Capitolo 6- La furia del Lupo

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Capitolo 6-

La furia del Lupo.

«Derek» si volto bruscamente sentendo il suo nome

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«Derek» si volto bruscamente sentendo il suo nome. Cora lo guardava preoccupata Cosa ci faceva di sua sorella minore? Respirò con difficoltà e le sue zanne si restrinsero finché non chiuse la bocca e si leccò le labbra e gli occhi tornarono verdi «Abbassa le tue armi» gli ordino la minore degli Hale, Derek deglutì quando vide per la prima volta se stesso circondato da uniformi e armi. Cora si avvicinò, e lui non pote fare altro che prendersi il viso tra le mani «cosa succede?» gli domando sconcertata per la sua reazione. Non aveva mai visto suo fratello perdere il controllo in quel modo.
«Stiles» sussurrò e il suo lupo interiore si senti improvvisamente triste. Cadde in ginocchio ed osservò la terra. Ora che aveva perso completamente la scia dell'omega.
«Ho bisogno che ti calmi» gli disse sua sorella «mamma lo sta cercando, Zio Peter lo cerca, tutti lo stiamo cercando Derek» cercò di tranquillizzarlo e si inginocchiò al suo fianco, gli faceva male il cuore a vederlo in quella maniera, con così poco autocontrollo. «Ho bisogno che mi accompagni a casa per favore.» gli chiese ma lui rifiutò.
Lui non andrà mai da nessuna parte, deve seguire l'odore di Stiles ora che lo ha impresso bene nella memoria e deve continuare a cercarlo, finché le sue gambe non cederanno anche se stesse morendo di dolore lui dove continuare a cercarlo. Non si fermerà finché non avrà trovato il suo omega.
«Derek»
«No, devo seguire...»
«Derek» lo chiamo Peter apparendo improvvisamente ed il maggiore del fratelli Hale inghiottì il cumulo di saliva che aveva bloccato in gola «ora tu vieni a casa con noi» poteva ignorare chiunque ma a lui non riusci a dire di no. Segui suo zio e sua sorella fino alla macchina, quando fu dentro diede un sospiro lamentoso «Ho bisogno che tu controlli te stesso, oggi...» non lo fece finire di parlare «non capisci!» grido furiosamente.
«No... non lo facciamo» mormorò Peter, e Derek voleva morire. Lo sentiva, voleva scusarsi ma le parole non uscivano. Peter aveva perso il suo omega quattro anni fa. Nessuno sapeva esattamente quello che era successo, Peter non parla da tempo di quel argomento... ma una volta dopo il suo trentatreesimo compleanno pensò che quello del rapimento fu tutto un teatrino per fuggire da lui. Il segno sul suo polso non e mai scomparso del tutto, così a capito che non era morto. Ma dopo tre anni... semplicemente si era rassegnato, non perché non lo amasse, o non avesse bisogno di lui, non a mai smesso di cercarlo per quel motivo. Ha smesso perché pensava che il suo omega stava meglio senza di lui, senza il suo brutto carattere, senza capricci, senza le loro litigate, e sopratutto senza il suo tocco.
Una volta arrivati a casa Derek si precipitò da Scott che lo aspettava al fianco di Talia Hale, impaziente di sapere se aveva novità. «Credo di sapere dove sta» disse Scott e Derek quasi a pianto di felicità, il suo petto era gonfio di emozione e di adrenalina ed i suoi occhi erano di un verde più vivo nel sentire quelle parole: «tu non andrai» disse Talia Hale. Derek la guardò confuso e sorrise come se fosse uno scherzo, ma nessun altro lo fece finché non si rese conto che non lo era «non puoi» disse lui prendendo fiato cercando di mantenere la calma.
«Andremo, andiamo Scott, noi andremo... andrò e sai che non puoi impedirmelo» gli disse e la sua pelle comincio a bruciare. Strinse i pugni quando ha visto gli occhi rossi di sua madre «non voglio combattere con te madre... non voglio...» «ferirci?» lo interruppe Peter «sai che la cosa migliore e che tu resti qui, hai visto come ti sei comportato appena un'ora fa, eri completamente fuori controllo.» «Devo trovare Stiles! perché non lo capisci? Di cosa avete bisogno per...» «non abbiamo tempo per questo» disse un piccolo Beta del gruppo «Stiles potrebbe stare male» e Derek a quelle parole fece brillare i suoi occhi di un rosso brillante.
«Vado con o senza il tuo permesso» disse a sua madre e Peter. Che ha stretto la mascella ed ha finito per cedere. Entrambi sapevano che non potevano fermare Derek nemmeno con scosse elettriche e questo era già dimostrato. Derek era stato sottoposto un'ora prima al livello più alto di scosse elettriche, quel livello usato per i lupi selvaggi, e nessuno si rialzava dopo una cosa del genere, ma nessun lupo si era rialzato dopo scosse del genere. E Derek non solo stava in piedi, ma voleva combattere.
Non era difficile convincere Derek a seguire gli ordini, ma non si separò da Scott. Era quello che sapeva dove si trovava Stiles e Derek andava dove andava lui. Non andarono molto lontano e Peter che guidava riconobbe il posto. Si fermo improvvisamente. «Che cosa succede?» domando Talia «Sei sicuro?» Peter guardò Scott attraverso lo specchietto retrovisore e annui. Derek lo segui da vicino e Scott si fermò accanto a un albero. «È qui» disse indicando la scia di artigli che gli Alpha presumevano fossero suoi. Erano nel bel mezzo della foresta, Derek vide macchine e motociclette parcheggiate intorno a una casa abbandonata e ringhiò. Gli Hale, Scott e un gruppo di uomini armati si spostarono lentamente tra gli alberi fino a quando la foresta finì e Derek guardò sua madre, che sapeva che non potevano andare a bussare alla porta.
Quando Derek si gira a guardare Scott , non lo vede al suo fianco e guarda di fronte sorpreso. «Che diavolo stai facendo?» chiese in un sussurrò. Scott raggiunse la vecchia porta e busso tre volte, aspettando, niente. Toccò di nuovo e si aprì, rivelando un uomo molto robusto «hai i soldi?» chiese con voce rauca. Scott sapeva che era un Alpha ne aveva persino annusato l'odore «vengo solo da spettatore» disse e l'altro lo fece passare con una smorfia. Scott era li mentre Derek aveva perso completamente la sanità mentale e fatto un disastro totale, arrivò in motocicletta seguendo una legger pista e lo portò in quella foresta e ascoltò quello che la gente diceva prima di entrare. Alcuni di loro erano spettatori, per vedere cosa? No, non lo sapeva e non era sicuro di volerlo scoprire, ma Stiles era dentro e anche lui doveva entrare per lui. Dentro puzzava, non solo di fumo di sigaretta ed alcol, anche di umidità, e di ormoni, l'inferno, l'odore del calore era insopportabile, almeno per lui.
Si era mosso tra più persone,Alpha e Beta insieme e si mosse finché non arrivo al centro dove si suppose fosse l'attrazione principale, un gruppo si riunì attorno a chi c'era e Scott voleva piangere quando lo vide. Un povero ragazzo, forse diciotto o diciannove anni era in una specie di amaca, completamente nudo e con un anello a tenergli la bocca aperta per silenziarne le grida. Trattenne il respirò e osservò mentre un gruppo di uomini aspettava il loro turno per giocare con il corpo del ragazzo. Si avvicinò al ragazzo e alzò la mano per posizionarla sulla spalla nessuno se ne accorse perché erano abbastanza rapiti dal piacere, Scott così a potuto assorbire il dolore che il ragazzo stava provando, strinse gli occhi per le lacrime quando sentì ciò che lui provava e inghiottì aprendoli e guardando fisso il ragazzo.
Quest'ultimo lo ringraziò con lo sguardo e Scott sapeva che doveva fare qualcos'altro. Lo lasciò e andò ai bagni dove si avvicinò alla finestra e fischiò. Si aspettava che Derek capisse il segnale. Si preparò a continuare a ficcare il naso, lasciò il bagno come tutti fischiettando e ringhiando avvicinandosi ad alcuni Alpha per vedere cosa stavano guardando. E fu così, che lo trovò, Stiles e altri due Omega si contorcevano per il dolore del calore. Stava soffrendo e non poteva fare niente per aiutarlo. Stiles strinse di nuovo gli occhi piangendo e rabbrividendo ancora di più se possibile. Tutti e tre indossavano collari neri sul collo e le catene finivano nella mano di un uomo dai capelli grigi.
«Saranno i prossimi... sbrigati a finire e potrai continuare a divertirti» disse l'uomo sorridendo e i lupi che erano lì impazzirono. Scott sentì il bisogno di scappare di lì non appena l'uomo estrasse dalla schiena di Stiles un cerotto come in quella degli altri due, intuendo che fosse un soppressore momentaneo dal momento che l'odore dei tre si stava spargendo per tutta la stanza. Furono presi di nuovo, Scott non li perse di vista finché la porta non si chiuse e sentì uno schianto. No, non era un bel segno quello che aveva appena visto.

Lazos "legame"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora