Capitolo 8: Ci sono speranze?

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Eccoci di fronte all'ospedale, un blocco di cemento in mezzo alla città che pullula quotidianamente di persone che vanno o a farsi qualche visita o per andare a trovare qualche parente, uno degli ospedali più quotati che, come dice sul sito e in TV, riesce a curare qualsiasi persona.
Ora le cose sono due, o non sono una persona, o sono la persona più sfortunata sulla faccia della Terra. Per una volta non varco l'ingresso o non supero l'accettazione per me ma per qualcun'altro, per mia madre. Per quella persona che odiavo perché stava proteggendo qualcun'altro. Ho sbagliato ma ha sbagliato pure lei a nascondermi tutto, avrei capito, avrei capito... L'ira ha preso il possesso del mio corpo, più o meno come la mia malattia, ma ha fatto decisamente più danno di quest'ultima...

Passiamo per l'accettazione questa volta non per me ma per qualcun'altro, saliamo una rampa di scale, giriamo a destra e alla fine del corridoio trovo Ethan con lo sguardo nel vuoto e con un'espressione che non riesco a decifrare, quando però si accorge di noi ha un'espressione serena e ci chiama. Non sono ancora pronta, non sono pronta di sapere il risultato positivo o negativo che sia. Negativo non riuscirei più a vedermi allo specchio e se fosse positivo non so se mi avrebbe più accettata.
Daniel mi prende la mano, forse ha capito come mi sento, con passo deciso si accinge verso di Ethan ma io lo fermo.
"Ho paura."
"Tu non devi avere paura."
"E se è..."
"E se è niente Lily non ti preoccupare. Ascolta me."
Mi prende il viso tra le mani e mi sorride. Non ho mai avuto vicino un padre ma credo che avrebbe fatto la stessa identica cosa. Lo voglio bene nonostante tutto.
Andiamo verso Ethan che ci accoglie con un sorriso. Si saluta con Daniel ed entra nella camera da mia madre, lo seguo ma Ethan mi blocca.
"Lily, ti volevo ricordare che..."
"Ah sì... Ricordo... La mia odiosa malattia..."
Cerca di abbracciarmi ma io lo rifiuto, mi avvicino alla porta per vederla dal vetro.  Daniel è vicino a lei, nota che sono lì a guardare tutto e avvisa mia madre che si gira verso di me e mi sorride... La voglio bene.

Io ed Ethan scendiamo per prenderci alle macchinette un caffè, se si può chiamare così e ci sediamo su una panchina al parco dell'ospedale.
"Quindi è fuori pericolo?"
"Si sì anche se vogliono tenerla qualche giorno all'ospedale."
"Ok, voglio ritornare a casa con lei."
"Lily..."
"Ethan? Ah sì per il fatto dell'infermiere ti puoi trasferire da me."
"Lily... Da noi siamo tutti vaccinati perché abbiamo portato altri ragazzi malati a casa e mia madre aveva già le mie sorelle grandi..."
"E quindi?"
"Quindi..."
Avevo capito ma in realtà non volevo capire... Per una volta che volevo andare da lei non posso... Il mio morale è a terra anche se un po' eri felice di non aver ucciso nessuno. Mi appoggio ad Ethan sconfitta...
"Non ti preoccupare... C'è una speranza..."
Lo guardo e non so cosa voglia dire ma so che tra le sue braccia sarò sempre al sicuro...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 08, 2018 ⏰

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