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Per tutta la durata di quel pranzo a scuola Felix e Changbin sono stati seduti l'uno di fronte all'altro senza dirsi una parola.

Quando Chan presentò Changbin a Felix nessuno dei due accennò all'episodio avvenuto qualche ora prima, Felix si aspettava che Changbin lo prendesse in giro per quanto era stato stupido ad aspettarsi che uno come lui lo accompagnasse in classe.

Questo non accadde, non uscirono parole dalle labbra del maggiore se non un "piacere." dopo la presentazione fatta da Chan.

Felix però si sentì osservato per tutto il tempo, cercava di concentrarsi sui discorsi che stavano facendo i suoi amici ma senza successo perchè Changbin continuava a fissarlo con un sorrisetto sulle labbra che faceva arrossire leggermente il biondo.

Changbin era seduto in maniera disordinata sulla sedia blu della mensa, aveva le braccia nuovamente incrociate e le gambe aperte. Ogni tanto portava una mano alle labbra e se le toccava leggermente.

Felix invece aveva una postura esemplare, seduto impeccabilmente dall'altra parte del tavolo: le braccia poste su di esso e la testa in linea con il busto.

Erano esattamente l'uno l'opposto dell'altro.

Felix era quasi tentato di chiedere al ragazzo perchè lo stesse fissando così insistentemente ma sapeva che avrebbe negato quindi trattenne i suoi pensieri e cercò di non farci caso.

"Allora come sta andando il tuo primo giorno di scuola in Corea amico?" Gli chiese Chan catturando la sua attenzione.

"Oh ehm... non male, mi trovo bene nella mia nuova classe. Sono tutti molto gentili." Rispose in maniera impacciata ma mantenendo una postura perfetta.

"E con il coreano come te la cavi?" Continuò con le domande.

"Beh, Seungmin mi ha aiutato traducendomi la maggior parte delle cose perchè non sono molto afferrato ancora... spero di migliorare in poco tempo."
Rispose questa volta con più sicurezza.

Mentre parlava sentiva gli occhi di Changbin bruciargli la pelle, non aveva mai provato una sensazione simile prima.

Aveva capito di essere gay ormai da un bel po' ma faceva ancora fatica ad accettarsi, non lo aveva detto ai suoi genitori perchè credeva lo avessero capito.
Comunque non erano quel tipo di persone che fanno domande mirate per avere delle risposte precise.
Magari qualche volta sua madre gli aveva chiesto se mai avrebbe portato a casa una ragazza e lui aveva sviato l'argomento dicendo che non poteva portare a casa una ragazza che effettivamente non aveva.

Non si era mai fidanzato con un ragazzo e non aveva mai fatto nulla con nessuno di essi.
Era semplicemente inesperto, per questo gli sguardi che gli lanciava Changbin gli erano così estranei...

Si sentiva trapassare da un calore proveniente dall'esterno che irradiava ogni centimetro del suo corpo.

Si sentiva piccolo di fronte a quel ragazzo che gli faceva provare dei sentimenti totalmente nuovi e si sentiva sbagliato perchè loro erano totalmente estrani. Non si conoscevano affatto eppure l'effetto che gli faceva la sua presenza era indescrivibile.

Ripensò a quando si ritrovò il volto di Changbin a pochi centimetri dal suo ed arrossì nel momento in cui visualizzò quello sguardo che non riusciva a sostenere.

Quel ragazzo possedeva un'arma letale ed erano i suoi occhi. Di un colore così scuro, capace di travolgerti e portarti su un'altra dimensione.

Magnetici.

Si chiedeva cosa avesse pensato Changbin quando si era avvicinato lui con irriverenza, si chiedeva cosa gli stesse passando per la testa in quel momento e perchè lo stesse fissando in quel modo.

A light in the dark.  (Changlix)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora