Capitolo 2: Crisi

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Apro gli occhi e capisco di essere ritornata nella mia camera buia e triste. La debolezza e la stanchezza mi incatenano al letto perciò non cerco nemmeno di rialzarmi. Alzo lo sguardo per vedere l'orario e noto che le lancette segnano mezzogiorno. Ho passato quattro ore a dormire. Mia madre come ogni volta rimane fuori dal reparto perché, come dice lei, le verrebbe qualche malattia incurabile. Perché non deve starmi accanto? Se ci fosse stato mio padre, sarebbe tutto diverso. Bhe, anche lui non si è comportato al meglio, se ne è scappato da mia madre non sapendo ancora di me, però posso capirlo... Rimango un paio di minuti a contemplare il nulla di fronte a me finché qualcuno, ovvero Ethan, entra con il mio adorabile vassoio pieno di cibo, non riesco a vedere cosa ci sia dentro ma dalla sua faccia e dall'odore inebriante di fritto posso capire che è qualcosa di decisamente buono. Si chiude la porta alle spalle dal momento che se lo vedrebbero sarebbe la fine e mi dice
«Sei pronta a mangiare un panino pieno di sostanze caloriche che farebbero male a qualsiasi persona sulla faccia della Terra?»
«Certo che si!»
L'energia e la forza mi sono ritornate come uno schiocco di dita e inizio ad addentare quel grosso panino mentre Ethan mi osserva con il suo solito sguardo misterioso.
«Perché mi guardi così?» gli chiedo con la bocca piena, mi sento molto a mio agio con lui ma non credo che questa cosa sia reciproca.
«No niente...»
La sua tristezza mi sta facendo ricordare della notizia di un paio d'ore fa, capii che mi stavo scordando qualcosa di essenziale, la mia malattia invariata... Le lacrime iniziano a voler rigare il mio viso con prepotenza e io le lascio andare... Vedo Ethan ancora con quello sguardo anche se in lui c'è un po' di compassione, si avvicina al letto finché non si siede accanto a me.
«Perché tutto a me Ethan?! Voglio essere una ragazza normale e non con una malattia che mi obbliga a rimanere intrappolata qui dentro!»
«Non sei l'unica...»
«Lo so che ci sono altri ragazzi in questo dannato reparto ma non mi interessa!»
«Ti sei mai chiesta perché ti sto sempre attaccato anche al costo di rischiare il posto di lavoro?»
La sua voce si fa dura e cupa
«Perché nei tuoi occhi neri vedo mia sorella che è morta per questa schifo di malattia! Io sto male senza di lei, da quando siamo nati non ci siamo mai lasciati e lei, all'età di sedici anni mi ha abbandonato lasciandomi in questo posto pieno di crudeltà! Non voglio che fai la sua stessa fine!»
E mi abbraccia così tanto forte da farmi del male ma non ci faccio più di tanto caso dal momento che le emozioni che sto sentendo sono ancora più forti, il cuore mi sta battendo da riuscire a penetrarmi la gabbia toracica e sento che non è l'unico, anche il cuore di Ethan batte alla velocità della luce.
«E allora perché vuoi starmi tanto attaccato se ti fa male! Non capisco!»
«Perché sento che non devi fare la sua stessa fine!»
«Vai da qualcun'altro, io getto la spugna.»
«Non puoi! Non ti abbandonerò così...»
«Perché? Dammi una risposta fattibile.»
«Perché sei tu... e io a te non ti abbandonerò mai...»

*Ecco il nuovo capitolo! Già dal prossimo saranno capitoli più felici! Spero vi piaccia :)*

La Mia Odiosa MalattiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora