavo che, da grande, anche io avrei voluto un amore con il loro. Un amore fatto di occhi che si cercano e mani che si stringono. Senza promesse.

'C'è ancora!' Esclamò nonna Serena, indicando un albero 'dopo tutto questo tempo'.
Sul tronco di una grande quercia erano incise due lettere: SR.
Feci appena in tempo a leggerle che i miei nonni erano spariti. Come erano apparsi dal nulla, altrettanto avevano fatto andandosene all'improvviso. Ed ero di nuovo solo. Ma la scritta era rimasta.
'Forse volevano che lo trovassi' pensai.
Fu allora che sentii dei passi dietro di me.
Clic
"Questa è la fotografia che cercavo!"
Mi voltai e la vidi: una ragazza con al collo una macchina fotografica ultimo modello aveva appena scattato una foto all'albero. Alla scritta che avevo trovato. All'una e cinquantatré minuti di notte.
Era lei, la persona che stavo cercando.
'Grazie' pensai guardando il cielo. Mi piace immaginare che, come risposta, nonno Renato e nonna Serena mi abbiano fatto un occhiolino.
Forse era destino.


E voi al destino ci credete?
Fatemelo sapere nei commenti♥️

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